Con “La Signorina Else” prende il via la prima edizione di “Panorami d’Autore” a Villa Fabri (Trevi)

TREVI – Con “La Signorina Else”, capolavoro del grande autore austriaco Arthur Schnitzler, prende il via giovedì 17 agosto la prima edizione per “Panorami d’Autore a Villa Fabri”, rassegna di prosa estiva promossa dal Teatro Belli, in collaborazione l’associazione Magazzini Artistici di Narni e Roma e Povero Willy di Terni, con il patrocinio del Comune di Trevi.

Sul palcoscenico a cielo aperto allestito nella splendida location del Ninfeo di Villa Fabri a Trevi, andranno così in scena fino al 20 agosto quattro appuntamenti che vogliono essere una sorta di proseguo della Stagione Teatrale invernale che si svolge al Teatro Clitunno di Trevi, così da consentire al pubblico trevano, e non solo, di fruire di ottimi spettacoli durante tutto l’arco dell’anno.

“Panorami d’Autore” è una rassegna che predilige grandi testi e grandi artisti, e che racconta storie molto diverse tra loro, in modo da potersi rivolgere ad un pubblico ampio. Si inizia quindi con “La Signorina Else”, un sogno per voce sola. L’antieroina schnitzleriana torna ad essere l’espressione maliziosa e conturbante delle corde più vibratili e contraddittorie del femminile. Else è un piccolo gioiello abbandonato in un salotto polveroso: ironica ed esibizionista, maliziosa e intraprendente, nel corso del suo flusso di coscienza rivelerà il suo stato di totale e spietata solitudine e di insoddisfazione nei confronti del tessuto umano che la circonda. Posta di fronte alla necessità di prostituirsi per salvare suo padre dal suicidio e la sua famiglia dallo scandalo, compie l’atto estremo di presentarsi nuda nella hall dell’albergo che la ospita per la villeggiatura, per poi perdersi nel delirio e svenire. L’allestimento ideato da Claudio Jankowski e incarnato da Diletta Masetti si configura come una rilettura agile e aerea dell’emblematica novella in questione e colloca Else in una dimensione onirica, ove il sonno, il suo presunto avvelenamento, i fantasmi della società, le costrizioni e le visioni assumono tratti sfumati e accattivanti, travolgenti come un giro di valzer.

I prossimi spettacoli

Tra aneddoti, canzoni e poesie si prosegue poi il 18 agosto con “È arrivato il Novecento”, scritto e diretto da Tonino Tosto, un percorso tra musica e teatro che attraversa la storia dei mutamenti a cui assistette l’Italia con l’arrivo del Novecento, “il secolo dell’oro”. In scena Tonino Tosto e Susy Sergiacomo, accompagnati alla chitarra da Danielo Pace e al piano da Dario Troisi.

Il 19 agosto sarà la volta di Francesca Bianco con “Il Sogno di Ipazia” di Massimo Vincenzi, con la regia di Carlo Emilio Lerici, che ripercorre la storia di Ipazia, filosofa astronoma e matematica pagana vissuta ad Alessandria d’Egitto a cavallo tra 300 e 400, donna-simbolo per generazioni di donne, amatissima dal pensiero femminista per aver incarnato libertà e autonomia di pensiero in forme –possiamo dire oggi- moderne. Questo spettacolo ha collezionato più di 300 repliche in tutta Italia, diventando un piccolo “caso” nazionale.

Infine, a chiudere il sipario sulla rassegna il 20 agosto sarà un testo molto attuale, seppur scritto dopo l’inizio della Prima Guerra Mondiale, un’aperta critica all’assurda atrocità del conflitto bellico: “Gli ultimi giorni dell’umanità” di Karl Kraus, con Riccardo Leonelli, Germano Rubbi, Gisella Celentano, Giacomo Lucci. La regia è di Riccardo Leonelli.

Costo del biglietto unico per ogni spettacolo euro 10.

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