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Dal forum dei sindaci un messaggio per rilanciare la pace e la cooperazione dai territori

PERUGIA  Un momento concreto di costruzione di ponti tra comunità, di promozione della pace attraverso la cooperazione allo sviluppo, di dialogo istituzionale e di valorizzazione del ruolo delle autonomie locali come motore di solidarietà internazionale. È quanto ha rappresentato il forum “Sindaci in rete: dialogo e cooperazione tra Comuni italiani e palestinesi”, che si è svolto questa mattina (martedì 9 settembre) presso il teatro Pavone di Perugia. L’evento, organizzato da Anci Umbria e Felcos Umbria in collaborazione con Comune di Perugia e Anci Nazionale, è inserito nel calendario delle iniziative che sta coinvolgendo una delegazione di sindaci palestinesi, presente in Umbria in occasione della restituzione dei risultati del progetto internazionale di cooperazione allo sviluppo Land, finanziato da Aics (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), che vede coinvolti vari soggetti istituzionali, a partire dall’Unione dei Comuni del Trasimeno (come capofila) e Felcos Umbria (come implementatore), in partenariato con Anci Umbria, l’Unione di Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino, Comune di Assisi, Tsa (Trasimeno Servizi Ambientali) e Auri (Autorità Umbra Rifiuti e Idrico), con l’apporto del partenariato palestinese e in prima fila quello di Apla (Association of Palestinian Local Authorities), oltre a quattro Municipalità palestinesi (Beita, Huwwara, Beit Liqia e Nileen). Più di 50 i rappresentanti dei Comuni umbri e italiani che hanno partecipato all’iniziativa.

Federico Gori, presidente di Anci Umbria e sindaco di Montecchio, intervenendo all’apertura del forum e assumendo il ruolo di coordinatore del primo panel dedicato ai saluti istituzionali, ha espresso un messaggio di profonda continuità e impegno: “Con la conclusione del progetto Land celebriamo non solo un traguardo, ma l’inizio di un percorso che continuerà a rafforzarsi nel tempo. Il filo che ci unisce alla Palestina continuerà a tessere reti di solidarietà, dialogo e collaborazione. In Umbria, anche grazie all’impegno di Felcos, la cultura della pace è un valore radicato che ci vede custodi e portatori sani di giustizia, rispetto e fraternità”. Gori ha quindi proposto un minuto di silenzio, in ricordo delle vittime innocenti e come monito contro il silenzio delle istituzioni: “Dall’Umbria, terra di San Francesco, San Benedetto e di Aldo Capitini, rilanciamo con forza i valori universali di uguaglianza, solidarietà e pace. Benvenuti, amici palestinesi, in questa che può essere sentita come la vostra seconda casa. L’incontro di oggi è prima di tutto un grande abbraccio alle vostre comunità, oltre che un importante momento istituzionale. Dall’Umbria parte così un messaggio chiaro: rafforzare oggi l’impegno di solidarietà, fraternità e pace per costruire insieme un futuro migliore”.

Subito dopo Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia e delegata Anci Nazionale alla pace, ha dichiarato, intervenendo sia nei saluti iniziali che nelle conclusioni: “Desidero ringraziare sinceramente tutti voi sindaci palestinesi per essere qui a Perugia. La vostra presenza rappresenta una testimonianza concreta di resistenza civile che ci chiama a prendere una posizione chiara. Per me, ciò che sta accadendo a Gaza non è una guerra tra pari, ma un genocidio: la distruzione sistematica di un popolo, della sua terra, della sua storia e della sua memoria. Di fronte a questo orrore, il silenzio significherebbe complicità. L’incontro di oggi, che promuoviamo insieme ad Anci e Felcos, non è un semplice gesto formale, ma un atto politico e morale. Voglio contribuire a creare una diplomazia dal basso che rifiuti la forza e coltivi legami di fiducia e la difesa della vita. Il Comune di Perugia conferma con orgoglio il proprio sostegno al popolo palestinese, ai sindaci e alle comunità che lottano. Per me, piantare un albero o coltivare un giardino a Gaza e in Palestina è un atto di cura e di resistenza contro chi vuole cancellare un intero popolo. Concludo con un saluto e un impegno: ‘Salam malecom’, la pace sia con voi, con la Palestina, con Gaza e con tutta l’umanità che non si arrende”.

