A Gecko Fest “La veglia del già stato e del non ancora”, performance d’arte contemporanea

SPINA – Dal Gecko Fest arrivano spesso, e volentieri noi ne parliamo, percorsi culturali interessanti che fanno di Spina, nel Marscianese, un polo di forte e originale attrattività. Questo perché l’iniziativa è nata nel 2019 nel segno della ripartenza dopo il terremoto del 2009, dopo il senso di smarrimento che ne è derivato e dalla conseguente volontà/necessità di ricostruire, su tutti i fronti, il senso di comunità, di appartenenza, di solidarietà con il supporto delle arti, delle infinite potenzialità dei messaggi culturali.

Coerentemente, al centro della quarta edizione, dal 9 all’11 settembre prossimi, Gecko Fest proporrà racconti, esperienze, conoscenze di chi attraverso la scienza, l’arte, l’economia, il pensiero, è alla ricerca di nuove rotte di navigazione per “un rinnovato rapporto con il Pianeta, bene comune”. Da qui, il convegno “La transizione ecologica tra bioeconomia circolare, energia di comunità e patrimonio culturale” che il 9 settembre aprirà la Rassegna.

Intanto, estrapolta dal programma ( www.geckofest.it) segnaliamo “La veglia del già stato e del non ancora”,  performance di arte contemporanea a cura di Sauro Cardinali, in programma il 10 settembre ore 21,30 al Castello di Spina.

Partecipano: Sonia Andresano, Lucia Bricco, Sauro Cardinali, Virginia Dal Magro, Iginio De Luca, Matteo De Nando, Danilo Fiorucci, Monica Palma, Elena Nonnis, Angelo Pretolani, Roberto Rossini.

“Cosa fanno gli artisti vegliando tra queste pietre? Sono tra noi – si legge nella presentazione della mostra – e ci insegnano che possiamo immaginare solo dopo aver visto. Undici artisti del panorama contemporaneo italiano, undici opere che prendono forma nell’arco di una notte tra i vicoli e le piazze dell’antico Castello di Spina. La Veglia del già stato e del non ancora, è un’opera plurale site specific a cura di Sauro Cardinali che torna indietro nel tempo quando senza Tivvù e senza ‘connessione’ le sere d’estate si vegliava: le sedie e le coperte tirate fuori dalle case per godere della frescura, i bambini giocare tra le stradine del borgo, le donne e gli uomini a raccontarsi la fatica della giornata appena trascorsa, e il mondo oltre quelle mura. E così come in un antico teatro a cielo aperto, ora come allora, quando il sole cala sul Castello di Spina si accende la Veglia. Artisti e pubblico si ‘trattengono’ in una ritrovata socialità e vicinanza con un continuum di performance, linguaggi ed espressioni. Tra il dettaglio di un’opera e l’azione individuale dell’artista, si partecipa ad un viaggio intimo ed emozionale che può durare fino al nuovo giorno. La Veglia – prosegue la presentazione – è un’esperienza estetica ed esistenziale da ‘assumere’ e non semplicemente da vedere. È uno scambio reciproco, di relazione, di incontro. E di riverbero, di quel segnale che parte dall’individualità dell’artista e che poi, attraverso il suo lavoro, entra in risonanza con chi partecipa”.

Scrive Cardiali nella curatela: “Gli artisti accolgono l’altro per fare insieme un pezzo di strada, tenendo lo stesso passo, scambiandosi la pelle degli stessi brividi, per poi rientrare ognuno nel confine del proprio corpo e tra gli orizzonti dei propri sogni. Cosa fanno gli artisti tra queste pietre? Le fanno fiorire affinché gli sguardi si aprano su panorami già conosciuti ma che non abbiamo mai visto in questa forma”.

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La Veglia del già stato e del non ancora è una produzione originale di Spina-A Enhancing People, associazione culturale no profit ideatrice e organizzatrice di Gecko Fest.
Il programma su www.geckofest.it

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