PERUGIA – L’Unione Nazionale Consumatori Umbria ha presentato oggi una segnalazione formale all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) per l’apertura di un procedimento amministrativo nei confronti di GimFive e GreenTheory perché, da quanto emerge dalle segnalazioni dei consumatori, avrebbero attivato una pratica commerciale scorretta ai danni di oltre 90 consumatori documentati in Umbria.
A partire dal mese di ottobre 2025, risulterebbe che le società GimFive abbiano ceduto la gestione delle palestre ubicate in Umbria (Perugia, Foligno, Ellera-Corciano) e Toscana alla società GreenTheory, senza alcuna comunicazione preventiva ai clienti abbonati e continuando a vendere e promuovere attivamente rinnovi e prolungamenti di abbonamenti fino al 14-20 ottobre 2025, pochi giorni prima della cessione.
GimFive, dunque, avrebbe omesso di informare i consumatori dell’imminente trasferimento di gestione, continuando a promuovere rinnovi tramite SMS, telefonate e operatori in sede. Da quanto emerge dalle testimonianze GreenTheory avrebbe subordinato l’accesso alle strutture da parte degli utenti che avevano un abbonamento con GimFive al versamento di una somma ulteriore di €199 per un nuovo abbonamento di 8-10 mesi, minacciando la perdita totale dei mesi già pagati a chi rifiutasse. L’annuncio del cambio è avvenuto con 48-72 ore di preavviso, tramite cartelli scritti “a pennarello” o fogli A4 affissi all’ingresso, senza alcuna comunicazione formale scritta.
Alcuni episodi raccontati alla nostra associazione …
Abbonamento pagato fino al 2028, ora le viene chiesto di pagare altri €199 o perdere tutto. “Non è giusto pagare due volte per lo stesso servizio”.
Il 17 ottobre 2025 ha sottoscritto un abbonamento di 11 mesi per €149. Il 21 ottobre (4 giorni dopo!) gli viene comunicato il cambio gestione e l’obbligo di pagare ulteriori €199. “Perché dovrei pagare €200 senza che la struttura sia stata ancora ristrutturata?”
Il 6 ottobre 2025 chiede espressamente se il suo abbonamento rimarrà valido in caso di passaggio di proprietà. Gli operatori GimFive gli assicurano che sì. Il 21 ottobre scopre che deve pagare di nuovo. “I tentativi di contattare GimFive sono infruttuosi”.
Due abbonamenti validi fino a luglio 2026 per un totale di €398 già pagati. Il 21 ottobre trovano la palestra con “vetrate oscurate da teli scuri”. Gli viene richiesto di pagare altri €398 (€199 × 2) per non perdere i mesi già pagati.
Il 10 settembre 2025 viene “caldamente consigliata” dagli operatori GimFive ad aderire a un abbonamento di 15 mesi. Pochi giorni dopo scopre il cambio gestione senza alcuna comunicazione preventiva. “Sono una studentessa fuorisede, questo può fare la differenza”.
Il 3 settembre 2025 sottoscrive un abbonamento online per €199. Il 12 settembre (9 giorni dopo), entro i 14 giorni previsti per il recesso, invia PEC di ripensamento. Gli viene negato illegittimamente il recesso, adducendo come motivazione “l’uso di una promozione”.
LE VIOLAZIONI CONTESTATE
Sulla base di quanto sopra l’UNC Umbria ha contestato la violazione di tre articoli del Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005): la pratica commerciale ingannevole (art. 21-22), pratica commerciale aggressiva (art. 24) e violazione della trasparenza e correttezza (art. 18).
LE RICHIESTE ALL’AGCM
L’Unione Nazionale Consumatori Umbria ha chiesto formalmente all’AGCM l’avvio di un procedimento amministrativo per accertamento della pratica commerciale scorretta, dopo apposita istruttoria, chiedendo l’emissione di misure cautelari urgenti, ossia l’inibizione dell’applicazione della pratica (rifiuto accesso condizionato a nuovo abbonamento), un ordine di ripristino dell’accesso ai consumatori con contratti validi e una sospensione della riscossione di nuove somme fino alla chiarificazione.
Si è richiesto inoltre, qualora la contestazione sarà effettivamente accertata, una sanzione amministrativa pecuniaria: fino a €10 milioni o 4% del fatturato a tutte le società coinvolte, oltre ad un obbligo di riconoscere integralmente i periodi non goduti degli abbonamenti GimFive.
Avv. Damiano Marinelli, Presidente Unione Nazionale Consumatori Umbria:
“Quanto accaduto con GimFive e GreenTheory, secondo le testimonianze che ci sono copiosamente arrivate, configura una violazione manifesta dei diritti dei consumatori. Non è accettabile che centinaia di persone si vedano costrette a pagare due volte per lo stesso servizio, sotto la minaccia di perdere tutto quanto già versato. Abbiamo chiesto all’AGCM di intervenire tempestivamente per fermare questa pratica scorretta e sanzionare le società coinvolte. Le sanzioni possono arrivare fino a €10 milioni grazie alla Direttiva Omnibus 2023. I consumatori devono sapere che non sono soli e che esistono strumenti di tutela efficaci.”
- U., consumatore:
“Ho sottoscritto l’abbonamento il 17 ottobre, e 4 giorni dopo mi viene comunicato che non è più valido. Perché dovrei pagare altri €199 senza nemmeno poter vedere la struttura ristrutturata? È inaccettabile.”
F.C., consumatore:
“Ho chiesto espressamente se l’abbonamento sarebbe rimasto valido in caso di passaggio di proprietà. Mi hanno assicurato di sì. Era una bugia. Ora GimFive non risponde più al telefono e GreenTheory mi chiede di pagare di nuovo.”
CONSIGLI AI CONSUMATORI
- Segnalare anche autonomamente on line il caso all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (è facile e tutto on line):
https://www.agcm.it/per-i-consumatori/segnalare-pratiche-scorrette
- Segnalare il proprio caso all’UNC Umbria inviando email a info@consumatoriumbria.it con:
- Nome, cognome, email/telefono
- Copia del contratto GimFive
- Prova di pagamento (ricevuta, estratto conto, bonifico)
- Data di scadenza dell’abbonamento
- Richiedere recesso formale dell’abbonamento tramite PEC alle società che gestiscono il marchio per GimFive


