L'Arte rinchiusa, anche l'orvietano Alessandro Focarelli tra gli ospiti

ORVIETO – “L’Arte rinchiusa, le forme espressive dell’arte contemporanea e la pandemia”: è questo il titolo dell’iniziativa in programma venerdì 22 maggio alle ore 18,30 sulla piattaforma Zoom. Ospiti dell’incontro – moderato dalla giornalista Luana Pioppi – sono Paolo Gambi (poeta), Fabio Giorgi (coreografo Solo Arte Roma), Saverio Bari (attore), Paolo Bruini (attore), Valentina Cavalletti (cantautrice e coordinatore del progetto per bambini Memoria e resilienza), Alessandro Focarelli (poeta), Domiziano Lisignoli (fotografo), Daniela Bertacchini (musicista) e Roberto Andreoli (musicista). Tutti artisti provenienti da varie parti d’Italia. Tra gli ospiti anche l’infermiere-poeta orvietano Alessandro Focarelli che ha scritto il libro “Il viaggio continua” insieme a Massimiliano Cruciani, presidente dell’Associazione Zero K, che ha anche organizzato l’iniziativa. Il volume raccoglie una serie di poesie che “raccontano” quattro stadi simbolici che vive chi ha una malattia: dalla “Nascita”, alla “Sentenza”, alla “Colpa”, al “Saluto”.

L’Associazione Zero K – nata nel 2018 a Carpi (comune in provincia di Modena) – ha lo scopo di diffondere la cultura delle cure palliative attraverso tutte le forme delle arti. Fotografia, cinema, musica, teatro e tutte le altre possibili espressioni artistiche, infatti, sono uno strumento per favorire il raggiungimento del benessere, condizione di fondamentale importanza per una persona che segue un percorso di cure palliative. Sono da considerarsi come strumento integrato nel percorso di cura e di vita.
L’associazione è finalizzata a stimolare i contatti fra le persone, gli enti e le associazioni che si occupano di queste tematiche, in modo da allargare gli orizzonti didattici di professionisti sanitari, cittadini e insegnanti, affinché sappiano trasmettere l’amore per la cultura palliativista ed artistica come un bene per la persona ed un valore sociale.
Zero K sta per lo zero Kelvin, lo zero assoluto, cioè la temperatura più bassa che si possa ottenere/rilevare in un sistema. Zero K è anche un libro di Don DeLillo, un romanzo sulla fine del tempo. Nello Zero K la vita non esiste perché non c’è possibilità di movimento. L’associazione nasce, invece, con l’idea di promuovere la vita nella sua essenza dinamica, diffondendo la cultura del “prendersi cura” come diritto inalienabile/imprescindibile dell’essere umano per tutto il ciclo di vita, nel rispetto di ogni evento e/o transizione biografica. Zero K vuole essere un punto di riferimento in Italia per tutti coloro che vivono un percorso di cura, promuovendo la diffusione e la cultura delle cure palliative attraverso tutte le forme delle arti, consapevoli che la forza della vita si esprime anche – e soprattutto – attraverso il potere trasformativo delle arti.
Per seguire l’iniziativa richiedi il link ad: associazionezerok@gmail.com

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