MONTE DEL LAGO – Il Festival delle Corrispondenze torna dal 2 al 7 settembre nel suggestivo borgo sulle rive del lago Trasimeno, a Monte del Lago di Magione, preceduto da un’anteprima il 29 agosto a Castel Rigone (Passignano sul Trasimeno).
La presentazione lunedì 25 agosto nel salone d’Onore di palazzo Donini a Perugia alla presenza di Tommaso Bori (vicepresidente e assessore alla Cultura della Regione Umbria), Simona Meloni (assessore al Turismo della Regione Umbria), Massimo Lagetti (sindaco di Magione), Vanni Ruggeri (vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Magione), Stazi (direttore generale della Fondazione Perugia), Francesca Caproni (Gal Trasimeno-Orvietano). Presenti in sala i rappresentanti delle realtà che collaborano alla realizzazione del festival.
GLI INTERVENTI
Il primo cittadino Lagetti ha definito la kermesse un «evento culturale di altissimo livello»” e si è detto «estremamente orgoglioso, come sindaco, di presentare un festival di tale portata che da anni ospita relatori di grande spessore in quello che è uno dei borghi più belli e suggestivi del Trasimeno ed ora quindi di richiamo nazionale».
Il vicesindaco Ruggeri, anima della manifestazione, ha poi ricordato che il festival, dopo aver raggiunto la piena maturità ed essere uscito dai confini locali, è inserito tra i 100 festival culturali italiani più importanti «per la capacità di innescare un percorso virtuoso tra luoghi e contenuti». «Il festival – ha proseguito – anche quest’anno conferma un’edizione di estrema qualità per la sua capacità di portare a Monte del Lago le più importanti voci della letteratura, del giornalismo, della scienza e dell’arte, tutte ingaggiate intorno ad un tema, quello del conflitto tra libertà e potere. Un tema di estrema attualità che non mancherà di confrontarsi con le sfide del presente, con la consapevolezza di uno sguardo storicamente qualificato e con la capacità di parlare al grande pubblico. Un’attenzione particolare sarà data al tema della sostenibilità, dell’accessibilità e della democrazia della cultura perché partecipare è possibile per tutti in una logica di apertura e di totale gratuità».
Per l’assessore Meloni, il festival «non è solo un evento culturale ma è la celebrazione dei dialoghi, della parola scritta e della memoria». «Ringrazio il Comune che ha creduto in questo evento – ha ancora affermato Meloni – che con il supporto delle Istituzioni e di partner è cresciuto con un programma anche quest’anno ricco di personalità di spicco».
«La Regione Umbria – ha aggiunto l’assessore Bori – crede nella cultura come diritto e non come privilegio e lo manifesta sostenendo grandi festival come questo delle Corrispondenze che è animato da uno slogan come ‘Il pensiero critico è la nostra rotta’. Una rotta da seguire in un momento in cui le voci scomode o critiche vengono messe alla porta quando in realtà la pluralità è il centro della democrazia. Quindi noi sosteniamo realtà importanti come questa e ci mettiamo a disposizione anche con una collaborazione all’interno di Umbria Libri per metterle in vetrina durante l’evento».
Fiducia, reputazione, credibilità, condivisione, partecipazione, ma anche aderenza al territorio, sono le parole chiave e gli ingredienti essenziali del Festival delle Corrispondenze, secondo il direttore artistico Arcangeli: «Se un festival vuole sperare di durare nel tempo è su questi temi che deve puntare. L’evento di Monte del Lago ha lavorato molto su questo e credo che adesso stia riassorbendo tutti i frutti che ha disseminato negli anni passati».
Il festival, ha inoltre ricordato la direttrice Caproni, « è uno dei primi eventi che abbiamo finanziato con la nuova programmazione e per noi è un’eccellenza tra i festival letterari che seguiamo». Caproni ha poi evidenziato l’accesso gratuito a tutti gli eventi «perché la cultura deve essere alla portata di tutti” e l’aspetto turistico «come elemento di approccio fondamentale per la comunità».
Il direttore Stazi ha ringraziato gli organizzatori per la realizzazione di questo appuntamento che «unisce memoria e attualità, arte e impegno civile, con uno stile originale e riconoscibile. Fondazione Perugia ha avuto il piacere di sostenere questo Festival sin dalle sue prime edizioni, riconoscendone subito la capacità di generare cultura e di valorizzare il territorio. Quest’anno abbiamo voluto rinnovare il nostro impegno certi che investire in iniziative come questa significhi costruire comunità consapevoli, capaci di custodire la propria identità e di aprirsi a nuove visioni».
