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Il 4 ottobre 21esima giornata del Contemporaneo con ‘Riverberi’ di Valdi Spagnulo a Città di Castello

CITTA’ DI CASTELLO – Sabato 4 ottobre alle ore 11, in occasione della 21esima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani), la Pinacoteca Comunale di Città di Castello inaugura la mostra Riverberi di Valdi Spagnulo, artista milanese tra i più significativi della scultura contemporanea italiana. L’esposizione prende il titolo dall’installazione che l’autore ha installato alla Pinacoteca nel giardino adiacente al museo, inaugurando un nuovo spazio espositivo del secondo museo dell’Umbria.

Acciaio, luce e memoria: sono questi gli elementi che definiscono l’universo creativo di Valdi Spagnulo, protagonista della nuova mostra che porta in scena la sua ricerca artistica nel tifernate. Nato in Puglia e formatosi a Milano, l’artista intreccia sensibilità poetica e rigore architettonico, trasformando materiali industriali in opere dal respiro lirico. Le sue opere, leggere e potenti al tempo stesso, aprono un dialogo con lo spazio e con chi lo attraversa in un percorso unico.

Nato in Puglia ma attivo a Milano da molti anni, Valdi Spagnulo ha sviluppato la propria ricerca nel solco della grande tradizione scultorea italiana, dialogando con la lezione dell’astrazione e con le esperienze del costruttivismo e del minimalismo. Le sue opere, spesso di grande formato, si distinguono per un uso sapiente dei metalli, lavorati in superfici che alternano lucentezza e opacità, e per l’inserimento di elementi trasparenti o cromatici che ampliano la percezione dello spazio. Nei suoi lavori, il rapporto tra luce e materia, tra peso e leggerezza, è sempre centrale, dando origine a un’esperienza immersiva in cui lo spettatore è chiamato a muoversi, a cambiare punto di vista, a cogliere le continue trasformazioni delle superfici.

Ai microfoni di Vivo Umbria abbiamo chiesto qualche dettaglio in più a Valdi Spagnulo che è anche Docente di Pittura all’ Accademia di Belle Arti di Firenze.

‘Riverberi’ spiegata da te.

Riverberi (2009) è un’opera composta da dieci elementi verticali, ciascuno alto quasi tre metri, realizzati in acciaio inox lucido, brunito e spazzolato, arricchito da inserti di plexiglass colorato e trattato. La scelta dei materiali, in cui la durezza metallica dialoga con la leggerezza traslucida delle campiture cromatiche, riflette il mio linguaggio caratteristico fatto di una ricerca che unisce rigore costruttivo e tensione lirica, minimalismo formale e sensibilità luministica. L’installazione, collocata nello spazio aperto del giardino, attiverà un rapporto diretto con la luce naturale e con il mutare delle condizioni atmosferiche, generando riflessi e variazioni percettive sempre nuove.

Nella mia visione, ogni riverbero è idealmente una pozza d’acqua nella quale si rispecchia questa specie di albero d’acciaio. L’opera nasce da un elemento naturalistico che non è sempre presente nel mio lavoro, perché quello preponderante è più architettonico. Lavoro molto sulla deformazione e sull’astrazione e tutto viene creato manualmente da me, in officina. Ad esempio, le pieghe che si vedono sugli elementi verticali dell’opera sono fatte tutte su parti del mio corpo: sull’addome, la spalla, a freddo. Poi, avviene la saldatura dei tubolari su cui vengono innestati i pezzi di plexiglass che sono costruiti ad hoc. Ogni pezzo è unico.

Una cosa che fa parte di me e del mio lavoro – e che ci tengo a precisare – è che le mie opere non nascono né da disegni, né da progetti. Tranne alcune soluzioni, una delle mie caratteristiche è il work in progress. Lavoro sull’idea di partenza.

 

 

Il ruolo dell’arte contemporanea nella società di oggi.

La mia opinione è che oggi si abusi delle parole ‘arte’ e ‘artista’. Sicuramente, se qualcuno è un artista sarà in grado di dirlo il tempo e non il contemporaneo. Ci sono artisti che si mostrano subito tali, come Michelangelo che a 17 anni scolpisce la ’Centauromachia’. Questo è solo un esempio. Alcuni artisti sono stati riconosciuti tali solo dopo, dai posteri.

Quando il lavoro di un artista diventa un’opera d’arte? Quando dialoga con le generazioni successive. Oltrepassa l’epoca in cui è stato creato e dunque significa già guardava al futuro. Basterebbe citare Bruno Munari per comprendere meglio questo concetto: “quando qualcuno dice questo lo so fare anch’io, vuol dire che lo sa rifare, altrimenti lo avrebbe già fatto prima”. Un artista può essere definito tale solo quando è in grado di cambiare dei linguaggi ed essere considerato all’avanguardia.

Bisognerebbe smettere di vedere, leggere e ascoltare contenuti mediati e andare a visitare i musei, senza mediazioni di sorta, vivendo totalmente l’esperienza, come insegno ai miei studenti. L’arte contemporanea non ha il ruolo di concepire qualcosa che sia ammiccante. Oggi è necessario distinguere il mercato dell’arte dall’oggetto d’arte. Ogni opera è unica e ha una sua durevolezza: ad esempio alcune mie opere sono delicate, perché fatte di elementi unici. Ci hanno insegnato che un’opera deve durare secoli. Non è una regola, l’opera può essere anche temporanea in quel preciso momento.

 

 L’uso dei materiali e forme di ispirazioni personali.

Nelle mie sculture il plexiglass viene inserito perché è un materiale industriale ma può essere manipolato in molti modi. Io lo modello, lo scaldo, lo curvo. Viene visto come un elemento ‘di recupero’ ma nel caso di Riverberi è stato inserito appositamente con degli inserti che dialogano con la luce durante le diverse fasi del giorno. 

Mi piace molto l’aspetto aereo dell’arte, i riverberi sembrano molto leggeri ma sotto c’è una piastra di circa 50kg. L’ispirazione artistica in questo caso non vuole sostituire la Natura, una forza che è al di sopra di noi, ma essere in continuo dialogo con essa e lo spazio circostante, senza fagocitarlo. Perché la scultura non rappresenta lo spazio, ma lo contiene.

La 21ª Giornata del Contemporaneo in Italia rappresenta un momento fondamentale per valorizzare e diffondere l’arte contemporanea, rendendola accessibile a tutti attraverso mostre, eventi e aperture straordinarie. Celebrare questa ricorrenza significa riconoscere il ruolo centrale della creatività e della ricerca artistica nel raccontare il presente, stimolare il dialogo culturale e rafforzare il legame tra artisti, istituzioni e cittadini. È un’occasione per avvicinare il pubblico a linguaggi innovativi e riflettere sul potere dell’arte come strumento di conoscenza, condivisione e crescita collettiva.

Durante la mostra sarà pubblicato un catalogo, introdotto dal testo critico di Pasquale Fameli, che documenta l’allestimento dell’opera nello spazio. La presenza permanente di Riverberi nel giardino della Pinacoteca arricchisce in modo significativo il patrimonio cittadino e offre ai visitatori l’occasione di confrontarsi con una delle voci più originali della scultura contemporanea in Italia.

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