A Piedivalle nella cappella presso il ponte, Gesù Bambino mostra una rondine

PRECI – L’area colpita dal terremoto dell’alta Valnerina, nursino, casciano, stenta a ripartire, ora ancor più con questa emergenza coronavirus che tiene bloccato tutto il territorio nazionale. Preci e il suo circondario, e’ formato da una grande presenza di realtà piccole e grandi che meritano di essere conosciute, valorizzate; meritano di essere sostenute non solo per il benessere dei suoi residenti, ma anche per il patrimonio storico, artistico, che conservano e tramandano  da secoli.  Piedivalle, Acquaro, Collescille ecc, la martoriata abbazia di Sant’Eutizio (che abbiamo già trattato tempo fa).

Piedivalle, portale della chiesa di Castelvecchio

Piedivalle si trova a 611 metri sul livello del mare. Il paese si incontra lungo la strada  prima di raggiungere il capoluogo di Preci e l’abbazia. In origine, come risulta da documenti benedettini, era l’antica Podium Vallis. Fece parte del Feudo dell’ abbazia di San Eutizio insieme a Campli, Presenziano, Todiano, Acquaro, Colle Silis, Grappa, Villa Vallis ecc.
Piedivalle, affresco nella chiesa di Castelvecchio

L’ Abate Teodino II, afferma (A.Fabbi) nella seconda metà del XIII secolo, pose tutti questi castelli sotto la giurisdizione politica economica e sociale del comune di Norcia, riservandosi per lui quella spirituale. Piedivalle fu occupata da Norcia che fece prigioniero il rettore del Ducato Rolando da Ferentino (non aveva ritenuto legale la donazione a Norcia da parte di Todino II). Piedivalle vanta illustri personaggi come ad esempio Francesco Floro notaio celebre nel 1554.
Qui furono anche i famosi chirurghi empirici come, tra i tanti, risultano i Bacchettoni, tra i più famosi Gerolamo (primo dei tanti) 1565 – 1613. Attivissimi in tutta Italia per circa 300 anni. Nel XVIII secolo si trasferirono nella città di Spoleto. La famiglia Marini con Girolamo XVI – XVI; ma anche il pittore Domenico XVI secolo. Piedivalle fu assorbita da Preci quando quest’ultimo fu comune. Ma il primo consigliere comunale fu proprio un cittadino di Piedivalle, Signor Giovanni Benedetti. Qui poco distante scorre il torrente Campiano che oltre ad alimentare le marcite, feconda tutta la valle.

Superato un ponticello sul torrente, si scorge la piccola cappella della Madonna del Ponte (che prende appunto il nome dal ponticello). Un tempo piccola edicola devozionale tanto cara alla popolazione.
Piedivalle, pala d’altare del XV secolo attribuita al Maestro di Piedivalle
Piedivalle, particolare della pala d’altare: san Giovanni Battista
Piedivalle, particolare della pala d’altare: sant’ Eutizio
Il dipinto del XV secolo, (come afferma M.Tabarrini), raffigura la Madonna e, secondo lui, e’ il più bel volto della Vergine che lui stesso ha mai visto e lo descrive: il Bambino Gesu’ tiene in mano una rondine, e, con l’indice dell’altra lo indica alla Madonna che elargisce un sorriso compiacente.
Un gruppo di Santi guarda meravigliato la scena. Qui in occasione della ricorrenza del 9 Dicembre, in ricordo del passaggio della Santa Casa di Loreto, oltre ai “focaracci”  e’ uso tra la popolazione recitate questa filastrocca: VENITE A SCALLAVVE TUTTI QUANTI/ SIA DERETO CHE DAVANTI / E IN QUESTA SERATA BELLA/ CO LU VINU E LA CIAMMELLA/ SIA A LU BIEJU CHE A LU BRUTTU/ J’ATTURIMU LU CUNNUTTU. Altro  gioiello religioso e’ al centro dell’abitato: la chiesa di San Giovanni Battista risalente al 1520; ad unica navata,  ampliata nel 1535 come il bel portale; divisa in due da una cancellata di cui la parte più antica e quella che grava sul presbiterio. Qui, era conservata una preziosa tavola rinascimentale attribuita al Maestro di Piedivalle o forse di Tiberio d’Assisi, raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Giovanni ed Eutizio.
Il dipinto successivamente, prima del terremoto, era stato trasferito al museo dell’abbazia di Sant’ Eutizio. Gli affreschi sulle pareti sono stati realizzati dai pittori Paolo Marini e di Seneca di Piedivalle della prima meta’ del XVI. Proseguendo la strada che conduce sul monte dell’abbazia di Sant’ Eutizio raggiungiamo la piccola Acquaro, che conserva nonostante tutto, la sua struttura di castello medievale imprendibile. Per la sua posizione rimase indipendente in Valcastoriana,  fino al 1812 quando fu accorpata al comune di Preci. Anche Acquaro ebbe i suoi consiglieri in comune come Geremia Marini e Pietro Pantura. La chiesa rinascimentale, ormai in degrado, era conservata una scultura della Madonna del XVII secolo. Ma anche Castelvecchio riserva sorprese. Interessante la chiesa della Madonna della Cona del 1547; san Giovanni Battista del XIII secolo rimaneggiata nel XVI e XIX . Qui era venerata una preziosa Ancona raffigurante Madonna Col Bambino tra Santi realizzata dal pittore  Agostino Carducci del 1589 e una statua lignea di Sant’ Annadel XV secolo. Inoltre si conservava la Sacra Spina che vi fu portata da Monte San Martino dopo il suo disfacimento. Su un architrave di una abitazione si può leggere: COSI ME PIACE/ HONGI HOMO MORE/ ET TUTTO EL MONDO LASA/ CHI A OFESO A IDIO CON GRANNE PAURA PASSA /1634 segue un monogramma e una mano.

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