PERUGIA – E’ Giorgio Mencaroni il primo presidente della Camera di Commercio dell’Umbria. Si è infatti insediato il Consiglio Camerale con i suoi 33 i componenti.
“Quella di oggi – ha detto il neo presidente – è una giornata importante che segna l’inizio di una nuova esperienza istituzionale che fonde nella Camera di Commercio dell’Umbria le storie di due enti camerali dalla vita secolare: la Camera di Commercio di Perugia e la Camera di Commercio di Terni. La Camera di Commercio dell’Umbria nasce con gambe forti – ha detto il Presidente Mencaroni -. Oggi, la platea a cui ci rivolgiamo ha una consistenza di oltre 90mila imprese: 94.202 le imprese registrate, dato anno 2020, di cui 72.247 in provincia di Perugia e 21.955 in provincia di Terni. La fisionomia del tessuto imprenditoriale, solo per delinearne i tratti essenziali, è connotata nella forma giuridica da una maggioranza di ditte individuali (51,27%), seguite da Società di Capitale (25,75%), Società di Persone (20,15%) ed altre forme giuridiche. La fiducia che mi è stata accordata dai membri del Consiglio – ha detto ancora Giorgio Mencaroni – mi onora, e sono consapevole di assumermi un carico di responsabilità molto pesante. Massimo impegno e trasparenza assoluta, queste saranno le parole d’ordine che ispireranno il mio impegno”.
LE LINEE DI AZIONE
-digitalizzare il sistema imprenditoriale Un fattore reso ancor più strategico nella fase di emergenza sanitaria. Qui bisogna agire sulle competenze digitali, sulle tecnologie e sulle infrastrutture immateriali
-rafforzare la struttura finanziaria delle pmi, anche attraverso processi di aggregazione e collaborazione
-Semplificare gli oneri burocratici a carico delle imprese, indirizzando investimenti nella digitalizzazione dell’ente e dei servizi, oltre che in quella delle imprese.
-Ripartire dai territori, dalle loro specificità, dalla loro unicità: per l’Umbria vale anche più che per altre regioni. Il turismo è uno dei settori più colpiti, va rilanciata la destinazione “Umbria”, bisogna definire meglio i fattori identitari locali e portare in efficienza i loro prodotti turistici.
-Internazionalizzazione resta un punto ulteriore su cui fare leva, ora prioritariamente attraverso il digitale, puntando sui canali commerciali online.