Massimiliano Presciutti, presidente della Provincia di Perugia e sindaco di Gualdo Tadino: “Dobbiamo avere il coraggio di andare controcorrente. In un momento in cui il Governo resta inerte, sento che è responsabilità degli enti locali intervenire. Per me, la bandiera esposta dal Comune di Perugia deve rimanere lì, a prescindere da tutto. Dobbiamo dimostrare che un altro mondo è possibile. Per questo, propongo di fare del prossimo 12 ottobre, giorno della marcia della pace Perugia-Assisi, un evento forte e radicato sul territorio, capace di parlare al mondo e di far sentire tutti i Comuni umbri e italiani impegnati concretamente per la pace”.

Fabio Barcaioli, assessore regionale con delega alla Pace: “Come Regione, dopo anni di silenzio, stiamo lavorando per riportare al centro la cooperazione internazionale. Questo progetto apre nuove prospettive e ci fa guardare al futuro con fiducia. Le istituzioni devono costruire le basi per la pace, e per questo rilancio l’invito del presidente Presciutti, la Marcia della Pace del 12 ottobre deve essere la più grande mai organizzata. La Perugia-Assisi può diventare un punto di riferimento internazionale. È fondamentale lavorare per il riconoscimento dello Stato della Palestina e per fermare il genocidio in atto a Gaza”.

Stefano Lo Russo, vicepresidente Anci Nazionale con delega alle politiche comunitarie e internazionali e Sindaco di Torino: “È un momento molto delicato della nostra cooperazione internazionale che è messa in difficoltà dalla situazione che vive ora la Palestina, realtà con cui, nel corso degli anni, abbiamo sviluppato tanti progetti. Ma non dobbiamo perdere la speranza. La cooperazione decentrata può supportare la costruzione di una cultura della pace, che è quella che sta mancando. L’iniziativa di Perugia va in quella strada e siamo contenti che la cultura della pace si stia sviluppando da Perugia per abbattere la cultura dell’odio”.

Ha concluso la carrellata degli interventi istituzionali Lorenzo Lucarelli, presidente Felcos Umbria e sindaco di Narni: “Sono orgoglioso per il grande lavoro svolto da Felcos Umbria in questi vent’anni nell’ambito della cooperazione allo sviluppo e nella costruzione di relazioni tra enti locali e territori. Questo forum rappresenta un gesto di responsabilità e impegno verso i Comuni e il popolo palestinese. Siamo qui perché sosteniamo il valore della cooperazione internazionale come strumento di sviluppo sostenibile e di pace e per sostenere il riconoscimento dello stato palestinese come atto di giustizia verso quel popolo e come fondamentale per la pace in Medio Oriente. I nostri progetti di cooperazione non sono solo simboli, ma azioni concrete. Sappiamo che la pace si costruisce dal basso, nei territori. Negli anni abbiamo creato una rete solida, collegando ogni obiettivo allo sviluppo sostenibile per il bene comune globale. Il nostro impegno è anche un atto politico. Per me è un grande onore partecipare a questo percorso. Solo lavorando insieme possiamo trovare soluzioni efficaci. Abbiamo operato in 19 paesi nel mondo, perché le sfide dello sviluppo sostenibile non conoscono confini”.

Subito dopo si è parlato de “Il ruolo degli enti locali per lo sviluppo sostenibile – sindaci a confronto: esperienze di cooperazione umbre, italiane e palestinesi”. Al panel – moderato da Lucia Maddoli, responsabile area Cooperazione Internazionale Felcos Umbria e consigliera del Comune di Perugia con delega alla pace – hanno preso  parte alcuni sindaci italiani e palestinesi a partire da Sandro Pasquali, sindaco di Passignano sul Trasimeno e presidente pro-tempore dell’Unione dei Comuni del Trasimeno: “L’obiettivo che ci poniamo è semplice: è meglio costruire giardini, luoghi di cultura e di interscambio che creare odio e comprare armi. In questo contesto è importante dare vita ad una rete di gemellaggi. Dobbiamo continuare a costruire progettazione ed essere pratici, coltivare la politica del fare”.

