Castiglione Cinema, il lato umano dell’industria dell’audiovisivo

CASTIGLIONE DEL LAGO – “Quando va bene in famiglia c’è un artista, quando va male ce ne sono due”. Esordio scoppiettante quello di oggi a “Castiglione Cinema” di Nora Venturini che così ha rotto il ghiaccio. E’ la “fotografia” che ci piace scattare a chiusura di questa quinta edizione della Rassegna, perché è la conferma della filosofia sulla quale la Fondazione Ente dello Spettacolo ha fondato Castiglione Cinema: mostrare il lato umano dell’industria dell’audiovisivo. Monsignor Davide Milani (nella foto qui sotto con Neri Parenti), che della FEdS è presidente, alla nostra domanda “Lei che per missione ha propensione ad ascoltare e conoscere in profondità donne e uomini, a Castiglione Cinema gli attori restato tali o si aprono alla verità?”, aveva risposto: “C’è, come si dice, una selezione all’ingresso. FEdS non ha l’obiettivo di portare dei nomi; cerca personalità che siano dentro il suo stile e che accettino la possibilità di stare in dialogo con il pubblico e vogliono questo clima familiare, senza ruoli. Il divismo non ci interessa, sarebbe veramente stonato rispetto al contesto”.

Impostazione confermata nei fatti, a partire da Neri Parenti ed Enrico Vanzina che questi incontri li hanno aperti il 10 giugno, per proseguire con Neri Marcorè, Aurora Ruffino e, con chi li ha chiusi, oggi, ovvero Nora Venturini, Giulio Scarpati, Margherita Buy e Giuseppe Piccioni.

Giulio Scarpati e Nora Venturini  da quarantuno anni insieme, persone, prima che artisti, ricchi di esperienze condivise e di sostegno professionale.

“Il primo che legge i miei romanzi è Giulio – ha proseguito Venturini -. Facciamo due professioni che camminano individualmente ma che si sono incontrate. Ci scambiamo opinioni, il confronto c’è sempre”. Scarpati ha raccontato: “La competizione sul piano professionale non c’è mai stata. Se c’è un successo forte, l’una ha il compito di tenere l’altro con i piedi per terra e viceversa. Il giudizio della persona a cui vuoi bene significa dire cose vere e non ipocrite. Il consenso ecumenico fa male all’artista. Così come avere troppi soldi per fare qualcosa. Stimolare la creatività senza mezzi produce cose belle. La vita insieme ci ha permesso di bilanciarci e aiutarci a vicenda”.

Scarpati ha poi letto alcuni passi del libro “Paesaggio con ombre” (Mondadori Editore), ultima pubblicazione di Nora Venturini. La scrittrice ha spiegato: “Andrea Camilleri ha dato dignità italiana a questo genere letterario, visto come occasione per offrire uno spaccato sociale sulla contemporaneità. Il giallo è raccontare un fatto drammatico con una lente che spesso è filtrata da una battuta comica e dall’ironia”.

È stato poi il momento dell’incontro con Margherita Buy e Giuseppe Piccioni, il cui rapporto artistico ha radici lontane. “Devo ammettere che sono stato molto fortunato a lavorare con Margherita Buy – ha ammessoil regista – si tratta di un rapporto speciale, una strana amicizia mai sciupata. Io faccio finta di essere rude e lei si adatta con dolcezza. Lei è una musa, mantiene sempre una sua integrità”.

L’attrice ha raccontato: “Giuseppe è un regista che ama molto le donne. Noi attrici difficilmente ci sentiamo capite dagli uomini che ci dirigono infatti io lavoro molto bene con le registe perché il dialogo è più semplice. Lui sa entrare nel nostro mondo, si identifica con noi: la bellezza di lavorare con lui sta nella possibilità di interpretare ruoli al di là degli stereotipi”.

Si è conclusa così la quinta edizione di Castiglione Cinema – RdC Incontra. Lappuntamento al prossimo anno, visto come è andata, sembra scontato.

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