Gubbio e i Ceri che non ci sono stati: il Comune dice sì all'istallazione visiva

GUBBIO – L’amministrazione Comunale di Gubbio ha accolto con grande favore la proposta dell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia del ministero per i Beni e le attività culturali (che ha da poco assunto la denominazione più specifica di Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale) di realizzare un’installazione visiva dedicata alla non presenza della Festa dei Ceri nell’anno 2020.
“Nei giorni 28 – 29 e 30 maggio – spiega il sindaco di Gubbio – sono previste le riprese cinematografiche che documenteranno la lunga attesa di ritorno alla festa dei Ceri, in cui il potere evocativo della memoria compone nella mente di ognuno la sequenza unica e irripetibile del flusso dei ricordi, una grandiosa performance virtuale nel cuore di Gubbio, un’opera documentaria che, nell’anno del tempo sospeso, si ispirerà a quei ricordi trasfigurandoli in un’opera di arte contemporanea.
La realizzazione di Lucigrafie, che l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale intende rappresentare per evocare in forma di video-arte la memorabile assenza, sarà messa in scena da Openlabcompany -lo stesso team di exhibition designers che ha realizzato gli affreschi milanesi e progettato la sezione audiovisiva del tour sudamericano che ha portato la Corsa dei Ceri in Cile, in Messico e in Argentina.
L’intera performance celebrata sulla piazza e proiettata sull’intera facciata del Palazzo dei Consoli accompagnata dalla straordinaria suonata del Campanone, verrà a sua volta filmata, da terra e in volo, con un set di cinecamere in movimento per la regia di Francesco De Melis, che ha ideato l’intero evento in collaborazione con l’Archivio di Antropologia Visiva dell’Istituto.
Il film di tutto questo diventerà una sorta di installazione dell’installazione, che l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale aggiungerà a “Prodigio in slow-motion” nel percorso espositivo della mostra internazionale Racconti (in)visibili, che, nonostante il momento storico, sta proseguendo il suo itinerario rafforzando  la valorizzazione e  la promozione in Italia e nel mondo, della Festa dei Ceri, ambasciatrice di tutte le comunità festive e protagonista di una narrazione per suoni e immagini che racconterà negli anni a venire l’insostenibile peso dell’assenza.
La collaborazione tra l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale e la comunità di Gubbio è la storia di una lunga amicizia, che attraverso i progetti di valorizzazione, le buone pratiche di salvaguardia, l’innovazione espositiva, l’apertura al panorama culturale mondiale, il percorso all’interno della grande Rete delle Macchine a Spalla, ha visto una crescita comune in età, in esperienza e soprattutto in umanità e solidarietà.
Per la realizzazione di questa opera artistica che prevede l’assenza totale di pubblico, si rende necessaria la chiusura al transito e sosta di Piazza Grande dalle ore 20.00 alle ore 24.00 per i giorni dal 28 al 30 maggio p.v. ( sarà comunque gestito il transito dalla troupe per eventuali esigenze) e di alcune vie oggetto delle riprese quali Via Dante e ultimo tratto di Via dei Consoli da incrocio Largo del Bargello e Via Remosetti dalle 18.00 alle 21.00.  
Comunico inoltre che nella fascia oraria 18.00/21.00 potrà essere interdetto il transito anche nel primo “buchetto” e su qualche stradone del Monte Ingino.
I disagi di qualche chiusura al traffico permetteranno alla comunità eugubina di compiere un ulteriore passo in avanti nella tutela e valorizzazione del patrimonio immateriale e la privazione di vedere all’opera i cineoperatori verrà sanata dalla possibilità in futuro di avere a disposizione un documento unico nel panorama dei dispositivi festivi a livello internazionale.
Voglio chiudere – afferma il sindaco Filippo Mario Stirati – con un sincero e sentito ringraziamento verso l’Istituto centrale per il Patrimonio Immateriale che è da tempo molto vicino a Gubbio nelle persone di Leandro Ventura e Stefania Baldinotti, senza dimenticare il sostegno della Rete della Grandi Macchine a Spalla con la coordinatrice Patrizia Nardi e la professionalità del regista De Melis e dei suoi collaboratori, dei creativi e di tutto lo staff di Openlabcompany”.
 

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