La Perugina è storia nostra. I lavoratori raccontano i cento anni della fabbrica

PERUGIA Lavoro, impresa, sindacato, economia, tradizione, immagine. C’è tutto questo nella storia della Perugina, che da oltre un secolo si identifica con la città del Grifo. E che oggi è raccontata, con dovizia di documenti e particolari, nel libro “La Perugina è storia nostra. I lavoratori raccontano i cento anni della fabbrica” curato dal giornalista Fabrizio Ricci, responsabile dell’Ufficio stampa della Cgil Umbria.

Pubblicato da Ediesse nella collana “Storia e memoria”, il libro si avvale di tre preziosi contributi: la prefazione di Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil dal 2002 al 2010; l’introduzione di Renato Covino, docente di storia contemporanea all’Università di Perugia; e la postfazione di Vincenzo Sgalla, segretario generale della Flai. Così, questa che può definirsi una vera e propria ricerca che va a completare la storia e il quadro delle vicende dell’azienda storica di Perugia, emerge uno spaccato straordinariamente interessante, che fornisce dal punto di vista di molti diretti protagonisti – rimasti “senza voce” nel tempo, quantomeno nel senso documentale – che con il loro lavoro quotidiano hanno reso protagonista la “fabbrica del cioccolato” per eccellenza, sicuramente nell’immaginario collettivo.
Tutto nasce dalla convinzione che la storia di una fabbrica la facciano soprattutto i lavoratori. – spiega l’autore – per questo si è voluto realizzare questo libro costruendolo attraverso le testimonianze di lavoratori che dal dopoguerra ad oggi hanno appunto dato vita alla storia di questa azienda per tanti aspetti emblematica”. Ed è significativo che a raccontarla sia un giornalista che opera nel campo del sindacato, soggetto privilegiato per tramandare aspetti anche inediti dell’impresa. “Sono sedici storie di lavoratori impegnati in fabbrica nell’attività produttiva e nell’attività sindacale che vengono così a comporre un quadro unitario che abbraccia una vicenda di oltre cinquant’anni – sottolinea Fabrizio Ricci – storie di lotte, di scioperi, di paure, di tensioni, di sconfitte, ma anche di grandi conquiste e importanti risultati che si intrecciano a doppio filo con la vita della città, della regione e delle loro istituzioni, legandosi inestricabilmente al percorso compiuto dal movimento dei lavoratori in Italia nella seconda metà del Novecento”. Arricchisce e completa il volume un’ampia selezione di materiale fotografico e archivistico per oltre cento immagini di lavoratori, della fabbrica, di volantini, manifesti e articoli, secondo un racconto che segue necessariamente la cronologia: dal dopoguerra alla nuova fabbrica, dall’inizio della crisi all’avvento della multinazionale.



L’orgoglio di militare in una organizzazione come la Cgil, di lavorare accanto a tante compagne e compagni che hanno speso gran parte delle loro vite pensando agli altri e al loro futuro, è il sentimento che prevalso in me una volta ultimata la lettura di questo volume – osserva Guglielmo Epifani – ‘La Perugina è storia nostra’ è un libro che trova la forza nei suoi autori, nelle tante lavoratrici e nei tanti lavoratori le cui testimonianze, cosi vive ed emozionanti, offrono un quadro originale e affascinante di un lungo periodo della storia italiana. Certo, esiste la specificità di una industria, la Perugina, azienda leader del settore alimentare, all’interno di un territorio, quello umbra, dotato di un suo peculiare contesto economico, sociale, culturale e politico. Eppure, le storie di vita di queste donne e questi uomini presentano tanti elementi comuni con altre realtà produttive e territoriali, diverse ma legate dalle stesse speranze e paure, illusioni e delusioni, gioie e dolori, che hanno sempre accompagnato, sin dagli albori, le vicende straordinarie del mondo del lavoro”. E attenzione, perché tra le mura della Perugina sono transitati uomini e donne che poi nel tempo hanno avuto un ruolo importante nella regione.

La Perugina ètram le imprese più studiate in Italia – rileva Renato Covino – articoli, libri, tesi di laurea ne delineano la storia aziendale, la collocazione all’interno del settore dolciario, le evoluzioni proprietarie dalla gestione dei Buitoni al suo passaggio alla Nestlè. Ciò è il frutto di una politica lungimirante dell’impresa che ha portato in due riprese (agli inizi degli anni ’80 e a metà anni ’90) al riordino dell’archivio della società. Per contro la vicenda della classe operaia e del movimento dei lavoratori e priva di qualunque forma, se non episodica, di riflessione storiografica. Per quello che riguarda i lavoratori di fabbrica poco o nulla si sa delle dinamiche relative ai bacini di reclutamento, delle condizioni di lavoro, della composizione interna per qualifiche, degli standard salariali, delle forme di socialità interna, delle scelte aziendali per ciò che concerne le forme di organizzazione del lavoro”. Ora questo libro colma un vuoto e fa emergere una Perugina che è stata luogo di formazione umana e politica, di conquista di ruolo e di dignità, per dirla con le parole proprio di Covino.

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