La tradizione dei campanari a Vallo di Nera e il documento del 1731 con i costi della campana di Meggiano e Paterno

VALLO DI NERA – Dal libro del Monte Frumentario (f.25v)  di Piedipaterno (archivio comunale) ecco tutto l’ occorrente per la refusione di una campana per la chiesa di San Giusto. Un documento del 1731 che parla anche del peso della campana, ossia 632 libre (210 kg ca.) e che sulla stessa fu posta la sigla M.P. (Meggiano e Paterno allora erano comunità unite).

E prima di entrare nel dettaglio dello storico documento, ecco il video che dimostra come la tradizione dei campanari di Vallo si sia tramandata nel tempo.

 

Ecco il testo che documenta materiale e relative spese per la fusione che ha dato vita alla storica campana di Meggiano e Paterno: “Due libre di chiodi bajocchi 12; due piedi di tavole d’albuccio per fusella 20 bajocchi; una libra di canapa per la forma bajocchi 5; due pile per raccogliere l’acqua per la forma baiocchi 3; due libre di cera zaura baiocchi 35; una libra di pece greca baiocchi 5; venti libre di spomiciatura di cappelli baiocchi 2,25 la libra; vettura a Spoleto per prendere spomiciatura e pece a Fr. Girolamo eremita baiocchi 10; per 8 libre di filo di ferro per la forma a baiocchi 8 la libra, baiocchi 69; per 557 mattoni per la fornace per volare il metallo a baiocchi 70 il 100, 4 scudi e grossi 10; per 7 libre di sego di capra al macellaio Angelo Antonio di Silvestro  a.baiocchi 3 la libra scudi 22,25; per la chiavata alla forma del maschio baiocchi 8; per fattura del fuscello al falegname Salvatore Santi baiocchi 20; per 7 giornate al manovale Antonio Latini scudi 1,40; per una giornata e mezza al falegname Mattia Grandi per svecchiare legna per la fornace e riattare il ceppo scudi 8,54; per pianare il ceppo, rifare i vinaccioli al campanile e fermarla al falegname Domenico Renzi baiocchi 30; per riattare le staffe di ferro con una nuova e 8 zeppe nuove più 12 chiodi al nastro Lauro d’Ergastri fabbro baiocchi 70; per mezza coppa di carbone per colare il metallo al campanaro baiocchi 5; per alloggio al campanaio,   pigione di un mese con pagliaccio, lenzuola e coperta pagati ad Anna Lucia Pacetti baiocchi 30. Furono fatti li conti con Diego Benedetti campanaro alla presenza di francesco Antonio Bonanni di Antonio Gerardi deputati eletti dalla Comunita e fu trovato che se il deve beneficiare libre 76 per metallo aggiunto alla campana riciclata a baiocchi 16 la libra gli fu pagato; però tutto il metallo in pezzi di detta campana prima che fosse ricolata libre 565 et il metallo aggiunto  libre 7, in tutto somma il peso a libre 632, scudi 11,14; pagati a Diego Benedetti per la fattura di detta campana a Mattia Grandi falegname per aver rifatto li primaccioli di Cerqua e rifatto li bastoni di castagna sc.10. La campana che aspetta a detta comunità di mantenerla ha l impronta in lettere: CAMPANA DELLA COMUNITA DI MEGGIANO E PATERNO 1731. Il mazzo o batacchio di ferro di detta campana  e’ marchiato col bollo della comunità con lettere M.P. L’altra campana poi che vi e’ spetta al popolo della cura della Pieve. Cosi è Domenico  Laurenti notaro e cancellario”.

Vallo di Nera annovera ancora oggi l’attivita dei campanari precisamente nel campanile della chiesa di Santa Maria ex San Francesco.

Nel video, ci sono il suono delle campane e la passione dei campanari registrati dal campanile della chiesa di Santa Maria, bellissima chiesa di Vallo con i suoi stupendi dipinti che adornano le pareti e l abside che vanno dal XIV al XVII secolo.

Singolare l’ affresco lungo sette metri raffigurante la processione dei Penitenti Bianchi eseguito dal pittore  Pietro di Cola da Camerino nel 1401.

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