PERUGIA – Tutto torna. Il riferimento è al nuovo film di Sorrentino presentato alla Mostra del Cinema di Venezia che fa appello alla responsabilità e alla serietà di chi ha incarichi politici. La “Grazia” esorta a chi ricopre incarichi pubblici a una dignità, alla consapevolezza del valore etico e sociale della politica e al dovere di non infrangere la morale condivisa e condivisibile. Non è caso, però, che nel giorno del sessantaduesimo anniversario del famoso discorso del “I have a dream” di Martin Luther King davanti al Lincoln Memorial a Washington, torna alla memoria la gaffe di Totò Cuffaro che nell’ebbrezza del parlato fa riferimento a un drink piuttosto che a un sogno. “I have a drink”, anzi “I’m a drink” (io sono un drink) disse durante un’intervista un paio di anni fa. Materia di approfondimento per Freud, un lapsus che rinvia a qualcosa di inconscio, un desiderio irrisolto di brindare, così come molti in Italia vorrebbero. Brindare piuttosto che sognare, che progettare, che lavorare per i diritti civili. Tutto torna e non è un caso che le coincidenze – sempre a memoria di Freud – tornino alla mente, se oggi ricordiamo l’appello per l’uguaglianza, Cuffaro – e siamo convinti con lui molti politici – ha ribadito l’importanza… dell’happy hour. Per buona pace di Sorrentino.