A dare inizio al confronto e alla presentazione di questa nuova edizione di La Mama Spoleto Open 2025 è la lettura delle parole dell’Assessore alla Cultura del Comune di Spoleto, Danilo Chiodetti che, impossibilitato a partecipare, ha voluto regalare un prezioso pensiero di sostegno alla Mama Umbria International:
“Un progetto come questo – che intreccia creatività, formazione, visioni internazionali e radicamento nel territorio – rappresenta esattamente il tipo di fermento culturale che voglio continuare a promuovere e accompagnare a Spoleto. Il fatto che tutto ciò avvenga all’interno del contesto del Festival dei 2Mondi e con la cifra inconfondibile de La MaMa aggiunge valore e prospettiva a un percorso già ricco di significato.
Un ringraziamento sentito a te e a tutta l’organizzazione e a tutti gli artisti coinvolti: con il vostro lavoro, contribuite a costruire una scena culturale sempre più aperta, inclusiva e capace di parlare al presente.
Vi auguro buon lavoro, buone visioni e un brindisi all’altezza di ciò che state creando. Spoleto è con voi”.
La conferenza stampa prosegue con un sentito ringraziamento alla Direzione Artistica di Monique Vaute per la fiducia, la collaborazione e la condivisione di questi anni. Un’occasione di necessaria convivialità, nello stile de La Mama Umbria International, ospiti della preziosa accoglienza di Andrea Luzzi, gestore del Ristorante ‘900: un’opportunità per brindare insieme alle arti e alla necessità di condividere questo particolare momento storico.
Adriana Garbagnati, Direttrice Artistica de La Mama Umbria International, pone l’accento proprio su questa urgenza:
“La Mama ha come fondamento la priorità di fare rete, non solo nella costruzione di eventi, ma anche nella creazione di relazioni e contaminazioni. Per questo ringrazio Marco Betti per il Teatro Stabile dell’Umbria, Emiliano Pergolari per CURA e Ass…, … per il Festival di Spoleto, il Seoul Institute of the Arts, La Mama ETC a New York, l’Università del South Carolina, con cui costruiamo sinergie durante tutto l’anno.”
Prosegue Garbagnati:
“La Mama Spoleto Open è la punta dell’iceberg di un calendario pieno di residenze, formazione, bandi, tutoraggio e progettazione, che non ha un inizio e una fine, e coinvolge soggetti diversi, nazionali e internazionali.”
Tre pilastri per l’edizione 2025
La Mama Spoleto Open 2025 si articola su tre pilastri, a cui, in questa conferenza stampa, vengono simbolicamente abbinati tre cocktail:
- Meraviglie, legato alla sezione KIDS
- Emergenti, legato ai progetti giovani e al bando BottomUP
- Collaborazioni, legato ai progetti nazionali e internazionali che alimentano relazioni durature
Sezione KIDS
Come spiega Tommaso Burger, Direttore Artistico de La Mama Spoleto Open 2025:
“L’obiettivo della sezione KIDS, nata nel 2024 e fortemente sostenuta dalla Direzione del Festival di Spoleto, è da un lato la volontà di costruire una programmazione adeguata a un pubblico più giovane e, dall’altro, il bisogno di creare le condizioni per far nascere il pubblico del domani, favorendo l’abitudine alla frequentazione dello spazio teatrale e alla pluralità dei contenuti che esso accoglie.”
La sezione KIDS ospita cinque diversi progetti artistici, adatti a tutte le età.
Sezione EMERGENTI
Cardine della sezione EMERGENTI è il focus sulle produzioni che necessitano di uno spazio fisico e di confronto per esprimere appieno la loro visione. Accoglie due progetti nati all’interno di NEXT GENERATION, un bando di residenza che negli ultimi anni ha raccolto proposte da tutto il mondo, offrendo un articolato circuito di sostegno alla creazione, e i progetti finalisti del bando BottomUP.
“BottomUP è un bando nato dalla collaborazione tra il Festival di Spoleto, La Mama Umbria International, Fontemaggiore, CURA, Home Centro Coreografico e il Teatro Stabile dell’Umbria, con l’obiettivo di finanziare la produzione di progetti emergenti nel campo delle arti. È stato un processo lungo e articolato, che ha ricevuto una risposta importante da parte degli operatori artistici di tutta Italia. Abbiamo selezionato tre progetti finalisti: Hos della compagnia Ucci Ucci, Timer della compagnia ScenaMadre e Accabadora, a cura di Lunella Cherchi e Caterina Campo. Tutti hanno avuto una prima restituzione e abbiamo scelto di sostenere Accabadora come progetto vincitore, offrendo però anche agli altri finalisti l’opportunità di presentare il proprio lavoro all’interno del cartellone del Festival.”
Così racconta Emiliano Pergolari, collaboratore de La Mama Umbria International e Resp, Legale della Cooperativa Gestioni Cinematografiche e Teatrali di Foligno, sottolineando l’importanza della continuità progettuale che queste operazioni permettono, accompagnando gli artisti emergenti in un percorso che non sia un momento isolato.
Sezione COLLABORAZIONI
Il terzo pilastro della programmazione de La Mama Spoleto Open 2025 è rappresentato dalle collaborazioni, che consolidano i legami storici con compagnie e progetti già affermati, come MOTUS, SBB di Stefanie Batten Bland e Korean Rhapsody a cura di Byungkoo Ahn.
Marco Betti, Direttore per la sezione Danza del Teatro Stabile dell’Umbria, dichiara:
“Continuiamo a collaborare con La Mama Umbria International nell’idea condivisa di portare nel territorio proposte in cui la danza possa esprimersi in forme meno ordinarie. L’obiettivo non è mai quello di fornire soluzioni basate sul giusto o sbagliato, ma di offrire opportunità per scoprire le molteplici declinazioni che quest’arte può avere.”