IL FESTIVAL
Giunto alla sua 14esima edizione, il Festival è divenuto nel tempo un punto di riferimento nazionale per chi cerca un luogo dove la parola scritta si trasforma in dialogo vivo, capace di connettere passato e presente, memoria e attualità. Dal manoscritto al digitale, le corrispondenze rivelano il loro potere più autentico: generare incontri, custodire emozioni, aprire confronti.
La cifra distintiva di questo appuntamento è la sua capacità di esporsi senza filtri sui temi cruciali del nostro tempo. Una kermesse che non teme di misurarsi con la politica, con le fratture della società e con le contraddizioni della contemporaneità, scegliendo ogni anno un fil rouge che orienta riflessioni e dialoghi. Dopo aver attraversato negli anni questioni di identità, memoria e responsabilità, l’edizione 2025 intreccia due parole che definiscono da sempre il destino umano: libertà e potere. Una coppia di opposti e al tempo stesso inseparabili, che gli ospiti di quest’anno interpreteranno con la forza delle loro voci, offrendo sguardi molteplici su un binomio decisivo per comprendere la storia e il presente.
Ad aprire idealmente il percorso sarà l’anteprima del 29 agosto a Castel Rigone, quando Walter Veltroni presenterà “Iris, la libertà”, romanzo che rende omaggio a Iris Versari, la partigiana che scelse fino in fondo la propria libertà contro il potere dell’oppressione. Un’introduzione simbolica al viaggio che seguirà nei giorni del festival.
OSPITI E FIL ROUGE
Il 2 settembre Ezio Mauro condurrà il pubblico in un viaggio dentro “Il segreto di Lenin”, un’inedita riflessione sulla Russia di ieri e di oggi, sul legame tra rivoluzione e potere e su un corpo politico che ancora inquieta il presente
Il giorno successivo (3 settembre), Riccardo Iacona porterà sul palco le sue “Corrispondenze scomode”, mostrando come la libertà d’informazione resti oggi uno dei fronti più minacciati dal potere della disinformazione globale.
Il 4 settembre sarà la volta di Maurizio Molinari, che analizzerà la nuova offensiva delle autocrazie contro le democrazie: uno sguardo che mostra come il potere, se non bilanciato, rischi di soffocare le libertà collettive. A seguire, Corrado Formigli offrirà una riflessione sul ruolo del giornalismo e dell’informazione in un tempo in cui i rapporti tra politica, potere mediatico e opinione pubblica sono sempre più fragili e contesi.
La giornata del 5 settembre offrirà due interpretazioni diverse ma complementari: da un lato Dario Fabbri, che con la sua analisi geopolitica restituirà al pubblico la percezione del potere come forza che plasma lo “spirito del tempo”; dall’altro Enrico Galiano, che con il suo monologo inviterà a riscoprire la libertà più autentica, quella di restare fedeli a se stessi anche contro le pressioni del conformismo.
Sabato 6 settembre vedrà protagonisti Stefano Massini, capace di trasformare la narrazione teatrale in una lente per leggere le contraddizioni del presente, e Jacopo Veneziani, che con la lezione-spettacolo “Perfette sconosciute” restituirà voce e visibilità alle artiste dimenticate dalla storia, ribaltando il potere del silenzio imposto alle donne.
In serata, il festival si chiuderà con Stefano Mancuso, scienziato di fama internazionale, che nella lezione-spettacolo “Il pianeta delle piante” offrirà una prospettiva sorprendente sul rapporto tra natura, potere e libertà, mostrando come il mondo vegetale sia un modello di equilibrio e resilienza.
UN RICCO MOSAICO DI VOCI E PROSPETTIVE
Accanto agli appuntamenti principali, anche Matteo Caccia che inaugurerà il 2 settembre con un racconto personale sul modo in cui abitiamo le storie; lo stesso giorno, il divulgatore Eugenio Radin dialogherà con il filosofo Rick DuFer per smascherare i cattivi ragionamenti e riflettere sul pensiero critico.
Il 3 settembre sarà la volta del divulgatore scientifico Adrian Fartade, che guiderà il pubblico tra scienza e immaginazione, seguito da Sergio Rizzo, che insieme a Massimo Arcangeli indagherà i rischi di una “fuga dalla democrazia”. La fisica e scrittrice Gabriella Greison porterà in scena “La donna della bomba atomica”, con musiche originali di Francesco Baccini e Michele Cusato, per raccontare la vicenda di Leona Woods, unica donna ad aver lavorato insieme a Fermi e Oppenheimer al Progetto Manhattan.
Il 4 settembre Filippo Roma, volto noto delle Iene, si confronterà con Augusto Vasselli sul giornalismo d’inchiesta, mentre lo storico Alessandro Vanoli proporrà la sua lezione-spettacolo “L’invenzione dell’Occidente”.
