Fondo per le non autosufficienze, Luca Coletto: "Massima attenzione per le persone fragili e le loro famiglie” 

PERUGIA – “Ampia disponibilità a mantenere aperta l’interlocuzione con le parti sociali al fine di trovare le migliori soluzioni per venire incontro alle necessità delle persone non autosufficienti e con disabilità e delle loro famiglie”: lo ha detto l’assessore regionale alla Salute e al Welfare, Luca Coletto (nella foto di copertina), che vuole anche fare chiarezza sulle dichiarazioni espresse dai sindacati in merito ai tagli delle risorse destinate al PRINA,  ovvero il Piano regionale integrato per la non autosufficienza, il cui obiettivo è  di garantire su tutto il territorio regionale l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali in favore delle persone non autosufficienti, minori, adulti e anziani, individuandone le risorse finalizzate alla copertura dei costi.
Va detto che questa è la risposta al fatto che Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, i sindacati delle pensionate e dei pensionati dell’Umbria hanno sottolineato come nella nostra regione “vivano oltre 38.000 persone ultra 85enni, più esposte a rischio disabilità, ma anche 43.879 titolari di indennità di accompagnamento (quindi non autosufficienti) ai quali si devono aggiungere i titolari di indennità Inail per infortunio sul lavoro, di pensione di inabilità e gli invalidi civili al 100% per i quali l’accesso alle tutele del Prina è ancora troppo ridotto, fatto che rende ancora più intollerabile una riduzione delle risorse.
Nella nostra regione il lavoro di cura continua a gravare in modo prevalente sulle famiglie (soprattutto sulle donne) ed in molti casi sulle spalle di anziani ultrasettantenni che si prendono cura dei genitori ultranovantenni – osservano i tre segretari di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil dell’Umbria, Maria Rita Paggio, Giorgio Menghini e Francesco Ciurnella – Per questo, chiediamo che la Regione Umbria integri in maniera significativa le risorse destinate alla non autosufficienza, con risorse derivanti dal bilancio regionale”, anche oltre i 4,2 milioni oggetto del precedente accordo”.
Inoltre, per i sindacati dei pensionati risulta “sbagliata e inaccettabile”, l’ipotesi di sottrarre risorse destinate ai servizi domiciliari, già insufficienti, per destinarle alla assistenza indiretta. “Per questo – insistono Paggio, Menghini e Ciurnella – chiediamo che, dalle azioni previste per l’area anziani nel triennio, sia eliminato il punto contenente la dicitura ‘incrementare, laddove possibile, l’assistenza indiretta per sostenere la famiglia e/o il badantato’”.
E, a proposito di badanti, i sindacati dei pensionati rinnovano anche la richiesta di istituire un Albo regionale delle assistenti familiari finalizzato alla regolarizzazione dei contratti di lavoro in questo settore e alla qualificazione dell’offerta assistenziale.
In conclusione, Spi, Fnp e Uilp esprimono un giudizio negativo sulla proposta di Piano e chiedono riscontri concreti alla disponibilità manifestata a conclusione del confronto da parte dell’assessore Coletto e dal direttore Dario, a promuovere nell’immediato futuro un confronto strutturato con le parti sociali e l’impegno a reperire ulteriori risorse del bilancio regionale da destinare al Prina.
La risposta dell’assessore è stata:  “Le risorse del Fondo regionale per la non autosufficienza vedono confluire due linee d’intervento – spiega l’assessore Coletto – Una linea è quella che attinge al bilancio regionale con 3 milioni di euro per il 2021, e un’altra che conta su un finanziamento nazionale che, sempre per il 2021, ha visto lo stanziamento di 9 milioni 785 mila 080 euro. Nel complesso i finanziamenti sono vincolati alla quota di copertura dei costi di rilevanza sociale dell’assistenza socio sanitaria per la non autosufficienza e disabilità”.  
“Relativamente alle risorse regionali – precisa Coletto –   l’accordo firmato dai sindacati con le precedenti amministrazioni regionali prevedeva per ogni anno uno stanziamento di risorse pari a 4 milioni di euro.  Ma già a partire dal 2017 in seguito al depauperamento delle finanze regionali, la stessa legislatura firmataria del protocollo ha disatteso l’accordo stanziando 3 milioni di euro, portato poi a 3 milioni 500 mila euro nel 2020”. 
“La Giunta regionale per la nuova programmazione del PRINA ha confermato con grande sforzo – conclude Coletto -, viste le difficoltà che si registrano nel territorio sul fronte economico, le risorse degli anni passati. La decisione è stata presa tenendo conto del fatto che la linea di finanziamento nazionale è più ricca di oltre 2 milioni di euro rispetto agli anni precedenti”. 
 

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