Vengono presentati due progetti che rafforzano questa collaborazione: SPINTE, a cura del giovane coreografo Claudio Larena, e ZUGZWANG di Elisabetta e Gennaro Lauro.
“Anche questa programmazione si inserisce in un percorso più ampio, che ha visto La Mama e il Teatro Stabile collaborare nella stagione invernale 2024/25 per la rassegna MOVES, con quattro appuntamenti dedicati alla danza e alle sue sperimentazioni.”
Conclude così Marco Betti, confermando la fiducia e la progettualità condivisa con La Mama Umbria.
L’AperiPRESS si conclude con le parole sentite di Manuela Fraschetti, Responsabile Marketing, Promozione e Biglietteria del Festival di Spoleto, amica e sostenitrice storica del lavoro de La Mama Umbria:
“Vi faccio un grande in bocca al lupo. Quando hai parlato di Meraviglie, mi è venuto in mente il lavoro che fate da tanti anni: La Mama è sempre una realtà meravigliosa e straordinaria.”
Fraschetti prosegue ringraziando La Mama per la collaborazione, sia artistica che umana:
“Spesso siamo gomito a gomito in tante battaglie, perché organizzare spettacoli dal vivo e coinvolgere i giovani è sempre una scommessa. Ci vuole tanta passione, tanta testa dura, e per fortuna ne siamo tutti ben dotati!”
A chiudere questo momento di confronto e condivisione, l’esibizione live di cantanti e attori dell’University of South Carolina Lancaster – Coastal Carolina, diretti da MaryBeth Berry, che saranno in scena il 26 e 27 giugno al Creative Hub Cantiere Oberdan di Spoleto con lo spettacolo “THE PUZZLE”.
Si allega il Programma di La Mama Spoleto Open 2025
Programma La MaMa Spoleto Open 2025
Giovedì 26 giugno Cantiere Oberdan ore 19.00 anteprima
Venerdì, 27 giugno Cantiere Oberdan ore 21.30
THE PUZZLE (Musical) (USA) Prima Nazionale
Durata: 2,50 h
Book by: MaryBeth Berry
Regia: MaryBeth Berry
Musica: Alex LeFevre
Con: Katie Gatch, Shelby Sessler, Alex Cowsert, Lisa Neal Baker, Kenley Juback, Zach Hathaway
The Puzzle è un’opera musicale con musiche di Alex LeFevre, docente e direttore musicale nel Dipartimento di Teatro, e libretto di Marybeth Berry, professoressa associata presso l’Università della South Carolina a Lancaster.
“The Puzzle” racconta la storia di una famiglia diversa che affronta le prove e le sfide della vita.
Nel corso di due decenni, la famiglia affronta dolore, perdita, amore, fallimenti e successi in un viaggio alla scoperta delle proprie verità personali. Jenna Smith-Adams, madre lavoratrice del piccolo Jake, vede il suo mondo capovolgersi con la perdita del coniuge. Con il supporto della madre, Nanette, pettegola del paese, della cognata Erica, professoressa universitaria, e della moglie Susan, artista in erba, Jenna inizia a ricostruire la propria normalità. Quando Taylor entra inaspettatamente nella sua vita, Jenna trova una nuova direzione per sé e per Jake.
Mentre questa grande famiglia percorre le strade tortuose della vita, Jake cresce. Erica e Susan si trovano a un bivio inaspettato, mentre Nanette è ancora convinta che il suo modo di vedere le cose sia l’unico valido. Con grandi decisioni all’orizzonte e le pressioni quotidiane che toccano tutti noi, segui questa famiglia nel loro percorso tra sfide e trionfi. Ti invitiamo a scoprire l’importanza dell’essere connessi gli uni agli altri e ad abbracciare tutto ciò che significa essere umani: amare, perdere e condividere tutto ciò che questa esistenza ha da offrire.
BIO:
Marybeth Berry (Autrice)
Marybeth, professoressa associata di teatro e dizione presso l’Università della Carolina del Sud a Lancaster, ha diretto e prodotto oltre 50 spettacoli teatrali e musical, ricevendo nomination da KCACTF, Metrolina Theatre Association e Best of Columbia. Tra i suoi crediti come attrice figurano The Human Voice, A Mother’s Journey (Producer’s Club NYC), Maria’s Pictures (Festival Dionysius, Croazia), Bea & Me (La MaMa Spoleto Open, Italia; Seacoast Fringe, NH), On the Spectrum (San Diego Fringe, Boulder Fringe, Scranton Fringe, Cantiere Oberan), The Blurr (International Festival of Theatre Making, Grecia). Attualmente sta conseguendo il suo secondo MFA in Scrittura Creativa. Le sue opere scritte includono A Mother’s Journey, Bea & Me, On the Spectrum e The Blurr, portate in scena sia a livello nazionale che internazionale, da San Diego all’Italia e alla Grecia, fino a tornare in Carolina del Sud. È entusiasta all’idea di presentare in anteprima la messa in scena del suo nuovo musical, The Puzzle, con Alex LeFevre alla Coastal Carolina University, prima di partire per il FringeLab a Dublino, Irlanda, dove inizierà la revisione di On the Spectrum e lavorerà a un nuovo musical per performance solista entro la fine del mese.
Alex Lefevre (Musiche e testi / Direttore musicale)
Alex ha suonato a Broadway nelle orchestre di Aladdin, Anastasia, Beetlejuice, Cats, Newsies e White Christmas, oltre a esibirsi Off-Broadway in produzioni come The Fantasticks e Avenue Q e in tournée nazionali con Anastasia, Hairspray e Irving Berlin’s I Love a Piano. Grande sostenitore dei nuovi musical, Lefevre ha diretto musicalmente spettacoli al New York Musical Theatre Festival e al New York Fringe Festival, oltre che presso 54 Below, The York Theatre Company, Primary Stages e Ars Nova. Come compositore, i suoi lavori sono stati presentati al concerto NEO della York Theatre Company, che celebra autori musicali nuovi, emergenti ed eccezionali, nonché al San Diego Fringe Festival, Scranton Fringe Festival e New Works Series della Coastal Carolina University. Negli ultimi tre anni, Lefevre ha lavorato come coach d’opera per Varna International, sia negli Stati Uniti che in Italia, lavorando su Don Giovanni di Mozart, Suor Angelica di Puccini e Street Scene di Weill. Attualmente è Professore Assistente di Teatro presso la Coastal Carolina University a Conway, SC.
