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E’ andata in pensione Erminia Battista, la dottoressa che ha inventato il PiediBus del Ben Essere

Era l’aprile di quest’anno quando demmo notizia che la “creatura” della dottoressa Erminia Battista, il PiediBus del Ben Essere, era stato inserito nel catalogo di Good Practices, sviluppato nell’ambito del Community Building Network, promosso da Cergas SDA Bocconi e dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Un premio alla sua tenacia nel perseguire un cammino che passo dopo passo ha segnato Perugia e i suoi quartieri, mobilitati e motivati grazie a lei a cercare un equilibrio psico-fisico e allo stesso tempo approfondire la conoscenza degli spazi cittadini.

Oggi diamo notizia che da ieri la dottoressa Battista è andata in pensione dall’Azienda  USL Umbria1. E’ lei stessa a comunicarcelo con una lettera aperta che volentieri pubblichiamo perché dà perfettamente il senso del suo spessore professionale e umano. Una figura che senza dubbio mancherà alla struttura sanitaria per la quale ha lavorato tanti anni ma, ne siamo certi, le consentirà di organizzare ancora più iniziative per il Ben Essere di tanti. 

Cammina…cammina

di Erminia Battista

Un passo dopo l’altro, sono arrivata all’ultimo giorno di lavoro presso l’Azienda  USL Umbria1. Il tempo passa velocemente. Mi ritrovo al capolinea professionale senza essermene accorta. Grata per gli incontri che la vita mi ha concesso, soprattutto in ambito lavorativo. Molti di essi mi hanno fatto crescere professionalmente, umanamente.

Gli anni investiti nel progetto di Comunità La Salute che cammina con il Piedibus del Ben Essere e le sue gemme, coordinando la Rete Integrata per la Promozione della Salute, sono stati sicuramente i più intensi e arricchenti, grazie al contatto diretto con numerosi colleghi e, soprattutto, con tantissimi cittadini-utenti.  Ogni persona, come collaboratore, passeggero, walking leader o giardiniere, rappresenta un dono con la sua presenza a bordo del Piedibus del Ben Essere

Vi chiederete perché un simile nome. Per me vuol dire “Camminare per Essere Bene“, promuovendo buone relazioni con noi stessi e con il mondo fuori di noi.  L’iniziativa si connota, in effetti, come spazio e tempo di incontro, lungo la strada. Nell’incontro c’è il mondo che ho cercato di abitare, con umiltà, per conoscerlo e viverlo, percorrendolo con entusiasmo e speranza.  Per abitare il mondo è necessario uscire da noi stessi, dai nostri uffici e aprirci agli incontri, camminando insieme ad altri, per vie, vicoli, sentieri, condividendo parole, progetti, ricercando risorse nascoste, frugando in ogni angolo, fuori, e, principalmente, dentro le persone che sono accanto e in coloro che incrociamo lungo la via. Camminando insieme, come in un laboratorio in movimento, si mescolano saperi, sapori, valori; nascono relazioni; si generano emozioni con una semplicità intrisa di umanità. Passo dopo passo, gli uni accanto agli altri, si moltiplicano gli sguardi; si vede meglio e di più; si uniscono le voci; si sentono più cose. 

Ognuno ha qualcosa da dire e da ascoltare, da insegnare e da apprendere. Ho cercato di essere abitante attiva, convinta fermamente che abbiamo tutti bisogno di bellezza, per nutrire corpo e anima e penso (sogno!) che le realtà possano cambiare se ci adoperiamo a creare spazi belli intorno a noi. Ho tentato di avverarlo durante questi anni, attraverso il Giardinaggio di Comunità, creando Angoli delle farfalle, esempio di metamorfosi di piccole aree di paesaggio terzo, negletto e inospitale a ridenti spazi fioriti, luoghi di accoglienza e socialità. La metafora racchiusa nell’iniziativa risiede nella rigenerazione che ciascun Angolo si propone di realizzare, in noi stessi e nella Comunità, curando il verde, camminando. 

So che quanto compiamo è solo una goccia nell’oceano. So anche, però, che, se non lo compissimo, all’oceano mancherebbe. Mi piace pensare che, camminando, lasciamo minuscole tracce impercettibili lungo la via, a segnare il nostro passaggio nel mondo, come scie sul mare. 

Ringrazio, sentitamente, ognuno di voi per essermi venuto incontro, incrociando il mio cammino.

Certa che  ‘Il camminare presuppone che ad ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi”, il mio augurio, in questo tempo sospeso e incerto, è che presto possa avvenire la metamorfosi: da criticità ad opportunità, da tracollo a speranzosa germinazione nelle nostre vite, nelle nostre comunità, incarnando la quintessenza dell’Angolo delle farfalle

Buon Anno! Buon cammino! Ultreya … Et suseia  

 

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