“Dante, un uomo in viaggio”, tutto il bello del progetto culturale di Unitre Orvieto

ORVIETO180 contatti certificati, 5 agguerriti esperti, un manipolo di appassionati studenti ed un gentil nocchiere, 100 minuti di fluente cultura, un teatro a disposizione dei relatori, un’azienda leader nel settore della comunicazione digitale a garantire la struttura informatica, varie decine di spettatori dai 15 ai 95 anni.

Numeri e indicazioni utili a comprendere gli aspetti salienti di “Dante, un uomo in viaggio”, l’affascinante racconto sul Sommo Poeta e altre storie coordinato dal presidente Riccardo Cambri per restituire all’Unitre di Orvieto il primo Dantedì della sua storia.

“È in questi momenti che l’Unitre dispiega apertamente le sue migliori capacità – afferma con soddisfazione Cambri – che sono quella di saper utilizzare le straordinarie competenze, più o meno riconosciute, di cui la nostra città è così ricca e quella, invero non sempre ricercata, di coalizzare tanti talenti verso un unico obbiettivo condiviso. Mi piace pensare che il nostro trentennale di attività ufficiale, raggiunto in quest’anno accademico, sia stato adeguatamente celebrato nel segno di Dante Alighieri e dei nostri brillanti Docenti. Invito tutti a consultare il canale video ufficiale; andate sul sito www.youtube.com e digitate, sul simbolo della lente, semplicemente Unitre di Orvieto; raggiungerete così la nostra home sulla quale sono caricati numerosi video di conferenze, lezioni, concerti, eventi; fra questi, anche Dante, un uomo in viaggio”.

TESTIMONIANZE 

Alberto Romizi

Far parte dell’evento Dantedì 2021, organizzato per l’Università delle Tre Età di Orvieto dal Presidente, Maestro Riccardo Cambri… Ero quasi incredulo, quando mi venne proposto di introdurre le dotte relazioni dei cinque illustri dantisti, che componevano la squadra che avrebbe così degnamente celebrato il sommo poeta, affrontando tematiche molto inusuali della sua vita, della sua poetica e del contesto storico-politico in cui si muoveva. Giocoforza quindi interpretare il mio ruolo di guida con la leggerezza che mi è usuale, cercando così di catturare l’attenzione, nel presentare le relazioni dei vari esponenti della cultura orvietana attraverso delle semplici domande introduttive, che avrebbero, nelle mie intenzioni, suscitato la giusta curiosità da parte dei partecipanti al webinar. Spero di esservi riuscito e di aver cucito i tasselli del mosaico nel modo migliore. Sta di fatto che personalmente ho bevuto tutto d’un fiato il fiume di belle e incisive parole che hanno fatto del nostro evento un momento importante, immaginando che la mia sensazione fosse assolutamente condivisa.

Franco Raimondo Barbabella

Una iniziativa, quella organizzata dal presidente Riccardo Cambri in occasione del Dantedì, di grande significato culturale e civico. Si è offerta ai relatori l’opportunità di portare a sintesi studi individuali di lungo periodo e di proporne il succo ad un vasto pubblico con quell’intento di stimolare l’interesse della conoscenza che è il senso appunto di ogni vera operazione culturale. Molto bello anche l’accostamento di sensibilità e approcci diversi, e soprattutto il clima amicale che ci ha accompagnati fin dallo scorso anno quando fu dato inizio al progetto. UniTre conferma così di essere oggi nella città un punto significativo di coagulo disinteressato di forti valori civici.

Fioralba Salani

Iniziativa, a dir poco, coinvolgente ed interessante quella promossa dall’Unitre di Orvieto e da Riccardo Cambri. Per celebrare il Dantedì si è messa in moto una macchina organizzativa ed operativa efficiente ed accurata, in cui sono confluite le competenze di tutti: ideatori, coordinatori, relatori, tecnici, studenti. Un lavoro di squadra, a “più mani”, che si sono subito armonizzate, anche con specificità diverse, convergendo in una sintesi, che ha trovato consensi e riscontri positivi in chi ha seguito in videoconferenza l’evento. ll segnale, da non lasciar cadere, è venuto dai giovani studenti del Gualtiero, che hanno testimoniato, con la lettura di alcuni passi significativi, l’interesse personale per un poeta senza tempo come Dante. Confido in nuove idee e proposte, che si avvalgano dei contributi di quanti ritengono eterno e fecondo il messaggio di Dante.