Sabato, 28 giugno
Cantiere Oberdan ore 17.00
UN GATTO A TRE ZAMPE (Italia) prima nazionale
Spettacolo per bambini e famiglie (Sezione La MaMa Kids)
Durata: 50 min
Regia: Rolando Macrini
Conservatorio Braga di Teramo Diretto da Federico Paci
Musiche originali composte e dirette dal Maestro Antonio D’Antò
Con: Dario Marconi e Flavia e Benedictis
Fulvio Fiorio, flauto
Lorenzo Luciani , oboe
Edoardo Mancini, clarinetto
Giovanni D’Aprile, corno
Giuseppe Ciabocchi, fagotti
Giovanni Damiani, percussioni
Antonio D’Antò – direttore
<… Esiste chissà dove e chissà quando il paese dei bugiardi, dove il pane è inchiostro, dove il verde è rosso, dove i cani miagolanggzzo e i gatti A. Figuriamoci cosa succede quando in un paese simile arriva Gelsomino, abituato a dire pane al pane e vino al vino…>
Un Gatto a Tre Zampe è uno spettacolo musicale e teatrale ispirato al celebre romanzo Gelsomino nel paese dei bugiardi di Gianni Rodari. Il racconto è un viaggio nel paese dei bugiardi, dove le leggi della realtà sono completamente ribaltate e ogni verità è bandita. Quando Gelsomino, un giovane con una voce potentissima, arriva in questo strano mondo, il suo dono diventa lo strumento per combattere l’oppressione e la menzogna, cercando di riportare la verità in un luogo dove tutto è al contrario. Lo spettacolo, della durata di 50 minuti, unisce l’orchestra di fiati e percussioni con il racconto di due tra i più significativi episodi del romanzo, portando in scena la magia del mondo creato da Rodari, tra ironia e impegno civile.
BIO:
Maestro Antonio D’Antò
Consegue con il massimo dei voti i diplomi di Pianoforte e di Composizione presso il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone ed il diploma di Direzione d’orchestra presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma. Suoi maestri sono stati Carmela Pistillo, Roman Vlad, Teresa Procaccini, Franco Donatoni, Daniele Paris, Franco Ferrara, Bruno Aprea. Alterna l’attività di compositore a quella di direttore e di pianista (ha un duo stabile, canto e pianoforte, con il soprano Maria Teresa Bottini) dedicandosi, in particolare, alla musica moderna e contemporanea.
È autore di oltre un centinaio di lavori per organici che vanno dal solo a soli e orchestra, pubblicati da Rugginenti- Milano, Berben- Ancona, Edipan- Roma, Mnemes e U 07 di Palermo, Wicky di Milano, Flipper di Roma, Teorema di Bologna e registrati su CD delle etichette Pan, Mnemes/Auralit, Phoenix Classics, Uo7 Records, Taukay.
Rolando Macrini
Ha diretto (dal 1999 al 2009) il Centro Universitario Teatrale CUT “La torre” dell’Università della Tuscia di Viterbo e si è formato dal 1997 presso La MaMa Experimental Theatre Club di New York e La MaMa Umbria International di Spoleto. Ha realizzato numerosi spettacoli messi in scena in Italia e all’estero. Tra gli altri Il Grande Inquisitore, Hamletmaschine, La Fattoria degli Animali, Caligola, Galileo (progetto vincitore del premio Giovani Artisti Italiani del MIBAC nel 2005) realizzato in collaborazione con il Dzinot Theatre (Macedonia), La MaMa di New York e l’Università di Viterbo.
E’ stato finalista al festival di Regia Fantasio Piccoli di Trento nel 2016 e dal 2017 collabora con l’Università di Teramo, DAMS, nei workshop annuali di Ideazione e Produzione Artistica di uno Spettacolo. Le sue opere sono caratterizzate da una lettura Sperimentale, Musicale e Visiva legate alla filosofia di Ellen Stewart, La MaMa, de Il Teatro del Mondo.
Il Conservatorio di Musica Gaetano Braga di Teramo è un Istituto di Alta Formazione Musicale afferente al Ministero dell’Università e della Ricerca dello Stato italiano e opera in ambito nazionale ed internazionale. E’ diretto dal Maestro Federico Paci
Domenica, 29 giugno
Cantiere Oberdan ore 11.00 e ore 17.00
I PROMESSI SPOSI
Spettacolo per bambini e famiglie (Sezione La MaMa Kids)
di Valentina Gristina
Con: Valentina Gristina, Biagio Iacovelli, Giacomo Sette
I Promessi Sposi – Quel guazzabuglio del cuore umano –
Cosa accadrebbe se i personaggi de I Promessi Sposi fossero convocati in un tribunale immaginario a raccontare la loro versione dei fatti? Lucia, Renzo, Don Abbondio, l’Innominato e gli altri protagonisti del capolavoro di Manzoni rivivono la storia dal proprio punto di vista, in un gioco di confessioni e flashback che ricostruisce l’intricata vicenda. Uno spettacolo che unisce ironia e riflessione, portando in scena un’Italia frammentata e surreale, così simile alla nostra.
BIO: Valentina Gristina, autrice e regista, è una figura poliedrica nel teatro contemporaneo, nota per la sua capacità di reinterpretare i classici con uno sguardo fresco e innovativo, mantenendo intatta la profondità dei testi originali.
