A Marmore l'originalissimo matrimonio fra natura, archeologia industriale e teatro dialettale

TERNIMarmore. E’ di sicuro un nome tra i più evocativi quando si parla di Umbria. Lo dice la storia, lo dicono i nomi illustri che da qui sono passati: da Plino a Cicerone, da Galileo Galilei a Vittorio Alfieri, da Corot a William Turner, da Gioachino Belli a Lord Byron. A dispetto dei suoi 800 e poco più abitanti, il fermento è simile al copioso ribollìo delle acque che danno vita alla Cascata.  Ci riferiamo, per dirne una, alla rassegna che abbina archeologia industriale e vernacolo nel segno del teatro dialettale che si terrà dall’1 al 10 agosto. E’ arrivata alla settima edizione e, al di là della suggestione del luogo che sicuramente gioca la sua parte, c’è sostanza artistica al punto che sono state trentotto le richieste di partecipazione da parte di Compagnie teatrali provenienti da tutta Italia.

La locandina della rassegna teatrale

Manola Conti è la presidente della Pro loco Marmore, anima di questa rassegna che per la sua particolarità e per il significato che riveste, ha il patrocinio di enti importanti e che riteniamo opportuno elencare: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per i beni e le  attività culturali, Regione Umbria, Provincia Terni, Comune Terni, Camera di Commercio Terni, Unpli, Uilt, Confcommercio Terni, Confartigianato Terni, Cna Umbria.

Vivo Umbria seguirà l’avvicinarsi dell’evento che si  svolgerà, spiega  Manola Conti “Al Belvedere superiore della Cascata delle Marmore, Parco Campacci – Sentiero 5, al lato di quelle acque che tanti poeti hanno incantato, in un connubio perfetto tra natura, arte e allegria, in una location che non è solo una cornice scenografica, ma è una vera e propria miniera di bellezza e magia. Il sentiero 5 si sviluppa sul ciglio della rupe di Marmore con andamento pianeggiante per circa un chilometro, offrendo panorami mozzafiato; si presenta come un monumentale parco di archeologia industriale a cielo aperto che riunisce sei grandi manufatti provenienti dalle centrali idroelettriche di Galleto e Narni: turbine delle tipologie Kaplan e Francis, e distributori di flusso per turbine”.
Il titolo della rassegna, è esplicito: “Archeologia industriale e vernacolo: il teatro delle nostre tradizioni”. La presidente ne sottolinea il senso e lo scopo con una domanda: “Cosa c’è di meglio che dedicare i pomeriggi alla scoperta delle nostre radici, alla natura, alla storia, alla cultura, alle tradizioni e poi, alla sera e con il fresco, fare due sane risate assistendo a commedie divertenti presentate nei vari dialetti italiani?”.
E allora entriamo nel merito della location. “Gli spazi teatrali – spiega la presidente della Pro Loco Marmore – si stanno riducendo per motivi vari. Nostro compito è ritagliarcene uno adeguato e significativo anche per il fatto che produciamo cultura. La cultura ha bisogno del teatro e viceversa. Questa sarà un’ottima possibilità di visitare il nostro territorio anche per chi non trova mai l’occasione di dare il giusto spazio a tutta la meraviglia che ha attorno. La location, che è quanto di più straordinario la natura possa offrire, l’arredo storico (accessibile a tutti anche a portatori di handicap), la cultura, la tradizione… faranno sognare  e ridere anche chi ormai sogni non ne ha più. Sì, perché per la Pro Loco Marmore ridere è una cosa seria”.
Come darle torto? Vivo Umbria vi terrà informati su spettacoli, compagnie teatrali, orari e quant’altro accadrà in uno dei posti più straordinari che esistono.

Articoli correlati

Commenti

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com