Al teatro Morlacchi "Tony e Maria": l'amore nasce tra la guerra tra due gang di strada su ispirazione di Bernstein e Shakespeare

PERUGIA – Sabato 23 novembre, ore 17, al teatro Morlacchi è in programma lo spettacolo musicale “Tony e Maria”  nell’ambito dei “Family Concerts” della Stagione della Fondazione Perugia Musica Classica.  Le musiche sono di Filippo Illic Fanò; testo e regia di Francesco “Bolo” Rossini, liberamente ispirato a “West Side Story” di Leonard Bernstein e “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare. Coordinamento artistico di Giampiero Frondini, con Ludovico Röhl, con la Compagnia Teatro Musicale «Musica per Crescere e con Ensemble “Magazzini Babàr”.
Per il primo dei Family Concerts della Stagione, la Fondazione Perugia Musica Classica propone la rilettura in chiave moderna dell’antica conflittualità tra l’ “indigeno” e l’ “immigrante”, tra i Capuleti e i Montecchi, che ha una risonanza particolare ai giorni nostri.
Lo spettacolo racconta di due gang di strada: i “Jet” e i “Barracuda” – moderni Capuleti e Montecchi appunto – che si contendono la supremazia di un quartiere cittadino, quando nasce l’amore inatteso tra due membri delle bande rivali, l’ex-capo dei Jet Tony e una delle ragazze dei Barracuda, Maria.  Il finale, come già sappiamo, non è lieto…
 
Lo spettacolo vedrà riuniti i migliori strumentisti e giovani attori-cantanti “in nuce”  della Compagnia Teatro MusicaleMusica per Crescere”, diretti di Francesco «Bolo» Rossini, che ha curato la regia.
 
Per la seconda volta, – afferma il regista Francesco «Bolo» Rossini –  grazie alla Fondazione Musica Classica di Perugia onlus, mi sono trovato a rielaborare un testo che si occupa del problema della violenza tra bande. Stavolta però, l’attualità è data dallo sguardo senz’altro più romantico ma non per questo meno efficace, sul tema dell’emigrazione. Ispirandoci infatti al capolavoro di Bernstein, «West Side Story», abbiamo voluto raccontare la storia d’amore tra due giovani di differenti provenienze. Tony, americano bianco e ben inserito nel tessuto sociale, e Maria, portoricana emigrata con la sua famiglia in cerca di nuove opportunità.
Così come fece l’autore per l’importante edizione americana dell’opera, anche noi abbiamo tenuto d’occhio il «Romeo e Giulietta» di Shakespeare, inesauribile fonte d’ispirazione, per dar modo ai ragazzi di meglio comprendere le dinamiche sceniche e soprattutto per seguire quel filo immaginario che ci lega all’autore inglese fin dal nostro precedente “Bosco Magico”. E come sempre i ragazzi si sono calati al meglio nella nuova produzione. Ora non resta che vederli all’opera”.

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