Martedì 1 luglio Chiesa Sant’Agata ore 17.00
Mercoledì 2 luglio Chiesa Sant’Agata ore 17.00
DAEMON (Teatro)
Durata: 40 min
Associazione MOTUS
Regia e drammaturgia: Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande
Con: Enrico Casagrande e Alexia Sarantopoulou
luci e video Daniela Nicolò
una produzione Motus in collaborazione con Rimimir-Scenkunst, Norway
Questa performance è il preludio al secondo movimento del nostro progetto sulla mostruosità che si intitolerà “Frankenstein (a History of Hate)” Daemon è uno dei tanti termini negativi con cui viene appellata la creatura nel Frankenstein di Mary Shelley… Il secondo Atto tratterà di quel terribile click che fa convertire l’amore in odio, la benevolenza in violenza; di quell’inceppo del meccanismo amoroso che provoca un ribaltamento dalle conseguenze irreversibili. Sarà focalizzato sul “divenir cattivo” della creatura: su come un essere senza identità, senza storia, solo come un cervo, inseguito, fa mondo a sé e si ribella. Nello scavo sulle origini dell’odio e dell’inestimabile dolore a esso inevitabilmente connesso – perché chi odia non è mai felice – Shelley traccia una nuova geografia del terrore, che troppo risuona oggi, in questi dark times…
BIO: Motus è una compagnia teatrale italiana fondata nel 1991 a Rimini da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Fin dalle origini, la compagnia si è distinta per la sua ricerca sperimentale, affrontando tematiche contemporanee attraverso un linguaggio innovativo che combina teatro, video e installazioni. Motus ha ottenuto riconoscimenti sia in Italia che all’estero, partecipando a numerosi festival internazionali e collaborando con importanti istituzioni culturali.
Martedì 1 luglio Cantiere Oberdan ore 19.30
TIMER (Teatro) Prima Nazionale
Selezione Bottom UP
Durata: 60 min
Compagnia ScenaMadre e Gli Scarti
Regia e drammaturgia: Marta Abate e Michelangelo Frola
con Marta Abate, Michelangelo Frola, Simone Benelli, Sofia Pagano, Linda Amicone
“Il maggior problema della comunicazione è l’illusione che abbia avuto luogo”
Soltanto una minima parte di ciò che comunichiamo viene ascoltato e compreso.
Ecco perché le persone fanno così fatica a capirsi e a farsi capire, ecco perché la comunicazione tra esseri umani spesso produce incomprensioni, conflitti, distanze. È una questione di filtri in entrata: tutti ne abbiamo, di quasi tutti siamo inconsapevoli; e molto spesso non siamo in grado di riconoscere quelli dei nostri interlocutori. Abbiamo creduto che la tecnologia avrebbe risolto il problema moltiplicando le possibilità di comunicare, che avere un telefono sempre in tasca ci avrebbe facilitato la vita, che i social avrebbero reso più facili i rapporti con gli altri.
Non è andata così.
La velocità ha effettivamente accelerato le modalità con cui pensiamo e comunichiamo, ma allo stesso tempo le ha anche frammentate e complicate. Tutta questa tecnologia ci sta effettivamente aiutando a essere persone migliori?
BIO: ScenaMadre è una compagnia teatrale attiva dal 2014, impegnata in una ricerca artistica tout public, con l’obiettivo di creare spettacoli accessibili sia a ragazzi che ad adulti. Il nostro lavoro si caratterizza per la scelta consapevole di collaborare con attori e performer molto giovani, spesso adolescenti, per esplorare e valorizzare quell’immaginario ricco e spontaneo che tende a perdersi con l’età adulta. Questo sguardo giovane diventa il cuore della nostra creazione teatrale. Dal 2015 ScenaMadre è sostenuta da Gli Scarti, Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione con sede a La Spezia. Il nostro percorso artistico ha avuto inizio con “La stanza dei giochi”, spettacolo vincitore del Premio Scenario Infanzia 2014, rimasto in tournée fino al 2020.
Nel 2019 abbiamo debuttato con “Tre” al Festival Love Sharing di Cagliari. Lo spettacolo ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui:
- II° posto al Premio Museo Cervi 2020
- Selezione tra i Visionari Kilowatt 2020
- Menzione speciale al Premio Inbox Verde 2021
- Menzione speciale al Premio Luzzati 2022
Nel 2022 è stato il turno di “LIBERATUTTI”, presentato in anteprima al Festival delle Colline Geotermiche (PI). Lo spettacolo ha ottenuto:
- La vittoria del bando Start&Go (Comune di Genova e Teatro Pubblico Ligure)
- La selezione come finalista al FIT – International Festival 2023 (Svizzera)
- La finale nei concorsi Intransito 2023 e Premio Inbox Verde 2023
Nel 2024 abbiamo avviato il nostro nuovo progetto, “TIMER”, selezionato per importanti percorsi di residenza artistica, tra cui:
- UP2YOU, a cura de Il Mutamento
- BOTTOM UP, nell’ambito delle residenze umbre promosse da U.R.A. – Centro Umbro Residenze Artistiche, in collaborazione con Home – Centro Creazione Coreografica, Teatro Stabile dell’Umbria, Festival dei Due Mondi e Fontemaggiore.
