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E’ morto Beppe Vessicchio: “In Umbria si respira la musica — aveva dichiarato — qui l’arte vive nei borghi e nelle persone”

PERUGIA – La notizia della morte di Beppe Vessicchio, scomparso a Roma all’età di 69 anni, ha commosso il mondo della musica italiana e non solo. Il celebre direttore d’orchestra, simbolo del Festival di Sanremo e volto amatissimo dal pubblico, aveva intrecciato negli anni anche un rapporto speciale con l’Umbria, fatto di presenze, collaborazioni e sincero affetto per il territorio. Napoletano di nascita ma cittadino della musica universale, Vessicchio ha saputo unire popolarità e competenza, diventando una figura di riferimento per generazioni di artisti e spettatori.
Anche l’Umbria, con la sua lunga tradizione musicale, ha più volte accolto il Maestro in occasione di festival e rassegne che portano la sua impronta di eleganza e passione per l’arte.

Uno dei momenti più recenti e significativi del rapporto fra Vessicchio e l’Umbria risale al Festival della Canzone d’Autore “ProSceniUm” di Assisi, dove nel 2025 aveva accettato di presiedere la giuria artistica. Il suo contributo aveva dato prestigio alla manifestazione, diventata negli anni un punto di riferimento per la nuova musica italiana. “Vessicchio credeva nel valore dei giovani e nella forza della musica dal vivo — ricordano gli organizzatori — la sua presenza ad Assisi resterà un segno indelebile”.

Prima ancora, il Maestro era stato ospite di “Musica per i Borghi”, la rassegna estiva ideata da Marsciano per unire musica e turismo culturale. Del festival marscianese Vessicchio è stato anche direttore artistico . Memorabile la sua direzione in un concerto tributo a Pino Daniele: applausi e affetto dal pubblico umbro.
Non mancavano, inoltre, apparizioni in contesti diversi: il suo nome figura anche tra i testimonial del Palio di San Michele a Bastia Umbra, dove aveva sostenuto le iniziative legate alla musica e alla creatività giovanile. Pur non essendo legato all’Umbria da origini o residenza, Vessicchio aveva mostrato più volte simpatia e vicinanza verso il territorio. “In Umbria si respira la musica — aveva dichiarato in una passata intervista — qui l’arte vive nei borghi e nelle persone”.
Parole che oggi suonano come un piccolo testamento culturale: un invito a custodire la musica come bene comune, anche nei contesti più locali. Dopo la sua scomparsa, diversi festival e associazioni umbre stanno valutando iniziative per ricordarlo. Si parla di un concerto-omaggio ad Assisi nella prossima edizione di ProSceniUm e di una dedica speciale durante l’estate 2026 di “Musica per i Borghi”.
La speranza è che l’Umbria possa diventare uno dei luoghi simbolo del ricordo del Maestro, nel segno di quella musica che unisce rigore e leggerezza, passione e misura.

In fondo, Vessicchio amava ciò che l’Umbria rappresenta: silenzio, ascolto, bellezza diffusa. Forse è per questo che, anche se solo di passaggio, qui aveva trovato un pubblico attento, capace di cogliere il valore della sua arte. Oggi l’Umbria lo saluta con riconoscenza, ricordando il suo sorriso gentile, la sua bacchetta elegante e quella musica che — come amava dire lui stesso — “è una forma di vita”.

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