PERUGIA — «L’immigrazione è un banco di prova per la democrazia». Con questa frase, che è insieme un monito e un orizzonte etico, il professor Paolo Morozzo della Rocca ha aperto la prima giornata degli Stati Generali dell’Immigrazione 2025, promossi da CoNNGI, IDEM Network, OIM, Nuovi Profili e organizzati con il contributo dell’Università per Stranieri di Perugia e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Nell’Aula Magna di Palazzo Gallenga, gremita di giovani, studiosi, rappresentanti istituzionali e operatori sociali, il prof. Morozzo della Rocca – docente di diritto privato e direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali Internazionali – ha dato avvio a una giornata costruita in sessioni parallele, un dispositivo pensato per valorizzare la complessità del fenomeno migratorio e la pluralità delle voci coinvolte.
Il prof. Morozzo Della Rocca ha tracciato con chiarezza il senso profondo dell’iniziativa:
«Questo è il mondo del nostro futuro, perché sono i nuovi italiani. Il primo obiettivo è non essere lontani, ma dentro questo futuro.»
La sua dichiarazione ha posto subito al centro due elementi: l’identità plurale del Paese e la necessità di creare spazi in cui mondi diversi possano dialogare senza pregiudizi.
Morozzo della Rocca ha poi aggiunto: «Speriamo che questo sia l’inizio di un dialogo più ampio. Queste giornate porteranno a una riflessione dentro il coordinamento dei nuovi italiani e produrranno idee, forse documenti, ma soprattutto un ragionare insieme in un tempo in cui la normativa sulla cittadinanza, sull’immigrazione e un certo clima politico non aiutano a immaginare un futuro ottimista.»
A margine del suo intervento, il prof. Morozzo ha sottolineato uno dei nervi scoperti del dibattito contemporaneo: «Pesa una strumentalizzazione politica, ma pesa anche l’invecchiamento del Paese, un paese giovane avrebbe meno paura».
Ed ha aggiunto: «Serve una società aperta e coesa. Non crediamo a una società in cui ognuno è per conto suo, ma a una società pluralista che chiede a tutti di essere molto attenti agli altri.»
Dopo i saluti della Sindaca Vittoria Ferdinandi, che ha richiamato in Aula Magna le parole del Presidente Mattarella – «Qui nessuno è straniero» – sono intervenuti il direttore OIM Salvatore Sortino, Antonio Capone di Sviluppo Lavoro Italia, la presidente CoNNGI Noura Ghazoui, la vicepresidente di CoNNGI e Si Mohamed Kaabour, cofounder di IDEM Network.
Il direttore dell’ufficio Coordinamento per il Mediterraneo Sortino ha sottolineato la portata simbolica e concreta dell’evento: «Queste giornate sono una manifestazione del valore delle nuove generazioni e del loro ruolo nel creare uno spazio di confronto tra attori diversi: settore privato, accademia, associazionismo, organizzazioni internazionali. È fondamentale costruire canali ordinati, sicuri e regolari di mobilità»
Poi ha aggiunto un punto centrale sul tema della cittadinanza: «Non è soltanto una questione giuridica. È identità e appartenenza. Mi auguro che questo processo continui a crescere in Italia e nel mondo»
Tra i partecipanti e gli ospiti si sono alternati studiosi, dirigenti del Ministero del Lavoro, professionisti del settore dell’integrazione e rappresentanti di numerose realtà sociali e organizzative. Tra le presenze istituzionali di rilievo segnaliamo Stefania Congia, direttrice generale per l’immigrazione e l’integrazione del Ministero del Lavoro, Agostino Petrangeli, dirigente dell’Area inclusione sociale e lavorativa – SLI, La leadership di CoNNGI, con Noura Ghazoui e con la partecipazione attiva della vicepresidente IDEM Network, il cofondatore SiMohamed Kaabour e della vicepresidente di CoNNGI Presalba Lala; Francesco Di Pietro, dell’ Associazione per Gli Studi Giuridici.
Queste realtà – insieme a Nuovi Profili, OIM – ONU Immigration, e alle strutture dell’Università per Stranieri – hanno costruito l’architettura di un evento che punta a diventare un laboratorio nazionale.
La giornata si è chiusa con un’anticipazione importante, nella plenaria conclusiva, si terrà un grande dibattito che porterà con ogni probabilità alla creazione di una rete stabile e di un appuntamento permanente dedicato all’immigrazione.
«Il Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane ha ritenuto fondamentale promuovere e organizzare gli Stati Generali dell’Immigrazione per creare finalmente uno spazio in cui le nuove generazioni, la società civile e le istituzioni possano dialogare e costruire insieme politiche più giuste e lungimiranti per il presente e per il futuro del Paese.
«Con questa iniziativa – ha detto la vicepresidente del CoNNGI Presalba Lala – vogliamo confrontarci con esponenti politici, attivisti e studiosi per elaborare un manifesto e tracciare nuove linee di azione da cui ripartire. Le nuove generazioni non chiedono semplicemente di essere ascoltate: vogliono essere protagoniste del proprio tempo».
Un vero e proprio Forum nazionale, destinato a diventare un punto di riferimento culturale e sociale, costruito dalle nuove generazioni che hanno a cuore i temi del presente e che credono nel confronto come strumento di cambiamento.
Un luogo dove la complessità migratoria non sarà ridotta a slogan, ma trattata come ciò che realmente è, una sfida che definisce la qualità democratica di un Paese