Mercoledì 2 luglio Cantiere Oberdan ore 19.30
HÒS (Teatro) Prima nazionale
Selezion Bottom UP
Durata: 60 min
Compagnia UCCI UCCI e
di Salvatore Crucitti e Gloria Zeppilli
Con Adele Maria Masciello, Francesca Santamaria, Gloria Zeppilli
Coreografie Francesca Santamaria
Disegno sonoro Michele Febbraio
Si ringrazia: Socìetas Raffaello Sanzio, Casa di Gesso
Progetto finalista Regia under35 Biennale College Teatro 2024
con il sostegno del bando BOTTOM UP a cura di C.U.R.A Centro Umbro Residenze Artistiche, Home – Centro Creazione Coreografica, Teatro Stabile dell’Umbria, Spoleto Festival dei Due Mondi, Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale
Hostia = vittima / hostis = nemico / hospes = ospite / hostire = ferire / hospitium = ospizio
HÒS è la radice che dà vita a una rosa di significati eticamente opposti. Su questa ambiguità si costruisce la drammaturgia. Il telaio narrativo nasce da una ricerca etnografica svolta in una casa di riposo per anziani. Il materiale raccoglie discorsi poetici, diretti o indiretti sulla morte. L’ospizio in origine hospitium (luogo dove si ospita lo straniero e il pellegrino), oggi è il luogo dove le persone, spesso affette da malattie neurodegenerative, sono costrette a passare l’ultimo periodo della loro vita. Divenire-animale parassita, preda e predatore, ospite e padrone, nemico e vittima, trappola e tana. Oltre ai contributi della ricerca nella casa di riposo, HÒS, indaga le maglie antropologiche del concetto di ospitalità aprendo a diramazioni e innesti. HÒS indaga le relazioni umane e non-umane sul concetto di ospite e ospitante. La visione sulla fine si mostra polisemica e perforata dai buchi neri della memoria affetta da demenza senile. I rituali di una casa di riposo vengono radicalizzati apparendo come ancestrali riti di passaggio. Il progetto propone un’autonomia “oracolare” della malattia neurodegenerativae e come questa alteri le dinamiche in una residenza per anziani.
BIO: Il duo artistico UCCI UCCI composto da Salvatore Crucitti e Gloria Zeppilli ha l’obiettivo di sviluppare la ricerca artistica attraverso un approccio etnografico. le analisi sociologiche e la ricerca estetica sono gli strumenti essenziali per la creazione del linguaggio. Le opere nascono dall’immersione in uno specifico territorio, che viene attivato nel suo senso antropologico e ambientale. Lingue, racconti, tradizioni, riti e paesaggi delle comunità, costituiscono la stratificazione delle opere concepite come “oggetti ipertestuali”. La pratica relazionale, l’estetica e la ricerca etnografica evocano una dimensione dove il risultato è tanto poetico quanto politico. L’intento è quello di innescare inaspettati cortocircuiti teorici ed estetici, affrontando questioni culturali e sociali in territori e culture nascoste o prossime all’estinzione. La ricerca artistica interdisciplinare e relazionale si elabora in opere teatrali e visive.
Nel 2021, Salvatore Crucitti vince il premio per il miglior spettacolo al 64° Festival dei due Mondi di Spoleto, nell’ambito del European Young Theatre.
Nel 2022, Gloria Zeppilli vince il premio ArtèEuropa presso il Parlamento Europeo, Ass. Ragnarock e ABA Roma. Nello stesso anno Salvatore Crucitti ottiene la menzione speciale al “Premio Scenario Infanzia 2022” con “Ninnoli”.
Nel 2023, UCCI UCCI conduce la propria ricerca tra Arte e Antropologia durante la loro residenza presso l’Archivio Internazionale di Performance Art Black Kit a Colonia. La videoperformance “Canto III” è ospitata nel progetto europeo LAB EUROPE a Osnabrück, Germania. Presentano la mostra personale “Artificial Hells” presso il Quartier am Hafen a Colonia e la mostra personale “Sedimenti” presso l’Istituto Italiano di Cultura di Colonia. Nel 2024, hanno lavorato e studiato presso l’Archivio Storico Societas Raffaello Sanzio a Cesena. Finalisti alla Biennale College Teatro 2024, regia. Attualmente finalisti a Mittleyoung 2024 con lo spettacolo “Twisted World”. Fondano IMPURE Journal of Art and Anthropology con artisti e antropologi internazionali
Giovedì 3 luglio Cantiere Oberdan ore 11.30 e ore 19.00
ACCABADORA (Danza) PRIMA Nazionale
Vincitore Bando BOTTOM UP
Durata: 50 min
Zerogrammi
Di e con: Lunella Cherchi e Caterina Campo
Accabadora è una riflessione intensa e poetica sulla condizione femminile, ieri, oggi e domani. Attraverso un linguaggio coreografico ricco di simbolismi, Lunella Cherchi e Caterina Campo esplorano i ruoli, le aspettative e le lotte delle donne in una società in continua trasformazione. La scena è un’installazione viva, piena di farina, specchi, cuscini, latte e sangue, che diventa metafora del corpo femminile e delle sue trasformazioni. Lo spettacolo è dedicato a tutte le donne: nonne, madri, figlie, bambine, sempre costumate e scostumate.
BIO: Lunella Cherchi e Caterina Campo sono due artiste italiane che collaborano nel campo della danza contemporanea. Nel 2024, il loro progetto “Accabadora” ha vinto il bando Bottom Up. Caterina Campo, originaria della Toscana, ha studiato danza in Italia e a Bruxelles; Lunella Cherchi ha una solida formazione nel teatro e nella danza contemporanea. Insieme, creano performance che esplorano tematiche legate all’identità, alla memoria e alle tradizioni culturali.
La MaMa Umbria ore 15.00
Incontro tra artisti Progetto Bottom Up e Operatori
Venerdì 4 luglio Cantiere Oberdan ore 19.00
SPINTE (danza) in collaborazione con TSU
Durata 40 min
Chiasma
di Claudio Larena
con Giulia Cannas, Elena Bastogi, Claudio Larena, Marta Magini
Luci Francesco Tasselli
Suono Lorenzo Minozzi
Un progetto di ricerca drammaturgica e coreografica che nasce da un’indagine attorno all’ambiguità del gesto della spinta, in termini relazionali, individuali e fisici.
L’oggetto a cui questa ricerca fa riferimento è l’Altalena. Un oggetto dalla semplicità ancestrale di cui tutti conosciamo la sensazione e la condizione; in grado di restituirci una dinamica di movimento specifica ed esclusiva.
