Appunti di viaggio per immagini e poesia in “Ciò che il respiro ha scelto – Cronache dal Marocco” di Francesca Boccabella e Tania Luciani

PERUGIA – “Ciò che il respiro ha scelto – Cronache fotografiche e poetiche del Marocco”  è il titolo del libro di Francesca Boccabella (fotografa) e Tania Luciani (insegnante e poetessa) in cui poesia e fotografia raccontano una terra affascinante e lontana. È il Marocco delle due autrici, però, a trasportare il lettore in un viaggio onirico e senza un tempo ben definito: trentaquattro fotografie e quindici poesie che dialogano tra loro nel tempo dilatato del viaggio come esperienza di nuova scoperta di sé.

 

 

“Oggi vi racconto il mio primo libro di foto – ci racconta Francesca, specializzata in reportage di viaggio – scritto a quattro mani con Tania. Non è una guida turistica ma un racconto di viaggio che lascia aperti spazi di immaginazione. Nel libro non si trovano numeri di pagina proprio perché siamo di fronte a dei veri e propri appunti. Q Durante il viaggio, ognuna di noi ha preso i suoi, io con la macchina fotografica e Tania con la penna. Quando siamo partite non c’era un progetto ben definito di farne un libro ma poi abbiamo avuto l’idea di unire le nostre impressioni e sensazioni in una pubblicazione”.

“Il titolo lo abbiamo scelto insieme – spiega Tania – abbiamo valutato varie opzioni perchè volevamo trasmettere un’idea di sogno e viaggio senza confini. Un titolo che comunicasse che noi ci siamo lasciate ispirare dalle sensazioni e dalle vibrazioni di questo viaggio. Per questo, l’idea del respiro e del vento era quella che ci ha convinto di più perché rimanda alla volontà di farci guidare dall’istinto. 

“Questo è il mio terzo libro di poesie, – continua Tania – ma quelli precedenti li ho pubblicati in solitaria. La novità stavolta è stata quella di farlo insieme a Francesca. Io vivo la scrittura e la poesia come una forma molto intima d’arte. Il libro è stato un lavoro più che a quattro mani a quattro occhi perché lei ha ‘scritto con la luce’ e io ho fatto lo stesso guidata dall’istinto e dalle sensazioni che alcune fotografie di Francesca hanno suscitato in me”.

Per entrambe, viaggiare è uno stile di vita. La curiosità e la libertà di arricchirsi fanno parte dell’essere umano e vanno preservate, soffermandosi, se serve, durante il cammino per assaporarne ogni attimo e cambiamento.

“Nel futuro insieme speriamo di continuare la promozione del libro con il quale abbiamo partecipato a diversi concorsi letterari – racconta Francesca – Personalmente, a gennaio, ho avuto il piacere di esporre a Zurigo il progetto fotografico “Kosovo. Prima del quarto giorno” in cui ho cercato di raccontare il Kosovo attraverso storie di resilienza e bellezza, andando un po’ contro lo stereotipo di paese beneficiario di aiuti della cooperazione post bellica.

“Per quanto mi riguarda – spiega Tania – ho pubblicato tre libri in poco tempo “Luci ostinate” nel 2019 , “Millimetri” nel 2021 e adesso questo con Francesca. Per ora vorrei continuare a curare la loro promozione… mentre programmiamo il prossimo viaggio!”

 

 

La presentazione del libro si è svolta al Cafè Timbuktu venerdì 12 maggio, un luogo in cui le autrici hanno avuto l’opportunità di incontrare il pubblico e si sono raccontate, lanciando una domanda alla fine dell’evento: quali sono gli spazi di libertà che ognuno gelosamente si ritaglia in questa società frenetica? Molti gli spettatori che hanno voluto dare la loro risposta, partendo da piccoli gesti quotidiani che li aiutano a preservare il proprio.

 Un interrogativo a cui proprio il loro libro vuole rispondere: senza numeri di pagine, con spazi pensati per gli appunti dei lettori, spazi vuoti che lasciano respiro a chi lo sfoglierà. 

Il libro di Francesca e Tania è un invito a riprendersi il tempo di sentire e di immaginare, un invito che accogliamo come un mantra, in questa società che di soffermarsi un poco sembra non volerne sapere.

 

Servizio e fotoservizio di Federica Mastroforti

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