Al Ciac di Foligno l'arte si condivide con l'idea della vetrina su strada di Paola Angelini e Aryan Ozmaei

FOLIGNO – Con l’opening previsto per giovedì 12 settembre alle ore 18,30 al Ciac di Foligno è in programma il secondo atto, dopo quello del 2018, del format espositivo “Arte per tutti” con  Paola Angelini e Aryan Ozmaei, a cura di Marta Silvi e Pier Luigi Metelli.

L’idea della vetrina su strada come spazio di condivisione pubblica dell’arte contemporanea nasce diversi anni fa e vanta una storia particolarmente prolifica: da Edicola Notte a Roma, 2003-2012, a Il Crepaccio a Milano, 2012-2016, successivamente transitato su Instagram, a Una Vetrina attiva dal 2013 sempre a Roma. Solitamente connotata come luogo indipendente, autonomo, di indagine, essa rappresenta una parentesi nel sistema, una pausa per rinnovate riflessioni.

CIAC – Gallery, concepita dal Ccse (Centro per la Cultura e lo Sviluppo Economico) a Foligno, si inserisce in questa tradizione. Dopo aver presentato con successo nel 2018 i lavori di Thomas Braida e Adelaide Cioni, essa accoglie quest’anno, nel format espositivo Arte per tutti, la nuova proposta dei curatori, Marta Silvi e Pier Luigi Metelli, che presentano l’opera delle artiste da loro invitate a eseguire il Palio della Quintana 2019. Il secondo appuntamento di Arte per tutti vede dunque protagoniste Paola Angelini e Aryan Ozmaei.

Sostenuta dal valore scientifico del museo ma con uno sguardo libero verso la ricerca artistica delle giovani generazioni, Ciac – Gallery si pone in linea con le recenti esigenze produttive dell’arte contemporanea: studio, agilità delle risorse e diffusione territoriale. Gli artisti sono invitati, di volta in volta, a confrontarsi con la dimensione limitata e simmetrica delle due vetrine. Gli spazi visibili su strada sono coinvolti in un diverso concetto di esposizione. Convogliando l’attenzione di uno spettatore in transito, essi permettono agli artisti di collaudare una dimensione creativa alternativa, secondo i limiti imposti dall’inquadratura e dallo sguardo conseguentemente generato. Fessura sorgiva nel sistema, la vetrina accoglie la ricerca e la sperimentazione, offrendo una visione trasversale: per chi passando guarda con disattenzione o per chi sostando osserva e si interroga sul senso della rappresentazione. L’opera qui non cerca l’incontro tattile con il suo pubblico ma restituisce nuova forza al valore universale e collettivo del linguaggio dell’arte, evitando l’impasse dello spazio istituzionale, offrendosi e lasciandosi esperire in un incontro visivo diretto, privo di filtri. Ricordando la forma dell’edicola, la sacralità dell’opera d’arte è qui accentuata o, al contrario, demistificata. Allo spettatore è lasciato sospeso il giudizio. 

Piazzetta Sant’Angela a Foligno, cornice esterna della manifestazione, si trasforma in nuova agorà, punto di riunione collettivo ma provvisorio, privo delle impermeabili delimitazioni spaziali e temporali che spesso il sistema impone. 

Le artiste saranno inoltre invitate a rispondere a tre domande che, come piccolo rituale di questa manifestazione, saranno le medesime dell’edizione passata, mentre un’intervista video, arricchita dai contributi del Presidente del CIAC Giancarlo Partenzi e del Direttore Artistico del Centro Italo Tomassoni, nonché dei curatori, sarà fruibile dalla vetrina centrale.

La mostra rimarrà visibile ai passanti per un mese e sarà preceduta da un opening. 

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