Al DigiPass di Spoleto la seconda tappa di "Giornalisti tra la Gente"

SPOLETO – “La ratio di una simile iniziativa è da ricercare nella volontà più volte espressa da questo Consiglio di ribadire in tutte le sedi l’importanza anche sociale di un mestiere, il nostro, ingiustamente attaccato in più ambiti e in circostanze diverse, al punto che oggi anche una parte della società civile, in molti casi immotivatamente, ha una pessima considerazione di noi”, Roberto Conticelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, spiegava così in un comunicato la necessità che aveva spinto il Consiglio e la categoria stessa a creare, a partire dal 6 giugno scorso, un format dedicato ad incontri e confronti tra gli operatori dell’informazione e la gente comune.
L’iniziativa cui egli faceva riferimento si chiama “Giornalisti tra la Gente” e venerdì 20 settembre, alle ore 21, con l’intento di trasmettere un messaggio il più inclusivo possibile e tentare così di riabilitare la professione agli occhi dei fruitori, farà tappa a Spoleto presso il nuovo spazio DigiPass inaugurato all’inizio dell’estate in via Antonio Busetti 28 (accanto allo Sportello del Cittadino).
“Proprio perché riteniamo di non meritare taluni giudizi, ma nella consapevolezza di errori e mancanze da parte nostra – continuava Conticelli nel comunicato – abbiamo deciso di avviare confronti diretti con chi fruisce del nostro lavoro e quindi ci può valutare. Racconteremo la professione delle notizie con una doppia finalità: sfatare i luoghi comuni che riguardano il nostro mestiere da un lato e, dall’altro, raccogliere i pareri della gente comune su di noi”.
Quello di venerdì sarà il secondo appuntamento del format umbro, dopo un primo molto partecipato avuto a Narni. Il tema del dibattito sarà incentrato sull’informazione che cambia, vi interverranno i consiglieri dell’Ordine regionale dei giornalisti dell’Umbria e l’obiettivo sarà quello di confrontarsi sul ruolo dei giornalisti e sull’importanza dell’Ordine in un momento in cui l’informazione è spesso disintermediata e passa prima dai social network piuttosto che dai mezzi di informazione tradizionali.  “Noi giornalisti ci presenteremo con i nostri problemi e i nostri difetti – spiega ora Conticelli – ma anche con la consapevolezza di interpretare un mestiere che è direttamente collegato al concetto di democrazia reale”.
 

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