A partire da queste premesse e dall’indagine attorno all’Altalena, di cui viene riportata anche la sua dimensione ludica, il lavoro si indirizza nella ricerca di quella zona grigia che sta tra il gioco e il violento, tra il ludico e il sadico, tra lo scherzo e il dispetto.
BIO: Claudio Larena è un artista, artigiano e performer italiano che unisce installazione, danza e performance in lavori che esplorano il rapporto tra corpo, spazio e oggetti. Attivo in contesti nazionali e internazionali, ha partecipato a eventi come il Milano Re-Mapped Summer Festival e il Romaeuropa Festival, dove nel 2024 ha presentato Stiamo lavorando per voi (ci scusiamo per il disagio), un’opera che trasforma il cantiere urbano in uno spazio creativo e di riflessione. La sua ricerca artistica si concentra su temi come il lavoro, il movimento e l’interazione tra uomo e ambiente, con un approccio sperimentale e interdisciplinare.
Sabato 5 luglio Cantiere Oberdan ore 17.00
Domenica 6 luglio Cantiere Oberdan ore 11.00
C.I.U.R.M.A.! Pendagli da Forca
Spettacolo per bambini e famiglie (Teatro – Sezione La MaMa KIDS)
Durata 50 min
di Sea Dogs Plus e Fontemaggiore
Di e con: Francesco Bianchi, Silvio Impegnoso e Arianna Primavera
Musiche originali di Alberto Marras
Un ringraziamento speciale a Simone Tangolo e Lisa Tonelli
Produzione Fontemaggiore con il sostegno di Scenario ETS e Teatro Due Mondi – Residenza per artisti nei territori, Faenza
menzione speciale Premio Scenario infanzia 2024
“Il dialogo ritmico e fortemente ironico della compagnia Sea Dogs Plus rappresenta il racconto di due bambini pirati troppo cresciuti e di un pappagallo femmina, parlante e capitano, alla ricerca di un tesoro su un galeone che non c’è, ma non lo sa.
Il viaggio raccontato diventa un omaggio alla fantasia in cui i pirati, simbolo di autenticità e aderenza alla natura selvaggia, lontani dai canoni stereotipati della società, ci narrano l’importanza della cura dell’ambiente e dell’altro, attraverso la trasmissione dei valori dell’amicizia e della solidarietà, in un clima di educazione all’emozione che non cade mai nella superficialità.
Il gruppo, attraverso l’utilizzo di materiali di riuso, del teatro d’attore e del linguaggio dei pupazzi, porta in scena un gioco pregno di significato con ritmi comici incalzanti.”
Menzione Speciale Premio Scenario Infanzia 2024, Motivazione della Giuria
Silvio e Francesco sono due bambini “troppo cresciuti”, due adulti che volevano fare i pirati ma che sono diventati grandi senza realizzare nessuno dei loro sogni. L’irruzione nelle loro vite di un pappagallo parlante femmina venezuelano porta loro come per magia una seconda possibilità di vivere le avventure che non hanno mai avuto. L’animale, infatti, dopo una rocambolesca evasione dallo zoo cittadino, vuole mettere insieme una ciurma di pirati per andare a cercare un tesoro, del quale ha rubato la mappa. Solo il coraggio, lo spirito di gruppo, il gusto per l’avventura, e tutti i valori della pirateria potranno aiutare l’improbabile ciurma a ritrovare il tesoro e riscattare così insieme i sogni d’infanzia perduti. Nelle isole che incontreranno nel corso della loro ricerca, i tre si troveranno davanti a situazioni di ingiustizia: oppressione, distruzione dell’ambiente, negazione del legame umano e dell’amicizia in nome della competizione. Bisognerà affrontarle con quell’anticonformismo, quel gusto per la libertà e quel pizzico di spavalderia che solo dei veri pirati possono avere, per poter trovare su ogni isola un indizio che li avvicinerà al tesoro.
Il pirata per noi è, al di là di ogni ricostruzione storica, un simbolo di autenticità e di aderenza alla propria natura “selvaggia”, oltre i canoni e gli stereotipi della società. Vorremmo coinvolgere i bambini in questa avventura insieme a noi, bambini che sono anch’essi dei pirati, in quanto ancora meno “amputati” di noi adulti dalle costrizioni della società e in grado di esistere pienamente, con tutte le loro contraddizioni: sia buoni che cattivi, paurosi e spericolati, ingiusti e capaci di grandi atti di altruismo, e sempre con un indistruttibile gusto per la verità…
BIO:
Compagnia Sea Dogs Plus
La compagnia Sea Dogs si forma nel 2020 a partire da processi artistici che si sono incrociati e che hanno dato vita all’esigenza di proporre un lavoro che guardi tanto ai linguaggi contemporanei quanto all’essenza elisabettiana del teatro. E’ composta da artisti e artiste che condividono non un luogo d’origine, ma un bisogno, quello di superare la dicotomia classico/contemporaneo, e di fare un teatro vivo, plurale, rivoluzionario. Nel 2024, l’attore e autore Silvio Impegnoso si unisce al gruppo proponendo il progetto C.I.U.R.M.A! – Pendagli da Forca. In questa versione, l’ensemble si denomina Sea Dogs Plus, e con tale formazione la compagnia ottiene una Menzione Speciale al Premio Scenario Infanzia.
