I femminicidi e una presunta normalità

CASTIGLIONE DEL LAGO Sabato 23 febbraio alle ore 17, nella libreria “Libri Parlanti books & coffee” di Castiglione del Lago, Lucia Magionami e Vanna Ugolini presentano il libro “Non è colpa mia” edito da Morlacchi. Un incontro davvero interessante perché una psicologa e una giornalista, secondo le proprie esperienze professionali ma anche umane e di donna,  si interrogano per capire cosa passa nella mente e nel cuore degli uomini che uccidono. E che sono apparentemente per molti, se non per tutti, persone “normali”. Le autrici lo affermano con forza: “Non ci sono raptus, né scatti d’ira, il percorso verso il femminicidio è più lungo, lastricato di silenzi, di prigioni culturali, di diversi modi di intendere la vita, dell’incapacità di dare un nome ai sentimenti, alle situazioni e quindi di riconoscerle.  Arriviamo a un punto e decidiamo se usare la ragione o la forza. Se vogliamo mantenere ad ogni costo il potere su una persona fino ad arrivare a toglierle la vita o se vogliamo amare, liberamente, accettare che questo possa finire e possa far male”.
Le autrici
Lucia Magionami, psicologa e psicoterapeuta, dal 2003 lavora sulla tematica della violenza di genere. Oltre alla libera professione che svolge presso i suoi studi a Firenze e Perugia, si occupa di formazione e sensibilizzazione sulla tematica della violenza di genere sia come libera professionista sia come consulente presso enti pubblici, inoltre è stata relatrice a più convegni riguardanti la violenza intra familiare. Attualmente fa parte dell’associazione “Libertas Margot” con sede a Perugia, la quale ha costituito, a livello regionale, il primo sportello di ascolto per gli uomini che agiscono con violenza. Dal 2015, sempre a Perugia, ha formato il primo gruppo di “Libroterapia: parole lette, emozioni raccontate”, che organizza cicli di incontri di terapia di gruppo per parlare di emozioni e di sentimenti attraverso i libri scelti dal terapeuta per fare un viaggio attraverso la psiche.
Vanna Ugolini, laureata in economia, giornalista professionista, è vice-caposervizio alla redazione di Terni de “Il Messaggero”, ed è madre di tre figli. Si è occupata di cronaca nera e giudiziaria seguendo i casi più importanti avvenuti prima in Romagna e poi in Umbria. Ha partecipato come docente a master post-universitari sulla comunicazione per l’Università degli Studi di Perugia e come relatrice a numerosi convegni su temi legati allo sfruttamento della prostituzione e violenza contro le donne. Nel 2011, insieme al sindacato di polizia Siulp ha prodotto un documentario verità sullo spaccio di droga a Perugia dal titolo “Zbun. Cliente”. Ha pubblicato diversi libri tra cui “Tania e le altre. Storia di una schiava bambina” (Stampa Alternativa, 2007), con cui ha vinto il premio “Le Ragazze di Benin City” (2008) e “Nel nome della cocaina” (Intermedia Edizioni, 2011). È presidente dell’associazione Libertas Margot.

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