Domani al Todi Festival il primo live in Umbria di Madame

TODI – Domani, 30 agosto, in piazza del Popolo, il palco del Todi Festival accoglierà Madame per il suo primo live in Umbria in cui proporrà le sue hit e il nuovo album “L’AMORE”. Il concerto è organizzato in collaborazione con Moon in june, manifestazione diretta da Patrizia Marcagnani.

L’impressione, a pelle, è che nonostante i numeri e i premi la stiano innalzando a nuovo fenomeno della canzone italiana destinata a palcoscenici mondiali, Madame se li faccia sufficientemente scivolare addosso. Se non altro perché ai record è abituata, nonostante abbia appena 21 anni, è nata a Vicenza il 16 gennaio 2002. Francesca Calearo, il suo nome all’anagrafe, infatti, aveva appena 16 anni al momento del debutto con il singolo “Anna”, e a distanza di pochi mesi esce il secondo singolo “Sciccherie” certificato disco di platino. E qui entriamo nell’aneddotica che ben si sposa con il mito: “ Sciccherie” viene condiviso su Instagram dal calciatore Cristiano Ronaldo che spopolava sui social network e, inevitabilmente, accresce la popolarità di Madame. Intanto la cominciano a cercare i “colleghi” rap per collaborazioni importanti da Rkomi a Ensi e Marracash. Di lei si accorge Sanremo, il resto diventa cronaca: Spotify la incorona l’artista più ascoltata degli ultimi dieci anni visto che in soli 4 anni ha collezionato finora 34 certificazioni tra platino e oro. Oltre 500 milioni di streaming e il suo secondo album “L’Amore” ha esordito al numero 1 della classifica degli album più venduti. Già tanti i premi, quelli pesanti: Targa Tenco per il miglior album d’esordio e per la miglior canzone con “Voce” che vince anche i premi Lunezia e Bardotti, entrambi per il miglior testo.
– Approda in Umbria, in un festival innovativo e di proposta per la connotazione che ha sempre avuto, un tour fortunatissimo e che piace tantissimo. Cosa farà ascoltare?
Con la band abbiamo arrangiato sia i brani del disco precedente che quelli dell’ultimo “L’amore” che ho pubblicato per l’etichetta Sugar. Come ho già detto in altre occasioni, la scaletta è stata studiata affinché chi ascolta possa essere accompagnato in un viaggio dentro la mia musica”.
– Ovvero?
Mi pongo in maniera molto intensa e diretta con chi mi segue. L’ho sempre fatto, del resto. Il live ha più momenti, sia energici che intimisti. E’ uno spettacolo molto versatile.
– Uno spettacolo sembra di capire dove la band che è con lei conta parecchio…
E’ essenziale. Sono molto felice di avere con me Dalila Murano alla batteria, Karme Caruso alle tastiere, Estremo alla consolle e Nazzaro al basso. Cito anche Luca Faraone che ha lavorato a tutti gli arrangiamenti ed è stato in studio durante le prove con noi, per armonizzare la scaletta.
– Veniamo all’ultimo disco: L’Amore. Cosa ci ha messo dentro e perché la A maiuscola?
Dentro c’è tutta l’importanza che personalmente reputo abbiano i rapporti interpersonali anche non necessariamente datati e duraturi. Se una sera incontro una persona con la stabilisco un legame e sento di avere delle cose in comune, posso finire anche col raccontare il mio segreto più nascosto. L’album si intitola “L’Amore” tutto scritto in maiuscolo, perché nel Medioevo era quasi un personaggio nei racconti amorosi e come tale lo tratto in questo disco. Sono poi le persone a declinarli a modo loro, resta il fatto che sempre amore è.
– Lei come lo vive l’Amore con la A maiuscola?
Nel modo più sano possibile, perché voglio tenere un equilibrio psicologico buono. Quando ho vissuto momenti tossici ho sempre frequentato la terapia con molto piacere.
– Come definirebbe il suo album?
Da ascolto, nel senso che non è immediato: i temi corrono come frutti proibiti da assaggiare, fino al finale. Sesso, carne, pregiudizi, ma non solo, in una delle tracce finali, ‘Avatar’, dico ‘l’amore non esiste’.
– Visione pessimista…
Sembra ma non è così. Il pezzo nasce da un episodio: una sera ci siamo trovati con delle persone a ballare bendati. Una donna, spruzzando dell’acqua profumata, ha iniziato a sfiorarmi e mi sono immaginata una luce che usciva dal mio petto e che mi collegava a lei. Era amore puro. E così è nato il mantra ‘tu non esisti, ma io ti sento’. L’amore per me è anche quella connessione.
– Un brano autobiografico?
In generale c’è molto di me in questo disco. Prima era più un esercizio di stile, ora no. Ho qualcosa da dire e lo voglio dire.

– In passato cosa ha messo allora nei suoi brani?
Con il primo disco mi sono presentata, ho fatto vedere le mie possibilità, mentre reputo questo il mio primo vero progetto, in cui ho un’idea, c’è un concept. Ho scritto molto meno, come quantitativo di parole, però mi sento di aver detto molto di più. E’ stato un grande cambiamento artistico. E poi ho fatto più musica in questo disco, nel primo c’erano più basi urban. Ho dato voce ad altri personaggi, ma è tutto frutto della mia fantasia e del mio vissuto. Durante il percorso di scrittura di questo disco, non ho trovato nessun’altra persona che potesse rappresentare quello che volevo dircome avrei voluto. È un progetto personale, un mio delirio.
– Che rapporto ha con Sanremo?
Mi sono divertita che non vuol dire necessariamente essere felici. Anche qualcosa da affrontare di difficile può essere divertente. Prima di andare ho avuto paura di non godermelo, di non fare bene, di sbagliare. Ho lasciato parlare la musica.

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