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Antonio Bordacchini, artista dell’astratto

TERNI Antonio Bordacchini ha conseguito la maturità nel 1979 all’Istituto Statale d’Arte Orneore Metelli di Terni. Con il suo spiccato senso artistico debutta a soli 17 anni con la prima esposizione a San Gemini. Nel 1980 espone a Todi presso il suo negozio di antiquariato e restauro. Nel 1983 inizia la collaborazione con il pittore Piero D’ Orazio. Nel 216 espone a Terni  presso la casa delle donne. Nel 217 espone al Festival del Piana del Cavaliere – Altri Astratti. Al sodalizio con D’Orazio, Bordacchini continua a ispirarsi per realizzare dei veri e propri lavori con la “tecnica astratta, con repentine variazioni cromatiche”.

Le opere di Antonio Bordacchini, sono realizzate su tela solitamente 50×50 e dipinte anche sui bordi laterali. Pittura ad olio e smalti, di variegata vivacità; colori che si fondono spesso con geometrie combacianti, con intrecci, punti, che in apparenza sembra trasmettere leggerezza e gioia, ma che in fondo sono una disperata ricerca della perfezione. Intrecci, labirinti, che difficilmente si riesce a fuggire dalle pose variegate del colore,  dalle linee sottili e dai punti, che uniti l’ uno all’ altro, creano una illusione. Il colore si mescola con il fondo ramificato, spazi che sprofondano nel vuoto abissale tra il chiaro scuro e l’apertura dapprima di esile lucentezza per poi perdersi nel divenire di un sogno…

L’ artista ispeziona e analizza i suoi spazi interni, quelli compiuti e quelli assopiti o ancora da colmare, assaporare: una sorta di vasi comunicanti che si riempiono ogni qualvolta che il pennello accarezza la superficie da sensibilizzare. Questo di Antonio Bordacchini nella maturità, è un perfezionamento di stile, tecnica, ricerca, che riconduce alla buona  preparazione nel periodo della scuola al Metelli (conosciamo quell’ Istituto Ternano, anche il suo fondatore De Felice).

Perfezione, sintesi, lucentezza, possono solo contribuire alla pienezza; ecco l’astratto, ecco “la sofferenza che nasce ogni qualvolta in cui si realizza che questa non esiste, se non per pochi illusori istanti”.

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