Anche Stefano Bollani nel programma di Umbria Jazz: appuntamento con il pianista venerdì 17 luglio

PERUGIA – Stefano Bollani, l’istrione che ha conquistato gli indici Auditel, sempre pronto alla battuta (comunque intelligente), il musicista che strega le platee anche popolari per il suo pianismo eclettico, sarà a Umbria Jazz, che con lui ha definito un’altra data del suo intenso programma 2020. Dunque, dopo Lenny Kravitz, Mika, il Saxophone Day con Joe Lovano, Branford Marsalis e Joshua Redman nello stesso giorno e Winton Marsalis con l’Orchestra del Lincoln Center, è arrivato un altro tassello al puzzle del programma di Umbria Jazz che man mano si sta componendo. Bollani sarà all’arena Santa Giuliana venerdì 17 luglio, nell’ennesimo concerto, tra i tanti già svolti al festival, che non mancherà di sorprendere anche chi è meno erudito in fatto di performance del geniale e divertente musicista di origine milanese con formazione musicale, anche classica, fiorentina. Torna alla memoria la polemica di qualche stagione fa di buona parte della critica specialistica italiana che additava Bollani come troppo indulgente con se stesso nel suo gigioneggiare, nel suo indugiare nella facile captatio benevolentiam del  pubblico ricorrendo spesso ad “artifici” come i suoi splendidi medley che di solito riserva nel finale dei concerti con cui lega insieme le richieste più bislacche di titoli del pubblico, molto spesso pop, per costruire attorno a quei titoli e a quelle melodie brani dal senso compiuto. Si disquisiva sui giornali se questo non fosse altro che la modalità migliore per accaparrarsi le simpatie delle platee. Ora, a qualche anno di distanza, si può dire con certezza che non è così. Bollani, a cui di certo non manca una buona dose di egocentrismo – ma chi può biasimarlo in tempi di edonismo e di esibizionismo come quelli che viviamo – più semplicemente si diverte, perché è parte essenziale della musica anche l’aspetto ludico del crearla ed eseguirla. Meglio se nell’ambito dell’estemporaneità del momento. Dall’aspetto ludico della musica a quello istituzionale. Con l’avvicendamento della giunta regionale, si prospettano anche cambiamenti nell’assetto del Cda della Fondazione Umbria Jazz che vedrà scadere il suo mandato alla fine di gennaio. La palla passa ora quindi alla Regione che sarà chiamata a confermare o sostituire i membri del Cda.

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