Abd AL-kareem Zubaidi, sindaco di Salfit e presidente Apla: “Grazie per aver dato speranza al nostro popolo. A Gaza ed in alcune aree della Cisgiordania hanno distrutto grandi opere, anche di supporto alla nostra economia locale, ma noi continuiamo ad insistere nel parlare di pace. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato in questo progetto. É stato il più grande a cui abbiamo partecipato. Non so se al nostro ritorno saremo arrestati visto che, dall’inizio di questa guerra, sono stati uccisi 6 nostri sindaci”.

Giovanna Iacovone, vice sindaca di Bari: “Questo evento rientro in una mobilitazione di quella parte delle istituzioni non vuole stare inerme. É proprio vero, come in questo caso, che l’indifferenza uccide e noi non dobbiamo permetterlo. Sarebbe bello mettere in atto un patto dei Sindaci europei che prendano delle posizioni al posto dei Governi europei”.

Andrea Sisti, sindaco di Spoleto e presidente Auri: “Noi come Comune di Spoleto abbiamo dato il primo segnale e siamo contenti che questa solidarietà si stia espandendo a macchia d’olio. Ringrazio la sindaca Ferdinandi per quello che ha fatto. Questi luoghi e persone hanno bisogno di vicinanza e vanno sostenuti. Vivere in questi territori occupati è difficile. Dobbiamo fare in modo che con questi progetti ritorniamo sui territori”.

Mahmoud Barham, sindaco di Beta: “Ci avete offerto un’accoglienza calorosa che ci ha fatto capire che non siamo soli. Il popolo palestinese ne ha bisogno, soprattutto gli enti locali. Siamo qui per difendere i nostri diritti umani, sanciti anche dalle leggi internazionali”.

Valter Stoppini, sindaco di Assisi: “Il progetto Land incarna i valori del Comune di Assisi, da secoli faro di pace e di dialogo, simbolo di fratellanza universale. Ora è nostro dovere stimolare la creazione di un tavolo di dialogo per rendere la diplomazia concreta ed attiva. Dobbiamo iniziare dal basso, partendo da noi stessi e dai nostri rapporti interpersonali”.

Abd Al-Kareem Sedir, sindaco di Jericho: “Il popolo palestinese vuole rivendicare i propri diritti. Per noi è importante poter partecipare a dei progetti condivisi tra i sindaci, che ci aiutino a crescere”.

Marzia Marchesi, assessore alla pace del Comune di Bergamo: “Essere qui oggi è importante. È fondamentale dare il nostro contributo e parlare di pace”.

Oltre alla Sindaca Ferdinandi, le conclusioni all’evento sono state fatte anche da Fabio Roccuzzo, vicepresidente Consiglio Nazionale Anci e sindaco di Caltagirone: “In Sicilia abbiamo firmato la Carta dei Diritti del Mediterraneo, con Caltagirone come primo comune firmatario, con la speranza che sempre più comuni italiani si uniscano a questo importante impegno. La questione palestinese è storica e di grande rilievo ed è fondamentale riconoscere lo Stato della Palestina. I Comuni hanno un ruolo decisivo e devono continuare a lavorare dal basso, affinché le comunità possano migliorare concretamente la qualità della loro vita. Per realizzare tutto questo, sono necessarie maggiori risorse da parte dello Stato, per poter avviare e sostenere un numero più ampio di progetti, non solo in Palestina ma anche in altre realtà nel mondo che hanno bisogno di aiuto. Non possiamo più accettare il silenzio di molti, né tollerare come Anci una disparità così profonda nel trattamento delle amministrazioni locali. Il prossimo 12 ottobre, Anci deve supportare con forza la Marcia della Pace, un momento che sono convinto rappresenterà la voce libera di uomini e donne che camminano insieme per la pace in Palestina. Ringrazio sinceramente per questa iniziativa: siete un modello concreto e positivo che merita di essere preso a esempio”.

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