Francesco Valli, indimenticabile per tutta Terni

TERNI – Si è tenuto mercoledì scorso alle 14.45 nella chiesa di Sant’Antonio da Padova il funerale di Francesco Valli, per tutti Franceschino, venuto a mancare martedì mattina all’età di 91 anni, attore ternano poliedrico e parte della tradizione territoriale.

Francesco Valli ne Lu sdrolicu de Sant’Agnese

Una vita quella di Franceschino dedicata al teatro dialettale ternano, prima con la Compagnia Piccolo Teatro Città di Terni, poi con la Nuova Compagnia Teatro Città di Terni, fino al 2016, anno del suo ritiro dalle scene. Tutto è iniziato con la nascita dell’amicizia tra Valli, figlio di un Pizzicarolo, un proprietario di un negozio di alimentari, e Renato Brogelli, futuro autore e regista della compagnia, già impegnato nel teatro dialettale, che all’epoca lavorava presso le officine Bosco. Un sodalizio  che in poco tempo portò alla rappresentazione della loro prima opera teatrale dialettale insieme, La pensione di sora Camilla.
Successivamente intorno al ’67 si iniziò a formare il gruppo storico della compagnia di cui oltre a Franceschino farà parte anche Graziano Faina che negli anni ’90, dopo il ritiro di Brogelli, insieme a Silvano Locci e Paolo Bizzarri darà vita a quella che è ufficialmente la Nuova Compagnia Teatro Città di Terni. Un teatro quello dialettale ternano tradizionale e con una recitazione di qualità “che non avrebbe sfigurato neppure di fronte a dei professionisti – racconta Graziano Faina – un teatro di alto livello, uno dei migliore in Umbria. Gli attori recitavano con delle vere e proprie doti naturali innate. Le trame offrivano e continuano tutt’oggi ad offrire degli spaccati di vita”.
Delle storie quelle di queste commedie divertenti e sempre attuali con un dialetto che è quello parlato, non uno antico o poetico di fine ‘800 inizi ‘900, ma uno quotidiano che permette di apprezzare ancora di più questi spaccati di vita. Non si deve però commettere l’errore di pensare che sia un teatro in cerca della risata facile appoggiandosi sul dialetto ternano, sono commedie curate e c’è dietro un lungo lavoro fatto di sacrifici e prove per rendere al meglio personaggi che non devono tutti obbligatoriamente parlare in ternano, come nel caso del Barone in Tira la martinicca, opera di Renato Brogelli ancora rappresentata, che porta in scena lo spaccato borghese della città di Terni dove era più importante l’apparire che l’essere. Lo dimostra il protagonista che intende far sposare la figlia ad un nobile che in realtà era un lestofante a caccia di dote smascherato alla fine dal classico personaggio dello zio d’America.
“Una  particolarità delle commedie di Renato – spiega Graziano Faina – è che lui le scriveva in base agli attori che aveva a disposizione, pensava l’attore che aveva nel ruolo perfetto per lui”.
Graziano Faina e Francesco Valli in una delle prime rappresentazioni de Lu Paciarellu de Boccaporcu

Questo si può vedere per esempio nel caso di Francesco Valli con Lu  paciarellu de Boccaporcu, opera nata negli anni ’70 da una barzelletta su un matto raccontata a Brogelli dallo stesso Franceschino. Qui Valli ottiene il suo ruolo più iconico, quello di Pasqualinu, appunto lu paciarellu del rione Boccaporcu. “Ma la sua è vera pazzia? No di certo! – come riporta la sinossi ufficiale dell’opera – Si potrebbe dire che nella sua limpidezza e ingenuità, ha il pregio di dire sempre la verità, che molte volte può sembrare scomoda per chi non vede le cose con gli occhi semplici di un bambino o, per l’appunto, di un pazzo. E sarà proprio la sua schiettezza, a risolvere diversi problemi che si accavallano sulla famiglia di cui fa parte.
Tira la martinicca

La cognata ‘Ervira’, il fratello ‘Pompiliu’, la nipote ‘Rusinella’, gli abitanti del quartiere, ivi compreso un vero matto, ‘Marziliu’, ossessionato dalle padelle, troveranno proprio nei suoi consigli, più che sensati, lo spunto per continuare la loro vita serenamente”. Francesco Valli non si cimentò solo in opere dell’amico Renato, ma anche in commedie molti altri. Una storia affascinate e divertente quella del teatro dialettale ternano e di Francesco Valli fatta di esilaranti e curatissime commedie portate sul palco con grande talento e passione.
Aria de cullina

Sono molte le opere che nel tempo sono andate ad arricchire questa tradizione come Lu sdrolicu de Sant’Agnese, Aria de cullina, Focu de Paja e molte altre. Per tutti gli approfondimenti sul tema e maggiori informazioni sulle opere si può consultare il sito ufficiale della Nuova Compagnia Teatro Città di Terni al link http://www.nuovoteatroterni.it/ .

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