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Che mondo e che cultura sarebbe senza l’Italia? Se ne parla in un libro di Maria Vittoria Marini Clarelli

MERCOLEDÌ 12 novembre 2025

alle ore 17,30 

Per il ciclo “I mercoledì della Fondazione Marini Clarelli Santi”

Perugia Palazzo degli Oddi Marini Clarelli

Salone d’ingresso al piano terreno

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PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI MARIA VITTORIA MARINI CLARELLI ITALIA, O CARA CON LA CULTURA SI DIVENTA GRANDI (Milano, Electa 2025)

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«Immaginiamo che l’Italia non sia mai esistita: quali sarebbero gli effetti di questa assenza geografica sulla storia e sulla cultura del mondo?»: il saggio di Maria Vittoria Marini Clarelli si apre con questa domanda alla quale ne segue immediatamente un’altra, ancora più inquietante «Immaginiamo invece che l’Italia sprofondi nel mare adesso…Quali sarebbero le conseguenze per il resto del mondo?».

Domande che, proprio perché scomode, provocatorie, quasi urticanti, obbligano ciascuno di noi a pensare cosa abbia significato e significhi oggi il ruolo dell’Italia nel settore della cultura: fin dall’incipit, il libro ci lascia con l’ansia di voler verificare, continuando a leggere, se la distopia di un mondo senza l’Italia possa davvero esistere, e a che prezzo.

L’autrice, dopo la provocazione iniziale, utile a scuotere le nostre anime e a risvegliare l’attenzione, propone un antidoto al pericolo paventato con un progetto di “cura” declinato in quattro capitoli. Nel primo capitolo analizza le caratteristiche dell’eredità culturale degli italiani attraverso la legislazione di settore, ma anche attingendo alla filosofia, alla storia dell’arte, all’archeologia, alle scienze sociali con accostamenti inusuali; nel secondo si affronta il tema dei diritti culturali, cittadinanza e identità, mentre nel terzo vengono messi in luce i rapporti fra pubblico e privato. Il quarto capitolo conclusivo è dedicato al rapporto fra umanesimo e scienze, fra intellettuali e potere si chiude con un auspicio/programma che è anche il filo rosso che sottende tutto il saggio: «La cultura…non è tanto un patrimonio quanto un’eredità, più che pensare a tenerla bisogna pensare a trasmetterla».

Ne parleremo con Salvatore Settis, per la prima volta ospite della Fondazionela cui bibliografia sul patrimonio culturale è   tanto vasta da essere uno degli autori più citati nel saggio, e con Marco Pierini, Assessore alla Cultura del Comune di Perugia, esperto “dall’interno” di come si possa contribuire a “diventare grandi” con la cultura.

INFORMAZIONI UTILI

L’incontro si svolgerà alle 17.30 nel salone affrescato al pianterreno ingresso libero fino ad esaurimento posti

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