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L’arte in lutto per la scomparsa di Arnaldo Pomodoro: speciale il suo rapporto con l’Umbria che ha arricchito di molte sue opere

PERUGIA – La Lancia di luce a Terni, il Carapace di Bevagna, la Colonna del Viaggiatore a Spoleto, le Stele e gli Scettri di Todi: Arnaldo Pomodoro. scomparso ieri a 99 anni nella sua casa di Milano, nel giorno del suo compleanno, aveva uno stretto legame con l’Umbria che spesso ha arricchito della maestosità delle sue opere. A ricordale l’idea dinamica che Pomodoro aveva dell’arte e più in generale dell’esistenza è la Fondazione da lui stesso creata. “Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro – è il messaggio di commiato – il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie. Il Maestro lascia un’eredità immensa, non solo per la forza della sua opera, riconosciuta a livello internazionale, ma anche per la coerenza e l’intensità del suo pensiero, capace di guardare al futuro con instancabile energia creativa. Oltre alle sue opere umbre che diventano testimonianze preziose della sua arte e inestimabile patrimonio regionale, Arnaldo Pomodoro è noto per le sue serie di sfere e di dischi, la grande sfera che campeggia davanti alla Farnesina a Roma è ormai opera iconica che ne suggella la sua ricerca sui materiali che ne indicano una declinazione scultorea orientata al futuro. Ma sue opere sono anche il Labirinto di Milano e il Disco solare di Mosca. Da sottolineare come le sue icone sono disseminate in tanti luoghi simbolo nel mondo, dal Vaticano al Museo di Arte contemporanea di Teheran all’ Università di Tel Aviv e al quartier generale dell’Onu a New York.

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