L’apicoltura è in difficoltà e peggiora di anno in anno anche in Umbria

PERUGIA – L’apicoltura è in difficoltà, soprattutto quest’anno in cui le condizioni climatiche avverse hanno messo in ginocchio il comparto apistico, anche in Umbria.

Eppure il ruolo delle api è fondamentale per la produzione alimentare e per l’ambiente: un terzo del nostro cibo dipende dall’impollinazione degli insetti e solo in Europa, oltre 4.000 tipi di verdure. Come sosteneva da Albert Einstein, “se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.

“Il periodo di freddo che ha interessato anche la nostra regione, soprattutto tra marzo e aprile scorsi – spiega Luca Galli, titolare dell’azienda Apicoltura Galli – ha gelato la fioritura di molte piante, come ciliegio e acacia, e ostacolato il volo delle api, comportando oltre che la perdita di produzione, anche la mancanza di alimento per le stesse famiglie e siamo stati costretti, in molti casi, a nutrirle, con un evidente sforzo in termini di manodopera e costo. E’ per questo, che da ogni parte d’Italia, di sta chiedendo lo stato di calamità naturale. Sebbene l’Umbria non abbia tanti produttori di miele, tuttavia, anche nella nostra regione riscontriamo le stesse difficoltà. Una situazione che sembra peggiorare di anno in anno”.

Apicoltutra Galli è anche ospite al Perugia Flower Show: “Siamo, da diversi anni, partner del progetto. Facciamo degustazioni di miele, facendone conoscere le diverse tipologie. Lavoriamo sul gusto del miele, con 7-8 tipologie di millefiori e altrettanti monoflorali”.

Naighi

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