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A UmbriaLibri 2025 il progetto Cerniera di sviluppo. Ambiente, economia e mobilità

PERUGIA – Perugia si prepara a vivere al meglio la 31esima edizione di UmbriaLibri 2025, in programma da venerdì 24 fino a domenica 26 ottobre.

Tra le molte collaborazioni attivate dal Festival a partire da quest’anno, si segnala quella con Agenzia Umbria Ricerche, ARPA Umbria, Minimetrò S.p.A. e Sviluppumbria S.p.A. I quattro enti promuoveranno all’interno della mostra mercato, sia nell’edizione di Perugia che in quella di Terni, una selezione di libri per il format Cerniera di sviluppo. Ambiente, economia e mobilità.

Durante le giornate perugine, saranno due gli appuntamenti all’interno del format. Il primo, sabato 25 ottobre alle ore 17.00, si terrà al Centro Servizi Alessi, con la presentazione del libro Continuate in ciò che è giusto. Storia di Alexander Langer (Bompiani). A trent’anni dalla sua scomparsa di Langer l’autore, Alessandro Raveggi, ripercorre la storia di un profeta disperato e pieno di speranza, che ha creduto nella possibilità di un’umanità multilingue e capace di valicare muri e frontiere. A dialogare con Raveggi saranno Alfonso Morelli e Sabina Curti. Presente anche il gruppo di lettura “Onda libera” della Biblioteca degli Arconi di Perugia con Gaia Rossetti.

Domenica 26 ottobre alle ore 16:30 alla Libreria la Feltrinelli, invece, verrà presentato il libro Città invisibile. Quello che non vediamo sta cambiando le metropoli (Feltrinelli). Il curatore del volume, il professor Alessandro Balducci, dialogherà con Linda Di Pietro, Chief Cultural Officer di BASE Milano e Andrea Mazzoni, Amministratore Unico Minimetrò Spa. A partire dal libro -. che racconta le rapide e profonde trasformazioni delle metropoli, espansioni territoriali vertiginose, urbanizzazione planetaria, disuguaglianze che ribollono nelle periferie, flussi di capitali che riscrivono i paesaggi urbani – l’incontro propone un viaggio oltre le mappe convenzionali per mettere in relazione queste tendenze globali, spesso invisibili, con ciò che accade nelle città e nei territori di mezzo, esclusi dai grandi circuiti della finanza e dell’innovazione. Luoghi che rischiano di diventare periferia dell’economia, ma che possono anche diventare laboratori di nuove pratiche sociali, culturali e produttive. Un’occasione per riflettere su nuovi modelli di sviluppo urbano, su iniziative sociali, culturali e produttive e su come ripensare i rapporti tra centro e margini, globale e locale, metropoli e province.

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