Le Bartocciate, dolce tradizione del Carnevale di Perugia

PERUGIA  – La Società del Bartoccio non interrompe la tradizione e pur nella sobrietà che richiede il momento davvero difficile per la città, propone le tradizionali bartocciate e la degustazione dell’antica ricetta grazie alla pasticceria B&B di via Annibale Vecchi e del Caffè Turreno di Pazza Danti.

Barbara Baglioni e Giulia Casciarri

Proprio questa mattina, 8 febbraio, Barbara Baglioni  e la figlia Giulia Casciarri  hanno riproposto, ricetta alla mano, la bartocciata  superando perfettamente la “prova del gusto da parte del presidente Renzo Zuccherini.

Il presidente Renzo Zuccherini

Questo significa che il dolce ha ricevuto l’imprimatur per essere proposto alla città nei due locali venerdi 12, sabato 13 e domenica 14 febbraio.

Come nasce lo storico dolce 

Nel lavoro di ricerca sulle tradizioni popolari perugine legate al carnevale, la Società del Bartoccio ha potuto  riscoprire anche la ricetta delle ”bartocciate dolci perugine”, un dolce creato nella seconda metà dell’Ottocento per accompagnare le feste bartoccesche insieme ai più tradizionali dolci di carnevale come gli strufoli e le frappe.

Si tratta di una rivisitazione delle tradizionali frittelle dolci, arricchite però con ingredienti nobili come vari tipi di piccola frutta secca. Infatti, nelle bartocciate dolci,  ritroviamo da un lato il richiamo agli ingredienti tipici del torcolo perugino (o di San Costanzo), anch’esso tradizionale in questo periodo dell’anno, e dall’altro alla mandorla, che caratterizza la tradizione dolciaria perugina dalle più antiche età: si pensi alle fave dei morti o al torciglione.

Come tutti i dolci invernali, le bartocciate dolci dovevano essere ricche di calorie, e per questo potevano utilizzare le riserve di frutta secca delle nostre campagne: il periodo invernale , privo di prodotti freschi dai campi o dai frutteti, poteva esser facilmente superato se in casa c’era una buona provvista di frutta secca. L’abbondanza di tali ingredienti fa riconoscere le bartocciate come un dolce proprio dei ceti più agiati: commercianti, medici, universitari, agrari, professionisti; erano quelli i ceti che avevano guidato il Risorgimento e che, dopo l’Unità, celebravano il nuovo regime anche con le feste del carnevale, ridando vitalità alla maschera del Bartoccio e creando le bartocciate.

Qui vi proponiamo, grazie all’Agenzia Agus, l’intervista al presidente della Società del Bartoccio, Renzo Zuccherini.

 

 

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