In dialogo con l’archeologia industriale con la mostra fotografica “e di Sostanza Sferzante” a Torreorsina

TERNI – Dopo Narni, Massa Marittima e Rieti, la mostra fotografica “e di Sostanza Sferzante” arriva a Torreorsina. Gli scatti dei fotografi Laura Priami e Simone Vannelli indagano quei luoghi, definiti dalla società moderna di Archeologia Industriale: luoghi un tempo popolati, animati dal passaggio di persone o dal loro lavoro ormai abbandonati, lasciati al loro destino perché non più capaci di generare un profitto (economico si intende) per gli umani.
Il progetto nasce in seguito a un viaggio che i due fotografi hanno deciso di compiere insieme tra Umbria e Toscana, è qui che si sono incontrati, confrontati e trovati; è in questo spazio di mondo ricco di storia che il progetto ha preso forma quasi per gioco, alimentato dalla voglia di confrontarsi, di sperimentare, scambiarsi punti di vista, riscoprire i luoghi che abitualmente frequentano e scoprirne di nuovi riportando alla luce storie e tracce di un tempo, non troppo lontano, che rischiano di perdersi sotto strati di polvere.
Vannelli ben conosce la storia dello sviluppo industriale di Terni e gli effetti di una crisi che sembra non vedere mai fine. Laura Priami vive nelle Colline Metallifere dell’Alta Maremma, ha vissuto in casa la realtà delle Acciaierie e quella delle numerose miniere che ad un prezzo di vite altissimo hanno dato la vita nella sua terra. Un rapporto profondo con la storia delle proprie terre che i due poco dopo essersi conosciuti hanno deciso di condividere andando ad affrontare insieme la sfida offerta da questi siti: scrigni preziosi che conservano tracce sbiadite di passaggi e che hanno accolto le più disparate emozioni, sensazioni, passioni. Laura Priami e Simone Vannelli entrano nella storia in punta di piedi, destrutturano e scavano il panorama di questi luoghi invasi da un senso mistico e di sospensione che viene restituito grazie all’uso del bianco e nero e alla rappresentazione della realtà per frammenti: una sedia, dei vecchi registi, resti di manifesti, scheletri di vecchie macchine industriali un tempo all’avanguardia e ormai obsolete, angoli di spazi un tempo pieni di vita che, catturati dagli obiettivi fotografici, si sottraggono allo scorrere del tempo. Si generano così immagini cariche di emotività capaci di alimentare dialoghi dagli infiniti sensi e coinvolgere gli osservatori in discorsi mai banali o scontati.
E’ con grande piacere ed emozione che questo progetto, nato con la volontà di raccontare e restituire dignità a questi luoghi, viene ora ospitato dall’antico borgo medievale di Torreorsina, un piccolo tesoro della Valnerina popolato da una piccola comunità che ogni giorno si adopera per valorizzare e salvaguardare il patrimonio artistico e paesaggistico della zona.

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