La guerra e l’emancipazione femminile in “Donne che indossarono la libertà”

CORCIANO In programma domenica 10 marzo alle 18 al Teatro della Filarmonica a Corciano il teatro canzone “Donne che indossarono la libertà” regia di Jean Luc Umberto Bertoni, musiche e testi di Mirco Bonucci. L’iniziativa è una collaborazione di Bertoni Editori e Comune di Corciano e si inserisce nella più ampia manifestazione “Vite di donna” attiva per tutto il mese di marzo con eventi, mostre e incontri gratuiti.

 

Ai microfoni di Vivoumbria, il regista ed editore Jean Luc Umberto Bertoni ha spiegato il perché dell’evento: “lo spettacolo è ispirato al libro “Le volontarie delle libertà” di Mirella Alloisio e Giuliana G. Beltrami. Un libro che parla di libertà raccogliendo le storie di gran parte delle donne partigiane in Italia, del loro impegno e della loro motivazione. Da queste testimonianze abbiamo estrapolato dei racconti, adattandoli a una performance teatrale, per raccontare le storie di donne che saranno interpretate dall’attrice Liù Bosisio. Sei storie toccheranno tematiche diverse ma due sono i grandi temi che abbiamo voluto affrontare: la guerra e l’emancipazione femminile.

 

 

“La guerra è disastrosa – e lo vediamo ancora oggi – perché colpisce i civili, elimina e distrugge generazioni generando alienazione collettiva. L’ emancipazione femminile, invece, si esprime in questo caso con la scelta consapevole delle donne che divennero partigiane. Scelte coraggiose e fuori dal comune per quei tempi. Mentre l’uomo non aveva scelta sulla possibilità di arruolarsi, la donna sceglieva di farlo consapevolmente. Le donne della Resistenza sono donne che hanno raccolto la sfida quando c’era spazio e necessità di scendere in campo. “Per questo – continua Bertoni – , raccontare queste storie in un’ottica contemporanea è fondamentale, per non dimenticarle e per non perdere altre occasioni in futuro: parliamo oggi di una libertà che va conservata”.

 

 

Uno spettacolo, dunque, che celebrerà la donna e il suo coraggio, senza il quale la Resistenza non sarebbe stata la stessa. Un pezzo di storia che ha dimostrato e svelato il contributo femminile ad una causa fondamentale, rischiosa ma necessaria, di fronte alla quale tantissime donne decisero di schierarsi in prima linea.  Secondo i dati ufficiali ANPI le donne partigiane attive durante la Resistenza furono 35 mila, e 70 mila fecero parte dei Gruppi di difesa della Donna. 4653 di loro furono arrestate e torturate, oltre 2750 vennero deportate in Germania, 2812 fucilate o impiccate. 1070 caddero in combattimento, 19 vennero, nel dopoguerra, decorate di Medaglia d’oro al valor militare.

 

 

 

 

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