Venerdì 5 settembre, Marcello Veneziani presenterà il suo ultimo libro “Senza eredi”, mentre Marco Mondini terrà una lectio magistralis sul ritorno della guerra oggi. Filippo Solibello, voce storica di Radio2, proporrà una riflessione irriverente e provocatoria sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale, mentre Massimo Arcangeli coordinerà la tavola rotonda sul linguaggio dell’odio.
Sabato 6 settembre, lo storico Michele Chierico racconterà la riconquista dell’Umbria del 1860, seguito dal convegno “Parole sante. Lettere encicliche che hanno fatto la storia” organizzato in collaborazione con l’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea. Nella stessa giornata, Aldo Schiavone presenterà “Occidente senza pensiero” e la giornalista Barbara Serra discuterà del suo libro “Fascismo in famiglia” insieme a Massimo Arcangeli. Il maestro del fumetto Vittorio Giardino dialogherà con Claudio Ferracci sul suo nuovo lavoro “I cugini Meyer”, mentre “l’uso pubblico della storia nell’epoca della post-verità” sarà il tema della tavola rotonda cui prenderanno parte gli storici Francesco Filippi, Carlo Greppi e Valentine Lomellini.
Infine, domenica 7 settembre, Pietro Del Soldà porterà in scena “Apologia dell’avventura”, spettacolo filosofico e teatrale dedicato alla libertà, mentre la drammatica situazione di Gaza sarà al centro dell’incontro condotto dal giornalista Fabio Scuto, storico corrispondente da Gerusalemme.
Non mancheranno anche laboratori e letture per bambini e famiglie, guidati da Michele Volpi, a conferma dell’attenzione del festival a tutte le generazioni.
IL PREMIO AGANOOR POMPILIJ
Sempre domenica 7 settembre, sarà consegnato il Premio Vittoria Aganoor Pompilj, giunto alla sua 27esima edizione, che continua a valorizzare il carteggio come genere letterario e come forma di testimonianza intellettuale e affettiva. Il premio nasce dalla volontà di recuperare e incentivare l’arte perduta di scrivere lettere e al contempo di valorizzare il lavoro di studiosi, archivisti e ricercatori impegnati nell’edizione critica di fonti epistolari.
La prima sezione del premio è riservata a carteggi ed epistolari editi; la seconda a componimenti in forma di lettera e comprende anche una categoria speciale rivolta ai giovani tra i 12 e i 18 anni.
Ospiti d’onore di questa edizione la coppia Stefano Fresi, attore popolarissimo di cinema, teatro e tv, e Cristiana Polegri, musicista e doppiatrice, cui sarà consegnato il premio speciale “Uniti nell’arte”, ispirato all’unione artistica e sentimentale di Vittoria Aganoor e Guido Pompilj.
IL FESTIVAL SOSTENIBILE
Il Festival delle Corrispondenze si distingue anche per il suo impegno concreto verso la sostenibilità ambientale e sociale. L’evento segue un percorso di certificazione della carbon footprint, in collaborazione con Regusto, che consente di calcolare e compensare le emissioni di CO2 attraverso l’utilizzo di crediti di impatto certificati in blockchain, azioni certificate che uniscono riforestazione, energie rinnovabili e recupero dello spreco alimentare, garantendo anche un impatto sociale positivo con la distribuzione di pasti a persone in difficoltà.
La filosofia green del festival coinvolge anche la comunicazione (uso di carta riciclata Fsc e materiali riutilizzabili), la logistica (ospitalità a meno di 2 km dagli eventi, mobilità inclusiva) e l’accessibilità universale, con supporti per disabilità motorie e sensoriali (Braille e LIS).
Fedeli alla loro missione, gli organizzatori confermano anche quest’anno la gratuità di tutti gli appuntamenti, perché accessibilità e partecipazione possano essere davvero alla portata di tutti.
Il Festival delle Corrispondenze 2025 è un evento promosso e organizzato dal Comune di Magione con il sostegno di Fondazione Perugia, Regione Umbria e GAL Trasimeno Orvietano; in collaborazione con Associazione Culturale Pro Monte del Lago, ISUC, Consorzio URAT, Edicola 518, Generazione T, Fattoria Luca Palombaro, Green Rent, Istituto Omnicomprensivo G. Mazzini di Magione, I.Ri.Fo.R, L’Orologio soc. coop., Regusto, TSA, Associazione Proloco Castel Rigone; con il patrocinio di Camera di Commercio dell’Umbria, Provincia di Perugia, Unione dei Comuni del Trasimeno, Comune di Passignano sul Trasimeno, Ufficio scolastico Regionale dell’Umbria, Università di Perugia, Università per Stranieri di Perugia; con il sostegno di partner e sponsor privati.
Sito ufficiale: www.festivaldellecorrispondenze.it