PERUGIA – Una dimostrazione di affetto prima che di ammirazione. E’ questo il senso di una giornata vissuta accanto al maestro Franco Venanti che ha inaugurato martedì 14 gennaio alle ore 18 un nuovo spazio creativo nella “sua” ormai famosa via Bruschi dove per decenni, nel piano sotto che peraltro rimane, ha dipinto e rappresentato il suo modo di essere uomo e artista.
Una dimostrazione di stima e ammirazione della città di Perugia per la sua arte figurativa che affascina perché parla di cose semplici inserendole in mondi complessi. Entropia, seconda legge della termodinamica, eterno susseguirsi della luce e del buio, presunte verità visibili di giorno, eterni misteri nascosti nella notte che pure, però, ha una sua luce che va cercata, se non pienamente compresa. Martedì Venanti ha ribadito il suo credo: “Raffigurare il senso del divino ha avuto nella storia una funzione fondamentale. Per questo difendo il tratto che immediatamente parla in forma diretta delle cose. Le descrive, le illustra, le colora, dà loro forma perché possano essere condivise, trasmesse, tramandate. Fino a fungere da conforto, nell’ammirarle, nel contemplarle, nel rivolgersi a loro”.
Vedendo arrivare una fila ininterrotta di gente, un po’ commosso e un …preoccupato, Venanti ha detto: “Speriamo che il solaio regga”. Ironia, quella che ha messo nelle sue caricature e che lo ha guidato nella vita. Vero. Il peso del valore di uomo ieri si è misurato con i tanti che volevano esserci. Novanta anni di arte, novanta anni di pensiero. Lui spera che tutto ciò meriti una mostra personale adeguata e in spazi di pregio. Se lo merita. Di più: è doveroso.