In Regione il caso dei 14 anziani della casa di riposo di Nocera Umbra sfrattati dalla Usl 2 in piena pandemia

Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, annuncia di aver scritto una lettera alla presidente della Terza Commissione consiliare Eleonora Pace “sul caso dei 14 anziani della casa di riposo di Nocera Umbra sfrattati dalla Usl2 in piena pandemia”. De Luca chiede di ascoltare tutti i soggetti coinvolti nella vicenda auspicando che “si possa arrivare ad una soluzione condivisa quanto prima”. Gli fa eco Tommaso Bori, capoguppo del Pd. Ma andiamo con ordine.
Thomas De Luca

“L’ottusa burocrazia – spiega infatti De Luca – non può prevalere contro l’umanità e il senso di solidarietà di una comunità. La vicenda già nota alle cronache nazionali a seguito di ben due servizi mandati in onda dalla trasmissione ‘Le Iene’ di Italia1 – ricorda De Luca – è ritornata di stretta attualità in questi giorni proprio a seguito di un clamoroso sfratto nel pieno di una pandemia. Un episodio che potrebbe avere notevoli e gravi ripercussioni sulle persone che dovranno abbandonare la struttura, sia psicologiche, sia dal punto di vista della salute perché avviene in piena emergenza coronavirus su persone vulnerabili e debilitate dal punto di vista fisico. Altri interrogativi si adombrano anche sul futuro della struttura che senza un reale progetto cadrebbe in disuso con enorme spreco di risorse pubbliche”.
“È assurdo constatare – prosegue De Luca – come un esempio di gestione virtuosa delle finanze pubbliche, un esempio di comunità solidale che dovrebbe essere un modello di rinascita per l’intera regione, viene invece boicottato e affossato in modo deplorevole. Sono consapevole della complessità della vicenda che coinvolge vari organi istituzionali, dalla Regione Umbria, la Usl Umbria 2, il sindaco di Nocera Umbra congiuntamente all’associazione che supporta gli anziani in questo percorso, nonché alcuni sindacati che hanno cercato di rappresentare i diritti di queste persone. Per questo chiedo l’audizione dei vertici dell’Usl 2, del sindaco di Nocera Umbra, dei rappresentanti dell’associazione Casa Famiglia Nocera umbra e del segretario provinciale dello Spi-Cgil Perugia Mario Bravi e del segretario della Lega Spi Cgil di Foligno Bernardo Baldoni che sin dalla prima ora hanno seguito gli avvenimenti e cercato di tutelare gli interessi degli anziani coinvolti”.
“La politica – conclude De Luca – ha la funzione, se non il dovere morale, di risolvere i problemi delle persone, a maggior ragione quando di mezzo ci sono persone più deboli e indifese. Sono convinto che la Presidente della Terza commissione, Eleonora Pace, alla luce della disponibilità e dell’apertura sempre dimostrata, possa recepire l’istanza di queste persone anche alla luce dei tempi ristretti e quindi con la dovuta urgenza”.
E ora Tommaso Bori.
“L’esperienza della Casa Famiglia di Nocera Umbra non può essere osteggiata o demonizzata, ma deve trovare un proprio spazio e una propria autonomia all’interno del panorama regionale, essendo diventata anche un punto di riferimento a livello nazionale”. Così il capogruppo del Pd, Tommaso Bori, “dopo essersi confrontato con il Pd di Nocera Umbra e aver concordato le misure”, annuncia una mozione “per impegnare la giunta a “sospendere la richiesta di sfratto della Usl Umbria 2 alla struttura e alla promozione di progetti simili in tutta la Regione”.
“In un periodo in cui l’allarme per l’invecchiamento della popolazione è sempre più frequente  – spiega Tommaso Bori – forme di cohousing come quella di Nocera Umbra potrebbero costituire una soluzione utile al sistema sanitario regionale. Per questo appare paradossale e incredibile che una struttura, diventata anche punto di aggregazione sociale della comunità, possa essere chiusa in una maniera così traumatica. Una struttura nata dalla mobilitazione dei cittadini, all’indomani della decisione della chiusura della Casa di Riposo comunale, che il Comune non era più in grado di mantenere, per il disavanzo economico accumulato dall’Ente. Nel frattempo gli anziani hanno provveduto alle loro necessità, assumendo personale da loro scelto e formato, apportando e migliorando la struttura. In questo quadro è migliorata la condizione psicofisica degli stessi ospiti e sono stati ridotti i costi di gestione”.
“Occorre fermare subito la richiesta di sfratto attraverso un accordo con Usl Umbria 2 – conclude Bori – e soprattutto è necessario che la Regione, a cui spettano le competenze, si attivi per assicurare la convivenza della Casa Famiglia con la Residenza protetta, che costituisce un’altra opportunità per la città di Nocera Umbra e un elemento di assistenza che non esclude però gli altri”.
 

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