Concerto per la pace all’Unistranieri nel segno del globale e locale

PERUGIA – Giovedì 30 novembre, alle 18, l’Aula Magna di Palazzo Gallenga si aprirà ancora una volta per una iniziativa musicale dedicata al tema della pace nel mondo. Ne sarà protagonista la formazione corale di Libercantus diretta da Vladimiro Vagnetti che ha predisposto un programma opportunamente destinato alla riflessione sui temi della coesistenza di civiltà e di culture, le tante che compongono il mosaico del mondo, le tante che incarnano gli studenti dell’Università per Stranieri di Perugia.

In un’epoca in cui discordia e violenza sembrano essere protagoniste del nostro vivere, la pace – è bene ricordarlo – costituisce un diritto universale, un bene condiviso, una finestra aperta sul futuro. E il particolare percorso corale pensato da Vagnetti è un esplicito invito a pensare la pace, valendosi di autori come Asander, Barber, Glass e di raccolte di canti tradizionali dei nativi americani.

Riveste un notevole interesse lo spartito di Barber, “Sure on this shining night” che appartiene alla raccolta di Four Song’s del 1937, l’op, 13 n.3. La poesia è di James Agee, “Description of Elysium”, raccolto nei “poemetti di viaggio” del 1934. Tra i versi più suggestivi ed evocativi leggiamo: “Tutta la salute risiede nella pace, nella gioia nel non fare mai del male. Certo, in questa notte splendente piango di meraviglia vagando lontano, da solo, sulle ombre delle stelle”.

Il programma si completa con una sezione interamente dedicata alle opere corali di Antonio Bartolini, il compositore e il ricercatore perugino che per tanti anni ha esercitato il suo insegnamento nelle scuole magistrali. Una parte di questa produzione era stata già presentata da Vagnetti coi cantori di Perugia proprio nell’aula magna nel corso del programma primaverile AGiMus. Ora la visione diventa più complessa e prende in esame partiture recentemente ritrovate nell’archivio di famiglia. Sono piccoli e intensi quadri di vita contadina umbra, con molti riferimenti alle espressioni più autentiche della antica religiosità come la “Passione nursina” e il “Teco vorrei, Signore”. Ma sono presenti anche autentici momenti della vita associativa come lo “Stornello del mietitore”, la Serenata, “Finestra ciucarella”, “Bell’uccellin che ve’” e le canzoni a ballo “Sete nuto sor padrone” e “Brizzichella”. Dopo la giornata di domenica alla sala dei Notari, con il Festival della canzone Perugina promosso da Famiglia Perugina e Società del Bartoccio, rispettivamente rappresentate da Giovanni Brozzetti e Renzo Zuccherini, questa proposta di ripristino di un messaggio fragrante e autentico come quello di Bartolini suona come un ulteriore invito a riflettere su un patrimonio di lingua, tradizioni, costume e afflato spirituale che attraverso le voci del popolo ha fissato la sua tradizione e la sua capacità di trasmissione.

Ripercorrere queste strade e ridare vita alla nostra umile, millenaria storia, vuol dire incassare una ricchezza di umanità su cui riflettere per non perdere le nostre radici. Anche questo concerto, che avrà inizio alle 18, è inserito nell’ampia programmazione che la sezione perugina dell’AGiMus destina al suo pubblico dei concerti settimanali di Unistrapg.

Stefano Ragni (Delegato rettorale alle attività musicali dell’Università per Stranieri di Perugia)

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