“I giorni del liuto” a Spello dal 19 al 21 aprile per celebrare la memoria di Adolfo Broegg

SPELLO – Il 23 aprile del 2006 si spegnava improvvisamente a soli 45 anni Adolfo Broegg, fondatore di Micrologus assieme a Patrizia Bovi, Gabriele Russso e Goffredo degli Esposti, ensemble che fra l’altro proprio nel 2024 celebrai suoi 40 anni di vita.  Da qui nasce l’iniziativa straordinaria per il suo spessore culturale nel senso più ampio del termine che si terrà a Spello dal 19 al 21 aprile: “I giorni del liuto”, ovvero dello strumento magistralmente intepretato, e non soltanto magistralmente suonato, da Broegg.
“A 18 anni dalla scomparsa di Broegg – annincia Micrologus – si terrà l’iniziativa  ‘I giorni del liuto’ un modo per ricordarlo e per continuare a trasmettere la passione di Adolfo per questo strumento, che ci ha contagiati.
Questa è la prima edizione di un evento che vuole diventare un appuntamento annuale, per la riscoperta e la diffusione del liuto. Tra i suoi propositi c’è quello di mostrare le ultime tendenze e favorire la riscoperta di questo strumento tra le nuove generazioni di musicisti e anche educare il pubblico ai tanti repertori che lo definiscono: dal medioevo al rinascimento.
Un fine settimana per godere del meglio del repertorio di questo iconico strumento, uno dei più rappresentati nell’iconografia ed estremamente amato nell’Italia medievale e rinascimentale. Dai cori angelici alle cortigiane del XVI secolo, uno strumento che ha affascinato umanisti, poeti e teorici; considerato perfetto da Johannes Tinctoris perché poteva riprodurre la polifonia ed il contrappunto, era anche strumento di seduzione perché rappresentava la fertilità femminile, lo strumento erotico per eccellenza. La cortigiana romana Imperia accoglieva i suoi amanti nella stanza con un liuto poggiato sul mobile all’ingresso.  Amico e confidente di tanti artisti. In alcuni trattati del seicento si consigliava al suonatore di diventare un tutt’uno con lo strumento fondersi nel corpo dell’altro e lasciare che solo le dita fossero in movimento. Dall’oud arabo al liuto fretless medievale passando per il liuto nel ‘400 e la sua tecnica ibrida fino allo sviluppo del liuto suonato con le dita nel ‘500 ed oltre.
Ci accompagnano in questo viaggio – annuncia Micrologus – alcuni dei musicisti che hanno fatto diventare il liuto un fenomeno social come Paul Kieffer che sta registrando in video l’integrale del catalogo Ness dei ricercare di Francesco Da Milano. Peppe Frana ci ha portato ad esplorare i repertori tradizionali dell’oud che è all’origine del liuto occidentale, il virtuosismo delle estampie trecentesche e le ballate del ‘300 italiano suonate su liuti senza tasti.
Evangelina Mascardi ha toccato i 5 milioni di visualizzazioni con i suoi video dedicati a Bach, il suo lavoro sulle sonate integrali di Bach ha scritto una nuova pagina sulla storia dell’interpretazione di questo repertorio, la ascolteremo a Spello e ci saranno anche alcuni dei suoi studenti: Lucia Velasco, Jonathan Ramirez, Giorgia Zanin e Johannes Festerling del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Luca Piccioni, liutaio, liutista e cantante  ci parlerà del carteggio tra Isabella D’Este e Lorenzo Gugnasco da Pavia grazie al quale ha ricostruito il ‘Liuto di Isabella’. Crawford Young caposcuola della tecnica ibrida quattrocentesca, plettro e dita,  ha insegnato 30 anni alla Schola Cantorum di Basilea, è anche grazie a lui che oggi tanti musicisti si sono avvicinati al liuto d’epoca umanistica.  Con noi saranno i liutai Giordano Ceccotti, Jacob Mariani, Luca Piccioni che esporranno alcune delle loro ricostruzioni. Il liuto è uno strumento giovane e moderno, vogliamo far scoprire la varietà dei suoi repertori a partire da quelli più antichi e meno studiati”.
Foto di copertina: Sergio Fortini 
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In collaborazione con la Società del liuto, il patrocinio e il contributo del comune di Spello e dell’Associazione musicale Micrologus

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