PERUGIA – Due californiani (Jeff Ballard e Larry Grenadier), un francese (Vincent Peirani), un brasiliano (Mauro Refosco) e un italiano (Stefano Bollani). E’ lo stesso leader del quintetto che questo quintetto ha formato che saluta la multiculturalità della formazione durante il concerto decretandone – se ce ne fosse bisogno – un’idea di musica totale in cui le linee melodiche diventano pretesto per creare improvvisi spazi solistici senza soluzione di continuità.
E’ così che ad esempio riferimenti beatlesiani con “And I Love Her” diventano temi da cui partire per avventurarsi nell’esplorazione di ulteriori proiezioni armoniche e melodiche verso l’inconosciuto. Ma la maggior parte dei brani proposti sono frutto dello stesso Bollani, inediti composti appositamente per questo quintetto. Sullo sfondo rimane il motore ritmico di Jeff Ballard alla batteria e di Larry Grenadier al contrabbasso impeccabili scansionatori di pulsioni cadenzate sulle improvvisazioni dei due strumenti solistici: la fisarmonica di Vincent Peirani e il pianoforte di Bollani.
Mauro Refosco, dal canto suo, arricchisce la scena di quel quid tropicalista di cui è maestro. Il concerto scorre via molto velocemente sino al medley finale in cui i relativi paesi di provenienza per ognuno dei componenti trovano sintesi in ulteriori improvvisazioni. Così, ad esempio, O sole mio si intreccia magnificamente con La Vie en rose. Musica godibilissima nel giusto equilibrio tra virtuosismi e comunicazione.