Lunedì 7 luglio Cantiere Oberdan ore 21.30
Martedì 8 luglio Cantiere Oberdan ore17.30
Korean Rhapsody II : A Celebration of Korean Arts
악몽의 역사 (History of Nightmare)
(Teatro/Puppets/Multimedia) (Corea del Sud) PRIMA Nazionale
Durata 60 min
Creative Hub MOIM
Di: HeeBeom Son
Con il Patrocinio dell’Istituto Culturale Coreano in Italia
Concept e Regia: Hee Beom Son
Con: Son Hee-Beom, Kim Seong-Ryeong, Kim Dae-Hee, Lee Do-Hyun, Lee Tae-Yeon
Jeong Eun-saem — Production Manager
Bak Hye-yun — Technical Director
Il 27 agosto 2024, il team di ricerca della professoressa Yoo Myung-soon della Scuola di Salute Pubblica dell’Università Nazionale di Seul ha annunciato i risultati di uno studio intitolato “Il risentimento del popolo coreano e le misure di gestione socio-psicologica.”
Lo studio ha rivelato che oltre la metà della popolazione sudcoreana si trova in uno stato di “risentimento a lungo termine.”
Un’esperienza autobiografica che esplora il legame tra trauma e memoria collettiva. L’artista sudcoreano emergente Son Hee-beom utilizza pupazzi, video e simbolismi per trasformare gli incubi personali in un’esperienza universale. Lo spettacolo si ispira ai rituali tradizionali coreani e alla cultura pop, creando un linguaggio visivo unico e suggestivo. History of Nightmares è un lavoro di arte sperimentale all’avanguardia, che esplora con coraggio e originalità i confini tra teatro, multimedia e ritualità, trasformando la memoria collettiva e le paure più profonde in un’esperienza artistica unica e coinvolgente.
History of Nightmare è una performance multidisciplinare creata da Son Hee-beom, regista teatrale, performer, video designer e sound designer, basata sul suo racconto autobiografico. Lo spettacolo indaga le ragioni degli incubi ricorrenti che l’artista ha iniziato a vivere da novembre 2023, a seguito di un bizzarro rituale da lui stesso compiuto: ha bruciato una bambola modellata su di sé, l’ha sepolta, ha piantato un albero sopra di essa e ha eseguito una canzone e una danza davanti al luogo del seppellimento.
BIO: Son Hee-beom è un artista multidisciplinare sudcoreano, attivo tra regia teatrale, danza, scenografia di marionette, sound design e video design. Formatosi al Seoul Institute of the Arts e influenzato da maestri come Robert Wilson, crea opere innovative attraverso processi collaborativi, unendo arti performative, visive e tradizionali. Vincitore di premi internazionali, tra cui il Silver Award e il Best Play Award al 20° World Two-Person Theater Festival, esplora temi sociali contemporanei con un approccio sperimentale, come dimostrano i suoi lavori con intelligenza artificiale I Look Like You e Fantasy Family.
Martedì 8 luglio Cantiere Oberdan ore 21.30
Mercoledì 9 luglio Cantiere Oberdan ore19.00
Korean Rhapsody II: A Celebration of Korean Arts
Presented by Kwon Inc
RE:PACKING (Teatro/Danza) (Corea del Sud) PRIMA
Durata: 70 min
Writer/Director: Hyejin Kwon
Musical direction: Jisong Lim
Coreografie: Junmyeong Lee
Performers: Inhyeok Heo, Eunhaneul Ko, Jaewoo Lee, Yena Lee
Production: Kwon Inc
Nella grande valigia chiamata “vita” riponiamo un’infinità di emozioni, ricordi e desideri. Ma, man mano che si fa più pesante, arriva un momento in cui dobbiamo fermarci e fare di nuovo i bagagli.
RE:PACKING è uno spettacolo di teatro fisico non verbale che segue il viaggio del protagonista, il “Viandante”, alla ricerca della sua valigia perduta. Nel suo cammino incontra personaggi chiamati “Memoria”, “Sogno”, “Successo” e “Amore” — incontri che non sono semplici casualità, ma confronti con parti profonde di sé, da tempo dimenticate. Sono momenti in cui si impara a vivere di nuovo.
La scena si apre e si chiude con una sola valigia. Nessuna parola viene pronunciata: solo il corpo, la musica, la luce e il movimento esprimono le emozioni.
Alla fine del viaggio resta una semplice domanda: “Tutte queste cose nella tua valigia… ti rendono davvero felice?”
Balance of the Unconscious (Danza) (Corea del Sud) PRIMA
Durata: 20 min
Director: Hyejin Kwon
Choreographer / Performer: Junmyeong Lee
Una persona che vive in una mancanza, sospesa tra la gelosia e il desiderio.
La fiducia in sé è offuscata dal manierismo e dalle mode, ma resiste ostinatamente per non crollare.
Quest’opera è un racconto di ansia e desiderio, e del corpo che cerca un equilibrio tra i due.
L’inconscio desidera ciò che è nascosto nella coscienza, i movimenti istintivi sembrano scuotere e spezzare.
È l’istinto a cercare stabilità anche nell’imperfezione dell’esistenza.
L’equilibrio non è un traguardo, ma un processo.
Nel continuo oscillare, inclinarsi e rialzarsi, il corpo ritrova il proprio centro, sensazione dopo sensazione.
L’equilibrio dell’inconscio, i movimenti istintivi del corpo: è questa la storia del nostro io più profondo.
BIO: The Singing Actors Repertory Company (Direzione Generale: Jayoung Jeong, Direzione Artistica: Byungkoo Ahn), nota anche come SARC, è stata fondata nel 2012. Questo gruppo sperimentale di teatro musicale con sede a Seul, in Corea, è un collettivo di cantanti/attori con formazione classica, alla ricerca di nuovi spazi espressivi, al di là del repertorio operistico tradizionale, per dare voce alla propria passione e impulso musicale in chiave drammatica.
Dalla sua prima produzione Love and Dream, Painted with Songs, andata in scena al Teatro Nazionale della Corea nel febbraio 2013, le opere teatrali della SARC sono state presentate in numerosi teatri e festival negli Stati Uniti, in Corea, Germania e Italia, tra cui: il Teatro Nazionale della Corea, il Seoul International Performing Arts Festival, il La MaMa Spoleto Open, l’Edinburgh Festival Fringe e molti altri.
