Da domani a Narni si torna a respirare e rivivere la storia

NARNI – Quando le manifestazioni hanno radici ben piantate nel passato, funzionano. E’ il peso della storia e delle tradizioni di popolo che si ripetono e si rinsaldano. Al punto che in alcuni casi la loro linfa è così vitale da dare forza a ulteriori iniziative che piano piano acquisiscono una loro specifica identità. E’ il caso della genitrice Corsa all’Anello di Narni del Festival delle Arti del Medioevo che ne è, per così dire, figlio. Un figlio che cresce. Così da domani, 31 agosto, al 3 settembre ci sarà il Festival delle Arti del Medioevo che quest’anno ha come tema conduttore “Storie dall’acqua e dalla terra”.  Di questo e altro parliamo con Emiliano Luciani, dell’Associazione Corsa all’Anello.


– Iniziamo dal tema centrale di questa edizione?
La Corsa all’Anello negli anni ha fatto in modo di fissare un tema per celebrare l’evento e nel 2023 al centro è stata posta una risorsa fondamentale qual è l’acqua. Per il prossimo anno il tema sarà la terra e il Festival delle arti del Medioevo farà da ponte fra le due edizioni della Corsa”.
– Come verrà sviluppata la tematica della terra?
Abbiamo messo insieme un programma che prevede conferenze e approfondimenti legati a questi due aspetti.
– Veniamo ai workshop con i quali di fatto si va a scuola di Medioevo
L’obbiettivo che sta alla base è quello di far conoscere in maniera esperienziale e non solo meramente teorica questo specifico periodo storico. La Corsa all’Anello vuole portare avanti quello che chiamiamo Progetto Università del Medioevo Ricostruito ‘In arte veteri’. In sostanza dopo 50 anni di esperienza nella ricostruzione storica della Corsa, vuole trasmettere la conoscenza delle peculiarità di questo periodo storico aldi là di un immaginario in alcuni casi poco aderenti alla realtà”.

 

Da qui i workshop: quali e quanti sono quest’anno?
Proseguiamo con quelli già attivati lo scorso anno quali sartoria storica, teatro medievale, danza medievale e il corso di cornamusa.
-Cornamusa?
Sì, è uno strumento che compare e viene inserito tra quelli che l’iconografia assegna al Medioevo, in particolare degli strumenti a cappella. Nel nostro workshop la cornamusa sarà fisicamente disponibile, e l’insegnante Matteo Nardella adatterà le lezioni che comunque prevedono una sezione teorica al grado di conoscenza e competenza degli iscritti. <
– Il repertorio?
Spazia dai saltarelli ai brani processionali con sperimentazioni di polifonia.
– Gli insegnanti degli altri workshop?
Sara Piccolo Paci che ormai possiamo considerare una amica oltre che insegnante del nostro Festival, dirige il laboratorio di sartoria medievale che quest’anno si occuperà specificatamente dei copricapi che, assieme alle acconciature, costituivano caratteristiche specifiche dell’epoca sia per l’abbigliamento dell’uomo che della donna.

– Workshop aperti a tutti?
Sì, ma a numero inevitabilmente limitato a seconda dei corsi. E devo dire che vengono anche da zone abbastanza lontane da Narni, da tutta Italia e specialmente dal Sud. Questo rappresenta motivo di vanto.
– E’ capitato che chi esce da questi workshop poi diventi i parte integrante della Corsa all’Anello?
Certamente: il Festival delle arti del Medioevo è diventato per la Corsa all’Anello lo strumento per raccontare se stessa e per costruire l’evento.
– Domani per l’apertura del Festival cosa avete organizzato?
Iniziamo subito dal palato: ci sarà infatti la riapertura delle tipiche osterie dei Terzieri con banchetti medievali e degustazioni a tema. Poi, alle 17.30, in piazza dei Priori, Chiamata alla Festa, spettacolo itinerante nei Terzieri fra teatro dell’arte e teatro di strada, di e con Stefano de Majo. Un mirabolante menestrello, accompagnato dall’Ensemble Histriones Carbij, condurrà il pubblico lungo le vie della città narrando amori, poesie e gesta cavalleresche senza tempo. Nei giorni a seguire seminari, incontri, spettacoli teatrali, danze e musica.
– La chiusura, immaginiamo, sarà in bellezza…
Direi proprio di sì: la sera al chiostro Sant’Agostino spettacolo di lame infuocate, danze medievali, combattimenti scenici a cura della Compagnia de la Fiera del Terziere di Santa Maria e danze della Compagnia Medievale di Todi.
Poi alle 23 il rito di chiusura e il suggestivo volo delle lanterne.
E noi diciamo: alla faccia dei secoli bui.

Articoli correlati

Commenti

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com