Gubbio: si rinnova da quarant’anni la straordinaria impresa dell’Albero più grande del mondo

GUBBIO – Una tradizione alla quale non solo Gubbio ma tutta l’Umbria tiene particolarmente. E così alle ore 18 del 7 dicembre in mezzo a difficoltà comprensibili vista la situazione, grazie alla proverbiale tenacia degli eugubini e dei volontari Alberaioli in questa occasione, la consuetudine si è rinnovata. Per di più quest’anno Quest’anno ricorre l’anniversario dei quarant’anni dell’albero di Natale più grande del mondo. Per questa occasione speciale, il comitato dei volontari che si occupa dell’allestimento della singolare creazione di Natale ha chiesto al “primo cittadino” e al sessantesimo successore del patrono sant’Ubaldo di premere insieme l’interruttore per l’accensione. C0sì Filippo Stirati e il vescovo Luciano Paolucci Bedini, accompagnati dal presidente degli Alberaioli Giacomo Fumanti, ha illuminato il Monte Igino e questo Natale difficile per tutti.

Fronte del calendario

“La scelta – spiega il comitato “Albero di Natale più grande del mondo” – nasce anche del fatto che il 2020 è stato segnato profondamente da un’emergenza sanitaria senza precedenti. In questo scenario, il sindaco Filippo e il vescovo Luciano si sono dimostrati due saldi punti di riferimento per tutta la comunità eugubina, anche in momenti delicati e difficili. L’accensione 2020, in questo senso, vuol essere anche di incoraggiamento agli eugubini, come all’Italia e al mondo intero, perché si possa guardare al futuro con fiducia e speranza, nella consapevolezza che solo con amicizia, rispetto, solidarietà, impegno gratuito, condivisione, lealtà, serietà, accettazione dell’altro e lavoro di squadra si possono raggiungere traguardi impossibili.  Sono gli “ingredienti” che hanno sempre caratterizzato l’attività di un gruppo di volontari, come quelli del comitato dell’Albero di Gubbio, che hanno saputo concretizzare con tenacia una idea quasi folle, coinvolgere altri e poi altri in un impegno gravoso quanto gratuito per regalare a tutti a Natale qualche cosa di unico al mondo, un progetto che ha raccolto l’attenzione di un’intera comunità che oggi sostiene e aiuta questo progetto e senza l’affetto della quale l’Albero non potrebbe continuare ad accendersi”.

Il calendario

Fronte del calendario
Retro del calendario

È davvero bello il Calendario 2021 del Comitato donato, come ogni anno, a tutti i privati e agli esercizi commerciali. “L’iniziativa – spiega il Comitato – intende manifestare la vicinanza degli alberaioli alla comunità eugubina, soprattutto nella difficile situazione che stiamo vivendo”.

La tradizione

Nel bel sito del Comitato “Albero di Natale più grande del mondo” c’è tutta la storia che sostanzia la tradizione dell’accensione dell’abete eugubino. Qui si legge: “Dal 1981 un gruppo di volontari realizza in occasione del Natale quello che è entrato, ben a ragione, nel Guinness dei primati come l’Albero di Natale più Grande del mondo: è una realizzazione che solo nello spirito del più genuino volontariato riesce ad avere continuità nel tempo. Il 7 dicembre di ogni anno, nel corso di una manifestazione pubblica, l’Albero viene acceso con una cerimonia che vede coinvolti gli altri soggetti che meglio interpretano le nostre secolari tradizioni.

Il primato

L’Albero, entrato nel Guinness dei Primati dal 1991, è costituito da corpi illuminanti di vario tipo e colore, che disegnano un effetto cromatico assolutamente particolare e unico: si distende, con una base di 450 metri, per oltre 750 metri sulle pendici del monte Ingino, partendo dalle mura della città medioevale e arrivando alla basilica del patrono sant’Ubaldo, posta in cima alla montagna; copre una superficie di circa 130 mila metri quadrati; oltre 300 punti luminosi di colore verde ne delineano la sagoma; il corpo centrale è disseminato di oltre 400 luci multicolore; alla sommità è installata una stella cometa della superficie di circa mille metri quadri che da quest’anno è disegnata da 142 metri di strip led bianchi e da altrettanti di colore blu; sono necessari circa 7.500 metri di cavi elettrici di vario tipo per realizzare i collegamenti; ogni anno ci vogliono circa 1.300 ore di lavoro per montare tutti i punti luce, stendere i cavi e provvedere ai loro collegamenti, e altre circa 900 ore per provvedere alla rimozione, manutenzione e rimessa in magazzino di quanto installato in precedenza”.

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