Giovedì 10 luglio Cantiere Oberdan ore19.00
ZUGZWANG (Danza)
in collaborazione con TSU
Durata: 50 min
Associazione Sosta Palmizi, Compagnie Meta, Cuenca/Lauro
di e con Elisabetta Lauro e Gennaro Andrea Lauro
musica Amedeo Monda
Nel gioco degli scacchi lo Zugzwang indica il momento in cui si è obbligati a fare una mossa, nonostante ci si senta impossibilitati a farlo, poiché si sa che, muovendo, qualcosa andrà sicuramente perduto, se non addirittura tutto.
E allora cosa muovere, e soprattutto come muovere?
Fino a che punto il movimento è uno slancio vitale e quando diventa una fuga o uno stallo?
Due individui, fratello e sorella, si ritrovano come pedine all’interno di una scacchiera, un labirinto di figure in cui sono racchiuse tutte le loro possibilità di movimento e di relazione. Ad ogni figura corrisponde un mondo, un enigma da attraversare e decifrare. Tra deviazioni, incastri e impasse i due provano a disinnescare il gioco, piegandone le regole e chiedendosi quanta libertà sia concessa in un ordine prestabilito.
BIO: Elisabetta e Gennaro Lauro sono una coppia di artisti italiani specializzati in danza contemporanea. Nel 2023, hanno co-creato e interpretato “Zugzwang”, presentato in prima nazionale al Teatro Civico di Schio. Elisabetta Lauro è associata all’Associazione Sosta Palmizi e ha studiato presso la Folkwang Universität der Künste, vivendo attualmente a Berlino. Gennaro Lauro è coreografo e danzatore, con un forte interesse per la sperimentazione del movimento e la creazione di linguaggi corporei innovativi.La loro collaborazione artistica esplora tematiche legate al movimento e alla ricerca dell’identità, come evidenziato nella performance “Zugzwang”, dove il concetto scacchistico viene tradotto in espressione corporea.
Giovedì 10 luglio Palazzo Due Mondi ore 21.30
Venerdì 11 luglio Palazzo Due Mondi ore 18.00
GERME (danza) (USA) PRIMA Nazionale
SBB Company
Durata 40 min
Di: Stefanie Batten Bland
Con: Emilie CAMACHO, Guillaume SEGOUIN
Music: Grant Cutler
Wearable Art: Buffy Price
Costumes: Shane Ballard
Un’esperienza che sfida i confini e apre nuove possibilità. Si svolge nel momento prima che qualcosa prenda forma, in un processo che non è ancora definito. Come un’installazione performativa, “Germe” può evolversi nel tempo, in spazi sia chiusi che all’aperto. Unisce arte, scienza e riflessioni sociali, permettendo di entrare in contatto con un organismo che cresce come un virus, alla ricerca di qualcosa di più profondo. In linea con Scie, “Germe” esplora il concetto di percorsi che si muovono, invitando a riflettere su trasformazioni in corso e tracce lasciate nel tempo e nello spazio.
BIO: Fondata dalla coreografa e performer Stefanie Batten Bland, SBB Company è una compagnia di danza contemporanea che unisce arte, scienza e riflessioni sociali nelle sue produzioni. Le loro opere sono caratterizzate da movimenti fluidi e suggestivi, creando esperienze artistiche uniche che sfidano i confini tra diverse discipline. Stefanie Batten Bland, di origini franco-americane, è una coreografa e regista riconosciuta a livello internazionale per il suo approccio multidisciplinare e la sua capacità di fondere danza, teatro e arti visive. Formatasi alla Juilliard School e con una carriera che include collaborazioni con artisti e istituzioni di rilievo, Batten Bland crea lavori che esplorano temi come l’identità, la memoria e la trasformazione, spesso coinvolgendo il pubblico in esperienze immersive e partecipative.
Sabato 12 luglio Cantiere Oberdan ore 11.00 e ore 17.00
A SONG IN THE POT
Spettacolo per bambini e famiglie (Teatro musicale – Sezione La MaMa KIDS)
di Natalia Cavalieri
Musiche originali: Alessandro Cercato.
Romy ama cantare, ma è allergica alle piante e agli animali. Sua sorella Broom, invece, vive in una casetta nel bosco con il gufo Owl, che parla solo inglese. Broom è una strega, ma Romy non lo sa! Attraverso l’uso del bilinguismo (italiano e inglese), lo spettacolo racconta una storia divertente e magica, adatta a un pubblico di livello linguistico Elementary (YLE: Starters/Movers), dove i bambini imparano l’inglese in modo naturale e intuitivo.
BIO: Natalia Cavalieri, autrice e regista, è un’artista poliedrica con una forte vocazione per il teatro educativo e inclusivo. Specializzata in spettacoli per bambini e ragazzi, utilizza il bilinguismo e la musica come strumenti per avvicinare i più piccoli alla lingua inglese e al mondo delle arti performative
Domenica 13 luglio Cantiere Oberdan ore 11.00 e ore 17.00
RITORNO AD OZ
Spettacolo per bambini e famiglie (Teatro – Sezione La MaMa KIDS)
Scritto e diretta da Gigi Palla
Con Gigi Palla, Gabriella Praticò
Dorothy Gale, ormai anziana e smemorata, torna nella sua casa del Kansas, accompagnata dal badante Pedro. Mentre riaffiorano i ricordi delle sue passate avventure, il Taglialegna di latta le rivela che a Oz sta per scoppiare una guerra tra lo Spaventapasseri e il Leone. Dorothy dovrà tornare nel magico mondo di Oz per riportare la pace, in un viaggio che unisce nostalgia, magia e un messaggio di riconciliazione.
BIO: Gigi Palla, autore e regista, è una figura di spicco nel teatro per ragazzi, noto per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, portando in scena storie senza tempo con uno sguardo contemporaneo.