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Elisir di lunga musica con Herbie Hancock tra acustico ed elettrico, tra funk e sperimentazione

PERUGIA – L’intensa pioggia del pomeriggio che verso sera si è interrotta, ha solo in parte rovinato la festa del concerto di Herbie Hancock all’Arena Santa Giuliana con il leggendario Herbie che sembra approfittare  della musica come efficacissimo elisir di lunga vita: all’età di 85 anni in concerto accompagnato da un quintetto stellare: Terence Blanchard alla tromba, Lionel Loueke alla chitarra, James Genus al contrabbasso e Jaylen Petinaud alla batteria

Hancock è salito sul palco alternando magistralmente pianoforte acustico ed elettrico, regalando un vibrante mix di jazz-funk e sperimentazione elettronica. I primi brani hanno catturato l’ascoltatore con groove potenti, grazie anche alla ritmica solida di Genus e alla batteria energica di Petinaud .

Terence Blanchard ha brillato con interventi lirici e incisivi, sostenendo il dialogo con Hancock durante i momenti più intensi .

Lionel Loueke ha portato una freschezza ritmica dal tocco afro‑caraibico, alternando chitarra e scat in un interplay creativo con Hancock

James Genus e Jaylen Petinaud hanno garantito una base groove solida e dinamica. Petinaud in particolare ha incantato con il suo drumming preciso e

Una delle emozioni forti della serata è arrivata con la reinterpretazione di “Footprints” di Wayne Shorter, eseguita con profondità e rispetto, un momento in cui Hancock ha reso omaggio alla grande eredità del jazz

 

Il tripudio finale ha avuto come protagonista “Chameleon”, con un’esplosione elettrica di funk che ha trascinato il pubblico nell’ultima irrefrenabile standing ovation

Alcuni passaggi più meditativi sono risultati meno coinvolgenti — come succede talvolta nella dimensione sperimentale di Hancock — ma l’atmosfera collettiva, vibrante e partecipata, ha reso tutto magico .

Herbie Hancock ha offerto una serata impeccabile, dimostrando ancora una volta la sua poliedricità artistica e la sua capacità di unire tradizione e innovazione. Tra momenti di pura sperimentazione elettronica, passaggi di funk ad alto tasso di groove e tributi sentiti al jazz d’autore, il concerto resterà tra le cose migliori di Umbria jazz 25.

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