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Ferentillo, il San Lorenzo del Bisini tra spostamenti, sparizioni e ritrovamento

FERENTILLO – A volte tornano, ma spesso spariscono all’occhio e quindi, si cercano ovunque e si ritrovano nei posti più impensati. Naturalmente si parla di opere d’arte, dipinti, in questo caso di immagini sacre, un tempo esposte alla venerazione dei fedeli nelle chiese. L’ opera che andremo a trattare, anche se da sempre conosciuta, ma non più presente fisicamente nella collegiata di Santa Maria a Matterella rappresenta il martirio di San Lorenzo una tela sagomata di importante dimensione realizzata da Lorenzo Bisini nella seconda metà del XVIII secolo. In origine, a come dimostrato dalle foto di archivio della soprintendenza, la tela sagomata  era incastonata in una ricca cornice, con putti, racemi e decorazioni settecentesche, posta sul pilastro di destra del presbiterio andando a coprire un affresco  della seconda metà del XIV secolo raffigurante la Madonna in Pietà con Cristo deposto. La tela fu tolta e posta sul pilastro di sinistra della bussola di accesso alla chiesa. Questa rimozione fu eseguita successivamente per far ammirare il dipinto in affresco della Pietà che veniva coperto e considerato assai più prezioso a livello artistico della tela del leonessano Lorenzo Bisini. Quindi dagli anni 70 la tela era presente al lato della bussola d’ingresso sopra all’ acquasantiera per tutto il periodo degli anni 90; con i lavori di ristrutturazione anno 2000 c.a. fu posta sulla parete della Cappella della Madonna della Pieta’. Da qualche tempo però, ed è un vero peccato, il San Lorenzo e’ stato riposto in una stanza all’ interno della torre campanaria, insieme ad altre suppellettili di notevole importanza. Un dipinto interessante, questo, raffigurante come detto, il martirio di San Lorenzo, vestito con abiti diagonali, inginocchiato sopra le nuvole, con lo sguardo estasiato verso il cielo;  tiene con la mano destra la graticola, simbolo del suo martirio, con la sinistra la palma. Sullo sfondo cinque teste cherubiche, tre alla sinistra e due alla destra. L’ opera e’ attribuita dalla Soprintendenza a Lorenzo Bisini, che oltre ad essere pittore, e’  anche stuccatore e decoratore. Lorenzo fu il padre del pittore Venanzio Bisini, quest’ ultimo nato a leonessa nel 1749 e morto a l’Aquila nel 1811, autore di numerose opere in stucco e dipinti non solo nel Leonessano e nell’ alto Lazio.

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