Raffaele Davanzo

L’incontro del Dantedì 2021 organizzato dall’Unitre di Orvieto ha messo in evidenza la grande novità che si ostende, quasi improvvisamente, alla fine del Duecento. Questo perché è coinvolta tutta una serie di stati d’animo intellettuali, sociali e politici che caratterizzeranno la successiva storia d’Italia. Tutto ciò vale in particolare per la figura di Dante: da una parte nel suo sentirsi italiano ma insieme ben cosciente dello spessore delle aspettative politiche in tema di ecumenismo imperiale; e, purtroppo, nella sua realtà di esule; dall’altra, nel suo ingresso in un sistema di scrittura e figuratività fondato sulla realtà della percezione visiva e nella sua ricerca dell’ideale letterario, illustre perché condiviso e condivisibile. Questo dimostra il suo grande impegno sperimentale che contemporaneamente troviamo nella scultura, nella pittura e nell’architettura così come interpretate, con ansito rivoluzionario, da altri personaggi-chiave come Arnolfo di Cambio e Giotto. Ma nello stesso tempo dobbiamo constatare che quello fu purtroppo il periodo in cui, politicamente, si frazionò l’Italia (anche con l’intervento di potenze straniere), proprio mentre in altri importanti paesi europei si stavano affermando le monarchie nazionali. Ma forse è a questa frammentazione – alla quale attinse anche Dante vagando di corte in corte – che dobbiamo la nostra grande varietà artistica: in quanto l’Italia è ancor oggi un insieme di grandi e piccole capitali di grandi e piccoli stati.

Donato Catamo

Immenso ed intenso. Sono i sessanta milioni di Italiani, i settecentocinquanta milioni di Europei, oppure i quasi otto miliardi di cittadini del mondo che osservano i ritratti del sommo poeta realizzati dai grandi maestri rinascimentali d’Italia? Testa sempre coronata da alloro, naso pronunciato, a volte barbuto come quello esposto nell’ufficio del sindaco di Orvieto, il Maestro non tradisce mai la sua arguzia ed il suo acume. I suoi versi colorano forme, definiscono e rifiniscono immagini da far concorrenza a Pantaleone, completano quadri di famiglia e consentono comprensioni linguistiche ed approcci d’amore da Lampedusa a Trieste, da Aosta ad Otranto ed oltre. Grazie grande “nobile” pellegrino italiano. Viva l’intensità dei tuoi versi, viva la tua immensità.

Roberta Menichetti (insieme agli studenti Giovanni Radicchi, Francesco Marini, Alice Nenci, Stella Rotella, Maria Manglaviti)

Il Dantedì è un’ occasione per riflettere sul valore della cultura e sul significato fondamentale che alcuni autori hanno per la loro funzione di modello etico, e questo è stato soprattutto Dante: uno straordinario esempio di intellettuale. Per raccontarlo in pochi minuti abbiamo scelto le voci degli studenti e i passi della Commedia e del Convivio che ci parlano della speranza, dell’amore e della conoscenza, con il “veltro dantesco come guida”. Quest’attenzione alla cultura, priva di ogni retorica, vorremmo che segnasse l’inizio del ritorno dell’Umanesimo, nel senso più alto del termine, e con questo fine abbiamo partecipato con il Liceo Classico Gualterio alla bella e coraggiosa iniziativa dell’Unitre.

Gianluca Polegri

L’Unitre si è dimostrata ancora una volta innovativa e al passo con i tempi. L’evento organizzato per il Dantedì 2021 è stato di altissimo livello e per la prima volta è stato possibile partecipare esclusivamente online. La nuova modalità non ha intaccato né l’efficacia degli illustri relatori né la godibilità per chi ha assistito tramite Zoom o Facebook. E’ un piacere collaborare per consentire eventi di questo spessore coordinati egregiamente dal Presidente Cambri.

 

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