Incredibile ma vero. La cosiddetta “cancel culture”, con termine edulcorato “revisionismo storico”, con termine più netto “censura”, ha messo i bollini rossi anche sui film della Disney. E’ la nuova morale di Hollywood, peraltro e per fortuna non condivisa da molti, che però imperversa soprattutto sui social con inevitabili riverberazioni sulle piattaforme che offrono film, in questo specifico caso, ai più piccoli, come Disney +
Così a a Dumbo sono stati contestati i versi di una canzone che suonerebbero irrispettosi verso gli schiavi afroamericani che lavoravano nelle piantagioni (“E quando poi veniamo pagati, buttiamo via tutti i nostri sogni”).
Peter Pan avrebbe invece denigrato i nativi americani chiamando i membri della propria tribù Giglio Tigrato “pellirosse”, un titolo considerato offensivo.
Infine Gli Aristogatti sarebbero colpevoli di aver offeso il popolo asiatico con la caricatura Shun Gon, il siamese con denti spioventi, gli occhi a mandorla e le bacchette.
Chi di noi li ha visti, probabilmente, ha raccolto altri messaggi dai tre film in questione. E’ stato “impressionato” da altri fattori: magari di natura emotiva, magari legati alla fantasia, alla bellezza delle animazioni, ai contesti sognanti.
Chi di noi ha figli, probabilmente, glieli ha fatti tranquillamente vedere anche se di anni ne avevano 5 o 6. Non crediamo però che la prole ne sia rimasta negativamente contagiata. Tant’è. Ora ne è vietata la visione ai minori di sette anni perché, invece, “veicolerebbero stereotipi e messaggi dannosi e razzisti”. Francamente non ci avevamo mai pensato. Resta il fatto che i film sono stati cancellati dalla sezione Disney + .
Restano però visibili per gli adulti con la “dovuta” nota introduttiva che spiega come i programmi “includono rappresentazioni negative e/o denigrano popolazione e culture” e quindi “piuttosto che rimuovere questi contenuti, vogliamo riconoscerne l’impatto dannoso, imparare da esso e stimolare il dibattito per creare insieme un futuro più inclusivo”, come recita il disclaimer, pilatesca dichiarazione di non responsabilità, che precede i titoli di testa dei film.
Viene da tremare pensando a cosa potrebbe accadere nelle prossime ore a Pinocchio, Cenerentola e Biancaneve.