"Fatalità e Tempeste": il carteggio d'amore tra la poetessa Ada Negri e il giornalista ternano emigrato in America

TERNI – “Fatalità e Tempeste” è un tris di appuntamenti che bct – biblioteca comunale di Terni dedica alla storia d’amore tra la poetessa  lodigiana Ada Negri (1870 – 1945) e il nostro conterraneo Ettore Patrizi (1865- 1946) in occasione del “Valentine fest#2. I giorni del sentimento“, rassegna promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Terni.
 
Importante voce femminile della poesia italiana, Ada Negri è ricordata per essere stata nominata per il Nobel per la letteratura nel 1926 e per essere stata la prima e unica donna ammessa all’Accademia d’Italia nel 1940.  Poco nota, tuttavia, è la sua relazione con Ettore Patrizi che, proveniente da Montecastrilli, la incontra a Motta Visconti nel 1889 quando lui è  un laureando del Politecnico di Milano e lei una giovanissima maestra elementare che scrive poesie vibranti  di passione civile.

A ricostruire una complicata quanto avvincente vicenda sentimentale con un accurato lavoro di documentazione che ha coinvolto, oltre alle biblioteche e gli archivi lombardi, le università di Berkeley, di Oakland e il consolato americano, Giacomo Pellicanò che ha raccolto le lettere che la poetessa scrisse al “fidanzato segreto” dal 1892 al 1896 e, successivamente, dal 1914 al 1942.
 
Insegnante di lettere in pensione, Pellicanò racconta come a motivare le sue ricerche sia stata, “da una parte la volontà di far conoscere un grande personaggio locale sconosciuto in patria ma famoso all’estero; dall’altra quella di sottrarre alla damnatio memoriae un’importante figura della cultura del Novecento la cui opera, tradotta un tempo persino in giapponese, è scomparsa dalle antologie per motivi ideologici”.
 

 
Dopo la laurea in ingegneria – spiega Pellicanò – Ettore Patrizi emigra in America dove diviene direttore del giornale “L’Italia”, collocandosi tra i più influenti personaggi della comunità italiana di San Francisco; organizza importanti stagioni operistiche; invita i più grandi compositori e direttori d’orchestra dell’epoca, come Mascagni e Leoncavallo, o celebri tenori come Caruso.  Alla morte di Verdi, fa erigere in Golden Park un monumento ancora oggi visitato e numerosi sono i riconoscimenti che riceve per la sua attività di giornalista.
Ada Negri, dal canto suo,  a partire dalla pubblicazione delle raccolte “Fatalità” (1892) e “Tempeste” (1895),  si impone rapidamente nel panorama letterario del tempo. I temi sociali affrontati nelle sue opere le valgono la definizione di poetessa del Quarto Stato; il suo successo sarà tale che su decreto ministeriale otterrà l’abilitazione per l’insegnamento nelle scuole superiori e rilevante sarà anche la fortuna postuma grazie alle trasposizioni musicali delle sue liriche.
 

“Una volta a Milano, – continua a raccontare Pellicanò –  Ada Negri entra in contatto con i membri del Partito socialista; frequenta Filippo Turati,  Anna Kuliscioff, Benito Mussolini. Ma il Premio Mussolini che le sarà conferito nel 1931 la consacrerà intellettuale di regime, anche se – come lei stessa sosteneva – “i veri scrittori e poeti non appartengono a gruppi e chiesuole”.
 
Gli appuntamenti.  Visitabile in sala Farini, per tutto il mese di febbraio, “Fatalità e tempeste. Due vite una storia“, mostra documentaria che insieme alle installazioni realizzate dall’Ipsia di Terni- settore Moda ricostruisce la temperie culturale di un amore d’altri tempi.
Lunedì 10 febbraio,  sala cinefonoteca ore 10 “Poesie liriche:  Ada Negri nella musica vocale da camera italiana tra Otto e Novecento”, seminario a cura di Silvia Paparelli in collaborazione con l’Istituto superiore di studi musicali Giulio Briccialdi di Terni.
Giovedì 13 febbraio, caffè letterario ore 16.30, la presentazione del libro “Due vite una storia, seconda parte: le lettere di Ada Negri a Ettore Patrizi 1914-1942”, Intermedia edizioni 2020. Presente l’autore, Giacomo Pellicanò, sono previsti gli interventi di Isabella Gambini, editore; Paolo Cicchini, critico d’arte, autore della prefazione;  Antonio Apuzzo, presidente Associazione Magna Grecia Viva. Modera Pierluigi Seri; intervento teatrale di Stefano de Majo e Anna Maria Bartolucci.
Lorella Giulivi

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