Festival delle Nazioni, dialogo in musica tra Cina e Occidente

PERUGIA – Ora che la Cina guarda con rinnovata attenzioni alle proprie tradizioni confessionali, con una riscoperta generalizzata del Confucianesimo e che sembra più sicura della propria identità culturale, si apre contestualmente al confronto con l’Occidente cercando quel dialogo che innesca nuove sintesi  sulla base dei punti di convergenza tra due “linguaggi” diversi. Il Festival della Nazioni di Città di Castello, edizione 52, dal 25 agosto al 7 settembre, si propone, con una scelta coraggiosa di offrirne uno spaccato quanto più attinente possibile alla storia e alla contemporaneità di questa relazione che affonda le radici in ere storiche molto lontane, permettendosi allo stesso tempo qualche digressione anche per rendere omaggio – come hanno ricordato il vicepresidente, il sindaco e il vicensindaco di Città di Castello Massimo Ortalli, Luciano Bacchetta e Michele Bettarelli – alla riapertura del Parco Vitelli a Sant’Egidio dove si svolgeranno tre concerti. Giuliano Giubilei, il presidente che ha sospeso il suo incarico nell’ambito del Festival, in attesa che si svolgano le elezioni comunali dove si è candidato per ricoprire il ruolo di sindaco, presente alla presentazione svolta a Palazzo Donini, ha detto di “aver voluto fare un passo di lato” in questa delicata fase pre-elettorale, ma non ha rinunciato a ringraziare Giuliano Giuman per la realizzazione dell’immagine che rappresenta l’omaggio alla Cina: un manifesto, molto semplice, a sfondo rosso con gli ideogrammi cinesi “musica” e in basso fuori quadro “omaggio alla Cina”. Ed ecco una sintesi del programma: l’omaggio alla Cina del 52° Festival delle Nazioni sarà un viaggio musicale dalle atmosfere antiche di Pechino fino alle migliori espressioni artistiche del panorama contemporaneo cinese ed europeo, che vedrà la presenza di artisti autorevoli, talenti emergenti e produzioni inedite. Due i complessi orchestrali: la Shenzhen Symphony Orchestra diretta da Lin Daye e l’Orchestra della Toscana guidata da Hong Yin, solisti al pianoforte Jieni Wan e Francesco Libetta. Nell’ambito dei gruppi cameristici, spicca la prestigiosa presenza della European Chinese Chamber Orchestra, che aprirà la manifestazione, ma anche del violinista Ning Feng con il pianista Nicholas Rimmer e delle due musiciste cinesi Fu Wanying e Fu Yidan, che proporranno musiche tradizionali su strumenti originali con una creazione pittorica eseguita dal vivo da An Pei. L’assolo al pianoforte quest’anno sarà affidato alla cinese Sa Chen. Nell’ambito dei linguaggi contemporanei, è attesissimo Stefano Bollani con il progetto Napoli Trip; ma anche il concerto dedicato a Salvatore Sciarrino, con l’Ensemble Suono Giallo: il programma prevede tra l’altro la prima esecuzione assoluta di una composizione per flauto, affidata all’interpretazione del solista Matteo Cesari. Due saranno le produzioni originali del Festival delle Nazioni al debutto: 2 , uno spettacolo di Caterina Casini e Alessandro Stella liberamente tratto dall’Anima buona del Sezuan di Bertolt Brecht, con musica in prima assoluta di Antonio Gioia; e Turandot.com, «fiaba futuribile» con libretto, musica e regia del suono del compositore perugino Raffaele Sargenti. Tra i progetti speciali David Riondino e LaReverdie proporranno un viaggio musicale sulle tracce di Marco Polo nel Milione ovvero Il libro delle meraviglie; e ancora, Pochi avvenimenti, felicità assoluta, una drammaturgia di Maria Grazia Calandrone su musiche di Clara e Robert Schumann, nel bicentenario della nascita di Clara, con l’attrice Gaia De Laurentiis. Anche i giovani talenti saranno protagonisti, in diverse formazioni cameristiche: il duo del flautista Lorenzo Grittani e del pianista Maurizio Zaccaria; il trio composto da Sara Pastine al violino, Giulia Contaldo al pianoforte e GiovanniPunzi al clarinetto; i cantanti lirici perfezionati ai Corsi di alta formazione del Teatro Luciano Pavarotti di Modena; l’Orchestra e Coro giovanili del progetto Itinerari didattici musicali; infine i finalisti del terzo Concorso nazionale Alberto Burri, e il Caravaggio Piano Quartet, vincitore della scorsa edizione del premio e, proprio in questi giorni annunciato vincitore del Premio Piero Farulli nell’ambito del Premio Franco Abbiati 2019. Non mancherà, infine, la danza con un omaggio a Nijinskiij portato in scena dalla Compagnia EgriBiancoDanza.
 

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