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“C’è ancora molto da lavorare per raggiungere una effettiva parità di genere”

PERUGIA – La pandemia, a livello sociale, ha prodotto diverse distorsioni: ha determinato una perdita, considerevole, del lavoro femminile; ha accentuato le violenze dentro le mura domestiche; ha portato allo smart working per moltissime donne, causando un carico di lavoro maggiore, rispetto a prima.

Questa giornata internazionale delle donne si caratterizza per una accentuazione del divario di parità di genere, come ci spiega la psicologa e psicoterapeuta, Rosella De Leonibus: “Questo 8 marzo – afferma – deve rappresentare un ulteriore momento di riflessione su quanto si è fatto e su quanto ci sia ancora da lavorare per raggiungere una effettiva parità di genere.

In Italia, solo il 46% delle donne lavora, siamo sotto la Grecia. Con la pandemia, dati allo scorso Dicembre, si sono persi 100mila posti di lavoro, di cui il 99% erano al femminile. Questo perché, notoriamente, le donne sono occupate in settori più fragili, come il commercio, i servizi alla persona, alla cura, cioè ambiti che hanno risentito più di altri degli effetti negativi della pandemia”. De Leonibus evidenzia anche il gap di carriera: “Bisogna considerare il tetto di cristallo. Sebbene le donne siano generalmente più istruite degli uomini, tuttavia percepiscono meno dal punto di vista del reddito, rispetto agli uomini, e in poche sono ai posti di comando. Questo gap pesa molto a livello culturale e sulle giovani generazioni”. Su questo, la dottoressa sottolinea quanto sia fondamentale educare sulla parità di genere: “Si deve cominciare dalla scuola dell’infanzia, evitando di proporre stereotipi di genere, ma stimolando il rispetto reciproco e la valorizzazione delle similitudini”.

A un anno dalla pandemia c’è anche il dato, drammatico, delle violenze all’interno delle mura domestiche, in netto aumento: “Per quei nuclei familiari che presentavano problematiche già da prima, lo stare confinati in casa, senza spazi di decompressione, ha determinato un aumento dell’aggressività e quindi di episodi di violenza non solo verso le donne, ma anche verso i bambini”. Quanto allo smart working “non ha affatto avvantaggiato le donne che si sono caricate di una mole di lavoro ancora più grande. Una miscela esplosiva di compiti, preoccupante”.

Per De Leonibus, “c’è ancora molto da fare, bisogna tenere altissima la guardia, riprendere in mano queste tematiche, aumentare la comunicazione pubblica. Ma soprattutto, occorre che le donne siano consapevoli dei loro diritti che sono umani, universali e inviolabili”.

Naighi

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